Il bis di Quadrini per superare se stesso ed Edipo

Il lancio della candidatura bis di Massimiliano Quadrini. La città cambiata. Andando oltre. I centomila visitatori. La necessità di adeguare le strutture. I borghi ed il loro ruolo. Ed il depuratore in arrivo

C’è un prima ed un dopo nelle cose. Troppo facile dire dopo che le cose stanno meglio: dopo che hai governato per cinque anni, dopo che il tuo mandato sta finendo e ti affacci di nuovo a casa della gente per chiedergli il voto con cui fare il bis. È crudele quel dopo se devi dire che hai migliorato le cose come le aveva lasciate tuo padre. Che anche lui è stato sindaco prima di te, eletto e poi rieletto a furor di popolo. È il destino di Massimiliano Quadrini, sindaco uscente di Isola del Liri, candidato a giugno per succedere a se stesso, dopo che lui cinque anni fa è succeduto al padre Enzo sindaco per due volte.

Nelle ore scorse ha lanciato ufficialmente la candidatura bis. Pienone di circostanza. Ma contenuti non convenzionali. Perché se dici che hai cambiato la città devi dire che hai migliorato anche le cose lasciate da tuo padre. Massimiliano Quadrini lo ha potuto fare, senza temere di dover affrontare un complesso edipico: cioè la competizione che inconsciamente ogni figlio innesca con il padre per costruire la propria individualità.

Senza complessi

Massimiliano Quadrini

Lo ha potuto fare perché ogni sindaco governa nel suo tempo. E chi viene dopo dovrà smontare e rimontare le cose per adattarle ai tempi che cambiano, alle nuove sfide, alle nuove esigenze. Per questo il sindaco Massimiliano ha potuto dire che «La città è cambiata in maniera evidente» anche rispetto a quando c’era il sindaco Enzo.

Anzi. Rispetto a lui ha dovuto affrontare e domare un mostro che mai nessun altro si era ritrovato davanti: si chiama Covid 19 ed ha costretto a rivedere tutti i piani, cancellare molti progetti per mettere al primo posto la sopravvivenza degli isolani. Spiega Massimiliano Quadrini «Nonostante abbiamo avuto la pandemia, che ha messo in ginocchio tutto il Paese, siamo riusciti a creare quel modello città che io avevo in testa di fare già nel 2019. Non è più un sogno, la nostra città è diventata un modello turistico invidiato e comunque preso ad esempio».

Il Covid ci ha fatto riscoprire. E chiusi in casa abbiamo cominciato ad ammassare acqua e farina. per non impazzire, per sentirci vivi, per tenerci impegnati. L’acqua e la farina del turismo di Isola del Liri sono il fiume e la cascata: banali in apparenza come possono esserlo la farina con cui abbiamo tirato fuori pizze pagnotte. Erano lì, sotto al naso di tutti: bastava valorizzarle, costruire un progetto intorno a loro. È quello che ha fatto l’amministrazione comunale in quel periodo di chiusura totale: ripensare alle sue eccellenze ed ammassarle.

Obiettivo turismo

La cascata di Isola del Liri con l’angolo ideale per i selfie

I numeri parlano chiaro. A Pasqua e Pasquetta i soli visitatori della Galleria Pisani sono stati ben settemila. Si entrava gratis. Ma una larga parte a quel punto ha scelto di comprare a dieci euro il biglietto per visitare il Castello Boncompagni Viscogliosi. L’anno passato si è andati oltre le centomila presenze. (Leggi qui: Stay Ciociaria, la terra attorno alla Cascata di Isola del Liri)

«Nostro obiettivo è – ha detto a questo proposito Quadrini durante il lancio della candidatura – portare avanti questo percorso cercando di migliorare le strutture ricettive. L’accoglienza deve crescere per intercettare proprio questo flusso turistico enorme». Una città che basa il suo futuro sul turismo? Il rischio di banalizzare è forte e Massimiliano Quadrini mette a terra un concetto concreto. «Il nostro modello di città – dice – parte dai quartieri. Ci tengo a dirlo perché il turismo non può esistere se non ci sono poi i quartieri e le periferie adeguate con i servizi. Quindi i nostri obiettivi sono di continuare a mantenere questo modello città e l’attenzione altissima sui quartieri».

Niente polemiche, please

Siamo latini, nelle campagne elettorali ci appassioniamo. Invece quella che prende forma durante il lancio della ricandidatura è una campagna elettorale pacata, nella quale evitare la polemica. Gli avversari? Fanno la loro parte. Mordono ai polpacci? Si ma da questa parte pare non intendano rispondere: preferiscono guardare avanti. L’ordine di scuderia è «campagna elettorale sobria ma anche determinata. Perché penso che sia giusto rivendicare le cose fatte, sia giusto parlare alle persone del programma che vogliamo portare avanti. Delle cose che avremmo voluto fare e non abbiamo potuto a causa del covid. ma che ora siamo pronti a realizzare».

La lista “Per isola del liri” che sosterrà Quadrini? «È una lista fatta di persone che hanno esperienza amministrativa, fatta in questi cinque anni. Persone che mi hanno accompagnato in questa esperienza amministrativa, che politicamente hanno una grossa esperienza. Ma soprattutto tanti nuovi giovani, tante nuove persone che hanno voluto con entusiasmo fare questa avventura portando il loro contributo nel programma elettorale».

Bilancio e prospettiva

Durante il lancio della ricandidatura sono stati toccati i temi che hanno caratterizzato i cinque anni del primo mandato. «I principali obiettivi raggiunti sono quelli di aver avvicinato ed unito quasi tutta la città. Perché l’obiettivo di un amministratore deve essere proprio quello di riuscire a parlare con tutti i propri cittadini per ascoltare le loro esigenze e per vedere quali problemi ha un quartiere».

Propaganda? Ognuno interpreta in base alla curva dalla quale assiste alla partita: ma Massimiliano Quadrini porta un dato oggettivo: «Siamo riusciti ad arrivare quarti al Borgo e dei Borghi dove hanno partecipato tantissime città italiane molto più conosciute della nostra. Questo deve essere per noi un incentivo ad andare avanti e continuare a fare questo percorso verso una citta turistica che abbia tutti quei servizi ricettivi e di accoglienza che noi ancora oggi dobbiamo costruire». (Leggi qui: Top e Flop, i protagonisti di mercoledì 3 aprile 2024).

Per il prossimo mandato c’è la madre di tutte le battaglie: «è quella per il depuratore. È un obiettivo importante attraverso il quale dopo i cinque anni di lavoro siamo riusciti finalmente a chiudere l’iter amministrativo. E adesso possiamo programmare nuove infrastrutture fognarie».

E poi il monumento industriale delle ex Cartiere Meridionali. «Abbiamo ottenuto i finanziamenti dall’Acea e dall’Asi e da qui a un anno termineranno i lavori. Quindi avremo la possibilità che finalmente le Cartiere Meridionali possano tornare
al loro antico splendore
. Vogliamo continuare il percorso che abbiamo intrapreso con il contributo dato da tutta la città dove tutti dobbiamo essere protagonisti
».

Superando il padre. Ma soprattutto superando se stesso.