Mi disintossico a Frosinone

I dati sulla lotta alle dipendenze. Frosinone è in prima linea nel Lazio. I numeri del programma regionale  P.Re.Val.E. Ed il ruolo del dipartimento

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Prima era Cassino: con Exodus e la sua avanguardia nella lotta alla droga. Nata dall’idea di un prete fuori dagli schemi, don Antonio Mazzi e dal coraggio di un abate dom Bernardo D’Onorio che gli mise a disposizione un terreno, sordo alle paure dei benpensanti. A lungo fu quella la frontiera: nella quale si spezzavano le catene della dipendenza; stando insieme ed assegnando responsabilità.

Oggi la nuova frontiera è fatta da una rete che vede in campo anche la comunità In Dialogo di padre Matteo Tagliaferri a Trivigliano e poi le strutture del dipartimento Asl di Frosinone.

È una frontiera solida, dove il confine tra la dipendenza ed il ritorno alla vita si conquista con il sacrifico. E spesso si riesce a passare.

I numeri della dipendenza

 A dirlo è il sito del Dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio. C’è uno specifico link dedicato al sistema  P.Re.Val.E, il programma regionale con cui valutare se hanno funzionato gli interventi sanitari.  P.Re.Val.E usa un criterio omogeneo e questo rende possibile ‘pesare‘ la qualità dei servizi nelle diverse Asl e nei diversi territori.

Il Programma elabora e monitora periodicamente 70 indicatori. Vengono raggruppati in 9 aree cliniche: cardiologia, chirurgia, gastroenterologia, ortopedia, pneumologia, neurologia, ginecologia/ostetricia, assistenza territoriale e oncologia. Per una corretta comparazione tra gli ospedali o le aree geografiche tiene conto delle diverse caratteristiche e della gravità dei pazienti.

In queste ore il sito ha aggiornato con i dati al 31 dicembre scorso la sezione Dipendenze: sono i risultati raggiunti, gli indicatori di volume, gli indici di esito nelle Asl del Lazio che hanno in cura utenti per abusi di oppiacei, cocaina e altre sostanze stupefacenti. 

Utenti in salita

Un dato è comune a tutte le Asl del Lazio. È quello sui volumi degli utenti in trattamento: è salito progressivamente negli ultimi 3 anni.

Erano 17.035 nel 2019, si è passati a 16.363 nel 2020, per poi risalire a 16.504 nel 2021, per arrivare a ben 17.190 persone gestite ed in trattamento a fine 2022. È il numero più alto degli ultimi dieci anni.  

Per quanto riguarda le singole Asl del Lazio: Frosinone si conferma ancora una volta quella che per le sostanze stupefacenti gestisce più utenti nella Regione.

Nel dettaglio, la Asl di Frosinone ha in trattamento ben 1.243 utenti per abuso di oppiacei, cocaina e altre sostanze. Quella di Latina ne ha 1.011 ma quella pontina è notoriamente una “piazza” più grande di quella frusinate. La Asl di Viterbo ha 1.063 utenti in trattamento mentre quella di Rieti ne ha appena 544.

La Asl ciociara ha in cura più utenti di quella della RM4 dove si curano 895 persone. Ed ha quasi lo stesso numero di quelli della RM3 con 1.255 persone: è un dato che va ponderato, tra i territori gestiti ha anche Fiumicino che da sola conta quasi 79mila abitanti.

Chi si cura da cosa

Con questa attività di benchmark è facile capire quanto sia il lavoro svolto dalla Asl di Frosinone.

Nell’ulteriore dettaglio, si scopre che a Frosinone in trattamento ci sono 415 persone: 106 per disintossicarsi dagli oppiacei, 126 per liberarsi dalla cocaina ed il resto per altre sostanze.

Nel Capoluogo il grafico del P.Re.Val.E dimostra una crescita costante dal 2019 al 2022 del numero delle persone in trattamento.

A Cassino i casi in trattamento sono in totale 393. Mentre sono 312 a Sora e 123 a Ceccano.

(Foto di copertina © DepositPhotos.com)