Nessun assessore viene toccato. L'altolà del Pd blocca il sindaco Gerardo Stefanelli di Minturno. E gli impone di non modificare gli assessori. Allora sarà girandola di deleghe: per ricavare incarichi con cui allargare la maggioranza. In vista di un'alleanza più larga alle prossime elezioni
La prossima sarà una settimana determinante per la definizione della nuova Giunta al comune di Minturno. Lo ha annunciato il sindaco Dem Gerardo Stefanelli dopo aver ritirato due settimane fa le deleghe ai suoi assessori e ai delegati, interni ed esterni, al consiglio comunale.
Ma, fedele alla massima popolare secondo la quale modificando l’ordine degli addendi la somma non cambia, il primo cittadino ha deciso che tutto tornerà come prima. Stefanelli è stato costretto con un ‘altolà’ del suo Partito, il Pd, a fare marcia indietro.
Determinante è stato il contenuto di una lettera del segretario cittadino Dem Franco Esposito, apparso sin troppo chiaro: se cambi maggioranza, puoi dimenticarti del nostro apporto. E il Partito Democratico, oltre al presidente del consiglio comunale, il moscardelliano di ferro Giuseppe Tomao, fa affidamento sugli assessori Piernicandro D’Acunto e Mimma Nuzzo. E, in consiglio, sul segretario Franco Esposito e sul giovanissimo Matteo Marcaccio.
Eccezion fatta per la Nuzzo, sono tutti collocabili nelle componenti coordinate dai due consiglieri regionali pontini del Pd, Salvatore La Penna (a cui fa riferimento il sindaco) ed Enrico Forte.
Girandola di deleghe
La Giunta, dunque, tornerà in sella la prossima settimana, tutti gli assessori rimarranno al loro posto. Ma ciascuno dovrà rinunciare ad alcune delle deleghe sinora occupate: dal potente e fidato vice sindaco Daniele Sparagna all’assessore allo Sviluppo Economico Elisa Venturo passando per la responsabile alla Cultura e ai Servizi Sociali Mimma Nuzzo.
Quest’ultima era tra le più accreditate a lasciare l’esecutivo ma è insorta la segreteria comunale del Pd che in un documento rimasto top secret ha intimato il sindaco Dem a “lasciare tutto come si trova”. E Stefanelli, nella morsa di un diktat molto pericoloso, è stato costretto ad adeguarsi, palesando intrinsecamente un’oggettiva debolezza politica.
In caso contrario la delegazione del Pd – secondo è quanto trapelato dagli ambienti ovattati del palazzo di piazza Portanova – avrebbe deciso di “fare altro”.
Ma nulla cambia
Che la maggioranza rimanga quella che ha preceduto il congelamento delle deleghe alla Giunta e ai numerosi delegati, l’ha dichiarato lo stesso sindaco Stefanelli.
“Per ora – dice il sindaco – non se ne parla. I gruppi consiliari che fanno parte della coalizione hanno ritenuto che snaturare la composizione della maggioranza all’interno del Consiglio comunale sarebbe stato un po’ come tradire il voto dei cittadini e quindi hanno preferito garantire continuità e massima coerenza al cammino iniziato nel 2016”.
Pronti ad entrare
E alla porta c’erano almeno tre consiglieri d’opposizione pronti ad entrare o a contribuire al perimetro della coalizione di centrosinistra: l’ex candidato a sindaco Massimo Signore e Maria Di Girolamo, entrambi di Forza Italia, Fazzoniani di ferro; ed il consigliere ex socialista Maurizio Faticoni.
La riunione della maggioranza in programma martedì sera dovrà ratificare questa annunciata ridistribuzione delle deleghe in Giunta ma il sindaco, interessato a rafforzare gli ormeggi in vista del voto amministrativo, ha deciso di vestire con due mesi d’anticipo i panni di Babbo Natale: attribuirà nuove deleghe, soprattutto all’esterno del consiglio comunale, a “professionisti autorevoli” che, dotati di “esperienza e di comprovata competenza interistituzionale, seguiranno “determinate e specifiche materie”.
Insomma sarà questa, in effetti, l’unica novità al temine di una ‘pausa di riflessione’ che il sindaco Stefanelli aveva imposto alla sua maggioranza politica per verificare chi realmente intende sostenere tra meno di 18 mesi la sua ricandidatura.
Chi sta con Stefanelli
Risposta? Tutti e nessuno. Insomma nulla è successo. Stefanelli sa che la sua attuale coalizione potrebbe non bastare per succedere a se stesso. E in quest’ottica proporrà alla sua maggioranza di “lavorare ad una piattaforma programmatica che possa riscontrare anche il consenso dei gruppi di minoranza consiliare su specifici obiettivi”.
E quali sono? Sono sempre i soliti: Forza Italia e l’indipendente Faticoni che Stefanelli l’ha sostenuto già al ballottaggio della primavera di tre anni fa… Corsi e ricorsi storici.
Ma un’altra forca caudina attende il sindaco Stefanelli: riguarda la posizione dell’assessore Mino Bembo. Molti rumors lo considerano vicino alle posizioni dei Fratelli d’Italia che proprio a Minturno – come ha già anticipato il suo portavoce regionale e commissario locale, Enrico Tiero, castelfortese d’adozione ma latinense d’adozione – riunirà i suoi stati generali “cui saranno invitati vecchi e nuovi iscritti“.
Di sicuro ci saranno l’ex sindaco ed ex assessore provinciale liberale Vito Romano e l’ex (o almeno) dirigente di Casa Pound Marco Moccia. Tra questi ci sarà anche l’assessore al contenzioso Mino Bembo? Il Pd ha già alzato una diga: qualcuno di noi sarà di troppo.
Insomma Stefanelli è stato già avvisato…