Mosillo: «Non vado da Zingaretti, vado all’opposizione»

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Non andrà da Nicola Zingaretti. Non andrà in soccorso di Giuseppe Golini Petrarcone. Francesco Mosillo ha deciso: «Resto coerente con le promesse che ho fatto ai miei elettori nel momento in cui gli ho chiesto il voto: mi hanno votato per un progetto amministrativo alternativo a quello di Petrarcone e pertanto mi accomoderò all’opposizione».

L’imprenditore, vice presidente del Cosilam, arrivato ad un soffio dal ballottaggio con il sindaco uscente, nel pomeriggio ha riunito i suoi colonnelli.

C’è stato qualche momento di tensione iniziale. Come nel momento in cui uno dei presenti, smartphone alla mano, ha detto «Io vorrei sapere chi è chigl ‘omm r mmerda c’ha ritt tutt’ a Alessioporcu.it» (leggi qui il precedente).

Mosillo poi ha chiesto a ciascuno cosa ne pensasse. Sono emerse sensibilità diverse: quelle dell’area con Sara Grieco, Barbara Di Rollo e Mosillo stesso, leggermente diverse da quelle di Valente, D’Aguanno, Mignanelli.

Soprattutto quelli che vengono dal centrodestra sono stati oggetto di un pressing da parte dell’ala ex Forza Italia che sta con Carlo Maria D’Alessandro. Hanno puntato sugli affetti, sul passato, sulle antiche battaglie condotte insieme: ma senza fare promesse.

Tanto quanto chi viene dal centrosinistra, non è insensibile al richiamo all’unità del Pd lanciato da Marino Fardelli e che verrà ripetuto tra qualche ora da Nicola Zingaretti.

La posizione finale però è chiara: mandato in bianco a Mosillo. sarà Francesco a decidere dove andare e con chi andare.

E tanto per cominciare non andrà domani mattina all’incontro con il governatore del Lazio che verrà a Cassino: «Non mi hanno invitato ed è giusto che sia così: è un’iniziativa di Petrarcone. Ma se dovessero chiamarmi? Ci andrei, per parlare con Zingaretti e spiegargli che ho il dovere di rispettare il voto dei miei elettori. E’ un voto contro il modo di amministrare di Petrarcone e quindi vado all’opposizione».

Ma nessuno si faccia illusioni nemmeno dal fronte di Carlo Maria D’Alessandro: «Non ci sono le condizioni per fare un accordo con lui: sotto il profilo ideologico siamo su due posizioni diverse e non conciliabili».

Vale per tutti? «Vale per quanto riguarda me. Se altri decideranno in maniera diversa da quello che hanno detto oggi, non è un problema mio e non posso farci niente. ma sia chiaro: questo ragionamento vale sia per D’Alessandro che per Petrarcone».

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