Torna a circolare l'indiscrezione che vorrebbe in giunta Vincenzo Ciprani. E c'è un ragionamento politico preciso a sostenerlo.
Nietzsche, che era Nietzsche, mica uno qualunque, ne avrebbe fatto il modello contemporaneo della sua teoria dell’eterno ritorno. L’idea secondo la quale nell’universo tutto si ripete in modo praticamente identico, in un susseguirsi di cicli sempre uguali. Ci starebbe benissimo, in effetti. Per quanto, si potrebbe pensare anche a Vico ed ai suoi corsi e ricorsi storici. In letteratura poi, è sin troppo facile scomodare Tomasi di Lampedusa ed il suo “cambiare tutto affinché non cambi nulla”.
Insomma, molto spesso ciò che ci sembra rinnovamento, non è altro che la riproposizione di vecchi temi, solo appena ritoccati. Il nuovo è soltanto l’avanzo del giorno prima (o di qualche settimana, o mese, prima), solo con un po’ di trucco in più.
Poteva mancare una cosa del genere ad Anagni? Certo che no. Ed infatti nei giorni convulsi del (possibile) rimpasto di settembre, si fa strada un’ipotesi intrigante per ridefinire la squadra di governo del sindaco Daniele Natalia. Che potrebbe (potrebbe) arricchirsi, con deleghe ancora tutte da definire, di un nome nuovo. Oddio, nuovo. Quello che si fa è un nome che tutto si può definire piuttosto che nuovo.
Anima furba presente dietro alla caduta del sindaco di centrodestra Carlo Noto; testa pensante del gruppo civico che aveva portato alla vittoria il sindaco di centrosinistra Fausto Bassetta; elemento di spicco di una nuova lista civica a sostegno del sindaco in carica e per ora senza Partito Daniele Natalia; l’uomo che ha fatto del trasformismo una pratica virtuosa, tanto che al suo cospetto Depretis avrebbe fatto la figura di un blocco di marmo.
Insomma, tanto per non farla lunga, Vincenzo Ciprani.
Il suo nome è tornato a circolare in questi giorni nel corso delle trattative che stanno scandendo, in città, le ultime ore prima del presumibile rimpasto, oramai non negato da nessuno, men che meno dal sindaco. Resta da chiarire solo se si tratterà di una redistribuzione di deleghe agli stessi elementi, o se ci sarà anche l’ingresso di una figura nuova. Che, nel caso, potrebbe essere quella di Ciprani, appunto.
Un nome non nuovo (appunto) che era stato già fatto dopo l’uscita di scena dell’assessore ai lavori pubblici Simone Pace, dimessosi in attesa di definire una vicissitudine giudiziaria che lo riguarda, aperta presso il Palazzo di Giustizia a Frosinone. In quella circostanza infatti, da più parti si era palesata l’opportunità di sostituire l’ex assessore con un nome proveniente dalla stessa lista. Proprio Vincenzo Ciprani, come detto.
Poi la voce si era calmata, anche perché Ciprani aveva trovato (ed ha mantenuto) il suo posto come parte dello staff del sindaco. Però la voce non si è del tutto placata. Fino a tornare d’attualità in queste ore. Sostenuta da un ragionamento politico inattaccabile, in effetti; la necessità di mantenere inalterati gli equilibri della maggioranza, evitando allargamenti eccessivi di qualche forza, e le conseguenti liti e gelosie interne. Ci sarebbe questo dietro la suggestione del ritorno di Vincenzo. Una scelta di conservazione ed equilibrio.
Tutto da confermare, ovviamente. Ma, nel caso, alcuni saranno legittimati a contestare che “questo non doveva essere il governo del cambiamento?”. Altri acclameranno la tenuta degli equilibri. Eterno ritorno, anche in questo caso. Come sarebbe piaciuto a Nietzsche.