«Pirozzi vieni a fare il mio vice». «Parisi, vieni tu da me»

Botta e risposta tra i due candidati di centrodestra. Parisi invita Pirozzi a fondere le loro liste e fare il suo vice presidente. Il sindaco di Amatrice fa la stessa proposta al suo avversario. Zingaretti: Mi rivoterà pure il M5S

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

«Fai un passo indietro». «No, fallo tu». I due candidati del centrodestra per le prossime elezioni regionali del Lazio si lanciano lo stesso appello. E si danno la stessa risposta.

In mattinata Stefano Parisi ha confermato l’invito fatto nei giorni scorsi al sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi.  Lo ha invitato a fare squadra insieme, unire le loro liste e gli ha proposto la vice presidenza della giunta regionale del Lazio.

 

L’APPELLO DI PARISI

«Noi – ha detto il candidato di Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Quarta Gamba – abbiamo bisogno della sua  popolarità e della sua esperienza. Io ho sempre detto che sarebbe  stato un ottimo candidato alla presidenza della Regione, certo la  precondizione è unire il centrodestra. Mi auguro che lui tenga a cuore le sorti di questa Regione e si unisca a noi. Se si potesse lavorare  insieme sarebbe un’ottima soluzione per il Lazio e per tutti noi».

Stefano Parisi lo ha detto in mattinata a Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

 

LA RISPOSTA DI PARISI

La risposta arriva dalla bacheca Facebook dello Scarpone.

Sergio Pirozzi risponde «Lasciamo perdere i tentativi di  dimostrare che sono io a cercare di dividere il centrodestra. Questi  sono i giorni della merla ma noi non siamo i tordi. Ringrazio la stima di Parisi: se vuole dare un sostegno al Lazio lo faccia venendo a fare il vice presidente a me».

Uno a uno e palla al centro? No. Pirozzi rincara la dose: si dice certo che Parisi non accoglierà il suo invito. «Non lo farà. Ha scelto di essere il candidato  sindaco di Milano, il candidato del Lazio e prossimamente alle  Europee. Io dico: non ci sono candidati giusti per tutte le stagioni».

 

PARISI COME CETTO

L’attacco diventa frontale dopo pochi minuti. In diretta web, Sergio Pirozzi paragona il suo avversario al candidato Cetto Laqualunque reso celebre dal film Qualunquemente nel quale basava il suo programma sul qualunquismo più becero pur di strappare cinsenso e su promesse mirabolanti quanto irrealizzabili.

Il sindaco di Amatrice riprende un passaggio dell’intervento fatto da Stefano Parisi ieri sera nella convention di Fondi. «Dice che bisogna investire sulla Roma-Latina, tipo Cetto la Qualunque chiù pilu pi’ tutti». Perché no? «Dire bisogna investire sulla Roma-Latina è come dire ‘daremo posti di lavoro per ogni albero ai forestali».

 

ESPULSO? GRAZIE

Poi c’è pure un passaggio su Giorgia Meloni. Che Sergio Pirozzi ringrazia per averlo espulso dal centrodestra. «Ricorda le purghe staliniane e c’è qualcosa che non funziona».

Poi Pirozzi ha toccato le corde dei sentimenti. «Diventare presidente della Regione Lazio  sarebbe la rinascita di Amatrice, Accumuli e di tutto quel mondo che  oggi è terremotato. Chi decide sullo  smaltimento delle macerie è la Regione Lazio, sui tempi e la modalità, chi decide sui fondi è la Regione Lazio e chi siede a tavolo con il  commissario alla Ricostruzione è il presidente della Regione. È l’unica strada per pensare a miei concittadini. Non li sto abbandonando».

 

ZINGARETTI: MI RIVOTERA’ PURE M5S

Nicola Zingaretti invece punta sui risultati conseguiti, sulle cose messe a posto in questi cinque anni di governo regionale.

Punta il dito contro chi, in campagna elettorale, sta dicendo che nel Lazio le cose non funzionano. «Chiedo rispetto per il Lazio. Vedo troppe  scorribande politiche e giochi sulle spalle della nostra comunità. In  questi anni ci siamo rialzati in piedi solo grazie alle nostre forze e ora tutti si azzuffano e affrettano a parlare male e denigrare. Non lo permetterò, difenderò la nostra comunità da chi la vuole far tornare  indietro e da chi è solo capace di raccontare i problemi e non  risolverli».

In un’intervista a ‘Leggo’ ha rivendicato i risultati raggiunti. Sostiene che il suo buon governo abbia messo in difficoltà il centrodestra, rendendogli quasi impossibile trovare un candidato. «Trovo abbastanza incredibile che il centrodestra abbia candidato  presidente del Lazio una persona che non vive qui da oltre 20 anni.  Che per due decenni ha vissuto a Milano tanto da candidarsi  addirittura a sindaco neanche due anni fa».

Poi attacca il Movimento 5 Stelle. Usa Roma come leva per gli elettori grillini scontenti. Per avvicinarsi ai delusi dal governo di Virginia Raggi. «Gli elettori dei 5 stelle sono liberi – sottolinea il  Governatore – Molti di  loro alle Regionali voteranno Zingaretti: nessuno scandalo è già  successo nel 2013 e succederà di nuovo il 4 marzo. Le persone sono  libere e per fortuna ragionano con la loro testa senza  condizionamenti. Moltissimi mi scrivono e lo dicono apertamente: a lei la votiamo perché ha fatto molte cose concrete, ora non ci tradisca».

 

PIROZZI? UNA FERITA

Ce n’è pure per Sergio Pirozzi. Il Governatore dice: «Confesso che per me vedermelo  contro in questo modo sia stata una ferita. Ma è andata così, e ora  Sergio sta facendo la sua battaglia, con coraggio. Come dicevo prima,  chiedo a tutti proposte e rispetto per la nostra terra. Mi sembra che  Pirozzi questo lo stia facendo».