Pompeo come Renzi, mentre Pallone tesse la tela

Matteo Renzi ha detto ai malpancisti della minoranza del Partito Democratico che c’è un solo modo per fare a meno del sostegno del Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano e di Ala di Denis Verdini: “Vincere le prossime elezioni, visto che quelle del 2013 non sono state vinte”. Stoccata a Pierluigi Bersani e invito a vincere nel 2018 sotto il segno dell’unità.
 Stesso ragionamento intende sviluppare Antonio Pompeo, presidente della Provincia, in Ciociaria. Nei confronti di tutti quelli che chiedono di interrompere l’alleanza con Forza Italia e, se occorre, con il Nuovo Centrodestra.

A ottobre si vota per il rinnovo dei consiglieri provinciali e il Pd ha la straordinaria occasione di eleggere una maggioranza forte. Perfino bulgara. Ma ci sono due passaggi obbligati dal momento che alle urne andranno gli amministratori e non i cittadini.
 Il primo è quello di vincere le elezioni comunali di primavera, specialmente a Cassino, Sora e Alatri. Non dimenticando però Monte San Giovanni Campano. Il secondo è fare una lista unitaria per le provinciali e cercare il “cappotto”.


Forza Italia però ha sostenuto la candidatura di Antonio Pompeo, che durerà in carica fino al 2018. Un cambio di maggioranza è possibile, ma a quel punto si scatenerebbe la resa dei conti a destra. Più di qualche “azzurro” ha detto in questi giorni: “Se è possibile un’alleanza con il Nuovo Centrodestra in provincia di Frosinone? E con chi? Sono rimasti Alfredo Pallone, Ernesto Tersigni, Andrea Amata e, forse, Massimiliano Mignanelli”.
 Pallone però sta cercando di rinsaldare l’intesa tra il Pd e il sindaco di Sora Ernesto Tersigni e, soprattutto, sta cercando di far cadere il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani. Attraverso la fuoriuscita dei tre consiglieri e del vicesindaco di Frosinone nel Cuore, ma anche attraverso la fuoriuscita di qualche esponente del gruppo consiliare del Nuovo Centrodestra. In questo modo servirebbe la testa politica di Ottaviani a Francesco De Angelis su un piatto d’argento. 
Scavalcando Gianfranco Schietroma (Psi) nel ruolo di alleato di riferimento del Pd.