Sindaco quanto mi costi

Il report Openpolis su quanto costano sindaci, assessori ed i loro uffici. La situazione in Italia. E quella nel Lazio. Dove si scopre che a Frosinone.

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Dai costi del Consiglio Comunale, all’ufficio del Sindaco, passando per consulenze e la comunicazione istituzionale. Sono numerose le spese sostenute dai Comuni italiani per il funzionamento dei propri organi istituzionali. Fanno parte di quei “costi della politica” spesso al centro del dibattito: lì spesso punta chi vuole fare demaggia ed innescare la polemica in maniera strumentale.

Sono uffici necessari per garantire l’operato degli organi eletti dalla popolazione e quindi per garantire la democrazia. Proprio per questo, più che di costi della politica sarebbe corretto di parlare di costi della macchina amministrativa. Si tratta infatti di organi esecutivi e legislativi. Organi che, entro le proprie competenze, prendono le decisioni che generano dei risvolti sulla vita quotidiana delle persone e delle città.

Quanto costa il sistema ai cittadini

C’è la Giunta comunale, cioè il collegio che è composto dagli assessori. Giunta che detiene il potere esecutivo e definisce le linee di governo dell’ente. Il sindaco che, notoriamente, è la figura che presiede la giunta ed è posto a capo del Comune. Infine c’è il Consiglio comunale che esercita un ruolo di controllo amministrativo e di indirizzo. In Consiglio sono presenti tutte le forze politiche: di maggioranza e di opposizione, che abbiano almeno un rappresentante eletto.

Lo ha elaborato Openpolis, sull’analisi dei Bilanci comunali del 2021. Ed è emerso che tra i grandi centri urbani del Paese è Napoli quella che spende di più. 71,68 euro all’anno sulle tasche di ogni cittadino. Una cifra pari quasi al doppio rispetto a Padova (44,86). Seguono Venezia (43,09) e Bari (38,80). Ammontano invece a 39,08 euro pro capite le uscite medie dei Comuni italiani.

La spesa dei capoluoghi del Lazio

Abbiamo due genere di voci. La spesa assoluta per gli organi istituzionali e quella pro capite. In quella assoluta, ovviamente, il primato spetta a Roma che spende in tutto 64 milioni e 569mila 691 euro; che divisi per abitante fanno € 23.49 pro-capite. Segue il Comune di Latina con 1 milione 301 mila 740 euro per la spesa assoluta e 10,18 per la spesa pro-capite.

Il municipio di Frosinone

A seguire ulteriormente Viterbo dove la spesa complessiva ammonta ad 1 milione 263mila e 788 euro mentre la spesa pro capite è di 19,17 euro per la pro capite. Poi ancora Rieti 1 milione 179mila 832 euro di spesa assoluta e 25,9 di spesa pro-capite.

Infine c’è Frosinone con poco più di 800mila euro di spesa totale, per la precisione 809mila 048 euro e 18,46 per quella pro capite.

Le spese sono in aumento

Questi importi e queste spese per i Comuni capoluogo sono destinate inevitabilmente a salire nel corso dei prossimi anni. Sarà così in virtù dell’adeguamento dei compensi degli amministratori stabilito dall’articolo 1, commi da 583 a 587, della legge n. 234 del 30 dicembre 2021 (Legge di Bilancio 2022). Adeguamento che ha dettato nuove disposizioni in materia di indennità dei sindaci metropolitani, dei sindaci e degli amministratori (Assessori e consiglieri Comunali)

Foto © Carlo Carino / Imagoeconomica

In virtù delle nuove disposizioni di legge accadrà questo. Che dal 1 gennaio 2023 per i capoluoghi di Provincia come Frosinone che hanno una popolazione con meno di 50.000 abitanti, l’emolumento dell’indennità per il sindaco è maggiore. E’ passato da 6mila 392,17 euro del 2022 a 7mila 758,72 euro nel 2023. Per arrivare a 9mila 660 euro nel 2024. Cifre ovviamente da intendersi al lordo. Cioè il netto in busta è pressappoco la metà.

Assessore quanto mi costi

Stesso discorso per gli assessori che, in virtù della citata legge, hanno avuto questo adeguamento del compenso: 3.835,30 per l’anno 2022; 4.655,23 euro per il 2023 ed infine 5.796,00 euro per il 2024. Cifre anche qui evidentemente lorde. Anche questo, ma non solo, spiega perché al Comune Capoluogo, dopo le ferie estive, inizierà la battaglia politica per fare l’Assessore. (Leggi qui: Mastrangeli incassa il Bilancio: subito e con 22 voti).

Come ebbe a dire l’imperatore romano Vespasiano “Pecunia non olet.”