di Ernesto BARONIO
Conte del Lungoliri
Le elezioni si avvicinano. Ed i voti di Sora si allontanano. La pattuglia dei consiglieri comunali riconducibili a Forza Italia si è assottigliata a due. E gli storici portatori di preferenze per Mario Abbruzzese hanno iniziato a concentrarsi su altri obiettivi. Vittorione manidiforbice Di Carlo è salito sull’Aventino. Ha aperto una camiceria sartoriale e intende cucire niente altro che stoffe se non gli trovano una collocazione nel governo di sue eccellenza Roberto De Donatis. Inoltre, Giacomino Iula oriundo da Matera, soggiace ormai da mesi su un triclinio nella sua nuova casa, dove si diletta tra poesie, cucina e giovani amori.
«E chi me li porta allora i voti, se in primavera mi devo candidare alla Camera dei Deputati e la legge prevede che si entri solo a suon di preferenze?». Mario Abbruzzese ha capito che si vota. Ha capito che da Sora rischia di arrivare meno del passato. Così ha organizzato la serrata dei ranghi. Lo ha fatto nel corso di un apericena organizzato in enoteca. Segno del declino: ai bei tempi si andava tutti al ristorante, mi raccomando portate amici e famigli che più siamo e più voti facciamo.
Altro segno dei tempi. Non erano stati terminati ancora i convenevoli introduttivi e sulla piazza virtuale di Facebook venivano postate le foto dell’incontro di Forza Italia. Con l’impegnativo commento “per rigenerare e rilanciare il partito”. Foto originali, niente fotosciopp, per cui i volti e le espressioni dei presenti raccontano più e meglio di quanto avrebbe potuto fare un ipotetico scaltro infiltrato della componente Barattana dell’Amministrazione De Donatis.
Le istantanee ritraggono Mario assiso al centro del tavolo di aperitipresidenza. Accompagnato con il suo inseparabile smartphone di ultimissima generazione, intento a presenziare on line almeno altre cinque riunioni in altrettanti possibili focolai forzisti accesi in provincia. In realtà, non si comprende bene se Mario fa finta di ascoltare mentre tasteggia sul telefono o fa finta di tasteggiare sul telefono mentre ascolta.
Tema della serata “Con il direttivo di Sora per rigenerare e rilanciare il partito”. Vero scopo della missione: vediamo se riesco a ricompattare questi spiriti liberi sorani, recuperare i voti. E vediamo se riesco a chiarire una volta per tutte su chi posso fare affidamento.
Prima sorpresa della sera. Al tavolo, come ai bei tempi andati, riappare Giacomino Amoroso Iula, l’unico rimasto fedele nonostante Mario lo abbia ridotto ad una specie di Sansebastiano per le non poche frecce e coltellate ricevute in questi anni.
Seconda sorpresa. C’è anche il coordinatore provinciale di Forza Italia Pasqualino da San Giorgio Ciacciarelli: siede alla sinistra di Mario. Ha l’espressione di chi va ancora alle riunioni di Partito per inerzia. Ma le sue mani protese raccontano del viaggio della speranza che Pasqualino sta organizzando verso qualche santuario per togliersi di dosso quel malocchio che lo sta tormentando da qualche settimana a questa parte. E che sembra provenire da Alatri, Torrice, Arnara e, secondo le voci che sussurrano sul Lungoliri, anche da Arpino.
Tanto per dirla tutta: qualcuno vorrebbe farci credere che nella lista degli incarichi ricoperti dall’eroico presidente dell’indomita Comunità Montana di Arce (pervicace alla liquidazione), contestualmente furioso capogruppo di Forza Italia in Provincia (leggi qui la sfuriata contro Luigi Vacana), sua eccellenza Gianluca Quadrini non voglia metterci anche la segreteria provinciale del Partito? Scommettiamo che da Arpino, Torrice o Arnara, la settimana prossima parte un attacco al Coordinatore?
Alla destra di Mario c’è la giovane avvocatessa Serena Petricca; con quello sguardo fra il pensieroso e il preoccupato suscita tenerezza. Il compito assegnatole a Sora non è facile. Ma prima o poi scenderà in campo e farà vedere a tutti il suo valore politico. Nel frattempo qualcuno pare le abbia suggerito di munirsi di tuta e scarpe antifortunistiche: perché sulle sponde sorane del Liri si preparano battaglie politiche cruente.
Al fianco della coordinatrice siede Giacomino Amoroso il materano. E’ lì solo con il corpo: impaziente, non vede l’ora che la riunione finisca. Questi tavoli oramai lo annoiano. Ha ben altro a cui pensare. Amore ed enogastronomia sono le sue vere ed uniche passioni del momento. Non si volta più in continuazione per vedere se gli stanno arrivando altre coltellate alle spalle. Se mostra segni di preoccupazione, oggi questi sono sicuramente per il suo Napoli. Che quando è lì lì per acciuffare la Signora Juve inciampa in passi falsi.
Poi c’è il giovane Alessandro Mosticone, consigliere comunale incardinato nella maggioranza di governo del sindaco Roberto De Donatis, politicamente strutturato in Forza Italia, candidato silurato alle scorse provinciali. Siede di profilo e nessuno dei presenti riesce a scorgerne bene il viso ed a decifrarne le espressioni. Nessuno sa se abbia smaltito l’alto tradimento consumato da qualche suo collega di maggioranza alle elezioni provinciali. E nemmeno si capisce se i rapporti con l’architetto De Donatis si sono normalizzati. Se almeno lui crede ancora in Mario e nel rilancio di Forza Italia a Sora.
In ultimo, la più ingombrante delle presenze nonostante la sua assenza nella foto. E nella riunione: quella di Vittorione manidiforbice e braccinocorto Di Carlo. Non è presente al tavolo dell’aperitipresidenza. Non sembra che sia seduto di spalle in prima fila.
Vittorione ci cova! Ma come, ci si ritrova per riorganizzare il partito a Sora e il fu leader maximo, non si presenta! Che succede? Manco a dire che siamo in periodo di comunioni e cresime. E quindi il buon Vittorione non è impegnato a modellare e cucire camice bianche per ragazzi e padrini!
Qualcosa non quadra; l’assenza di Vittorione è significativa e pesa più della sua presenza fisica.
Staremo a vedere. Ma l’assetto futuro di Forza Italia potrebbe assumere sembianze completamente nuove e impensate fino a qualche settimana fa.