Perché l'altro giorno il sindaco di Cassino strillava tra i corridoi? Pare che nel suo ufficio si stesse tenendo una riunione. Nel corso della quale i suoi consiglieri gli hanno rimproverato undici assunzioni. Senza averle 'condivise'
Perché strillava il (non più a dieta) sindaco Carlo snellissimo Maria D’Alessandro nei corridoi del municipio di Cassino? (leggi qui l’anticipazione del Conte della Selvotta)
I bene informati assicurano che nella sua stanza ci fossero: la consigliera comunale e provinciale Rossellissima Chiusaroli (con il capello liscio e non più riccio ma comunque pieno di capriccio per non essere stata candidata alla Regione), Francesca la preferita Calvani (preferita appunto per la candidatura in quota rosa ma non con Pasquale Ciacciarelli), lo squadrato presidente della commissione Urbanistica Claudio Monticchio, l’avvocato Antonio Valente di Fratelli d’Italia, l’unico nel Paese capace di farsi nominare Capogruppo senza avere la tessera del Partito (leggi qui). E poi Roberto Marsella con il mancato sindaco (la volta scorsa) e ora per sempre vice Carmelo Geremia Palombo. Mancano prove certe della presenza dell’assessore Benedetto Leone e del presidente d’aula Dino Secondino.
Gli strilli sembra che siano partiti quando una parte della truppa ha osato chiedere conto a Carlo snellissimo Maria D’Alessandro (non più a dieta) di undici assunzioni.
Al di là dei giri di parole, qualcuno ha insinuato che se li fosse gestiti da solo, senza lasciare qualcosa anche agli altri Gruppi consiliari, come il buon e sempre valido Manuale Cencelli consiglia.
– Assunzioni? Quali assunzioni? domanda il sindaco cascando dalle nubi.
– Gli undici interinali che ha preso Acea contestano gli inquisitori
– Io non so nulla assicura il sindaco, assomigliando nel tono a Mario Abbruzzese padre putativo di questa amministrazione.
ella stanza del primo cittadinoinvece di tutelare i cittadini sei andato a Roma per
Carlo maria nipote Calvani montichino, Antonio valente robertino Marsella e Roberto palombo, dentro secondino e leone, lui incazzato qui le riunioni le faccio io
Qualcuno allora prende coraggio e gli contesta “Tu sei andato a Roma e ti sei sistemato le cose tue, non per risolvere i problemi dei cittadini”
Il primo strillo è partito lì. Al punto che nei corridoi hanno iniziato a domandarsi se fare una telefonata al 113 e dire, mettendo il fazzoletto davanti alla cornetta, “Correte, lite in famiglia, questo ora li scanna“.
Prende in mano la situazione l’avvocato senza tessera Antonio Valente : «Noi ti crediamo Carlo, ma siccome c’è chi ha scritto su Facebook queste cose, per la città ora si mormora, noi dobbiamo tutelare l’immagine di questa amministrazione e presentare una denuncia».
Ma come fai a denunciare… Mancano gli elementi… E poi dicono che facciamo sempre le carte bollate… Però… Pensandoci bene…
«Mi sa che però vi state sbagliando: queste sono assunzioni decise nel 2016» dice il sindaco.
«No no – rassicura l’avvocato Valente – sono del 2017 ho controllato io»
«Ma no…. Saranno delle sostituzioni… » dice Carlo Snellissimo.
«Carlo, per cortesia…. Sù… Almeno dicci i nomi».
«Non so nulla, l’avranno fatto a mia insaputa»
«Si vabbè, tra poco superi Mario»
Fu lì che partì la seconda serie di strilli. Possente. Come un’ultima eroica difesa.
Lui giura che non ne sa niente