Tajani riporta Forza Italia a Fiuggi: il congresso del Lazio a dicembre

A dicembre il congresso regionale di Forza Italia del Lazio. A Fiuggi. Con numeri profondamente diversi. Che mettono in discussione il dominio di Fazzone. Grazie alla campagna di adesioni scatenata sulla provincia di Roma. Una ventina di amministratori è passata sotto la bandiera azzurra la settimana scorsa. Altri tre dalle Circoscrizioni. E il mese scorso due Consiglieri regionali

I diffidenti dicono che sia una manovra studiata nei dettagli: per cambiare gli assetti di Forza Italia nel Lazio. Attraverso una conta che si farà con un Congresso. Nel quale gli equilibri incrostati da anni verrebbero spostati da Fondi a Roma, determinando una nuova dirigenza regionale.

Il luogo e la data per concludere la manovra sono emblematici: a Fiuggi, nel mese di dicembre. Cioè in quella che per anni è stata la capitale di Antonio Tajani. E tutto prima della fine dell’anno: il Congresso regionale che definirà i nuovi equilibri nel Lazio è in agenda.

E per l’eterno Claudio Fazzone, coordinatore Regionale dai numeri monstre nel sud della Regione? La promessa è quella di un ruolo nazionale. Che però ancora non si vede. I colonnelli si stanno posizionando: il suo fedelissimo Salvatore De Meo, due volte sindaco di Fondi e parlamentare Ue con check in già fatto per la ricandidatura, sta reggendo il sottile e complesso filo del dialogo tra il senatore di Fondi ed il presidente del Partito.

Estensioni romane

Antonio Tajani al Consiglio Nazionale di Forza Italia (Foto: Carlo Lannutti © Imagoeconomica)

C’è una rivoluzione interna a Forza Italia dietro l’operazione iniziata con la dipartita del Cav. Che ha già portato in piena estate mezzo gruppo del Movimento 5 Stelle in Regione Lazio a scavalcare la barricata e aderire a Forza Italia. (Leggi qui: Bye bye 5 Stelle, noi andiamo a casa di Silvio).

Un’operazione che una settimana fa ha portato a chiudere il cerchio aperto nei mesi scorsi tra i grandi centri della provincia romana. E portare sotto la bandiera azzurra una ventina di nomi che contano: perché vengono dai Comuni e sono stati tutti eletti a suon di preferenze. Operazioni concluse a Pomezia ed Albano, a Fiumicino dove ora il Partito è in Giunta, a Marino dove a prendere la tessera di Forza Italia è stato il sindaco. E poi a San Cesareo, Anguillara, Rocca di Papa, Grottaferrata, Santa Marinella, Monterotondo, Valmontone. A Campagnano ha aderito un assessore, a Castel Gandolfo hanno preso la tessera due Consiglieri. E poi a Lanuvio, Montelibretti, Labico, Monteporzio Catone. A Tolfa ha aderito un Consigliere comunale, due nuovi consiglieri Comunali ad Allumiere che vanno ad affiancare il sindaco azzurro. E infine a San Vito Romano, Capranica, Jenne.  

All’inizio della settimana sono entrati tre Consiglieri di circoscrizione. Sono Caterina Benetti che ha lasciato Azione (Municipio VIII), Matteo Bruno dal Movimento 5 Stelle (Garbatella e San Paolo), Alessandro Galletti pure lui proveniente dal M5S (Municipio XII).

Operazione nazionale

Antonio Tajani a Gaeta

La chiave di lettura non è solo Laziale ma anche nazionale. Antonio Tajani sa che la sua autorevolezza passa da un’investitura che non provenga solo dall’alto, con la fiducia degli eredi Berlusconi. Ma che venga soprattutto dal basso, cioè dai territori. E da un Congresso vero, nel quale il Partito ia vivo nelle sue differenze interne. Si terrà a febbraio quel Congresso nazionale e lì verrà eletto il successore di Silvio Berlusconi.

Antonio Tajani punta a quella consacrazione dal basso. E per ottenerla deve passare dai territori. Dove il Partito negli ultimi anni ha perso molti dei suoi riferimenti proprio per la decisione del fondatore di evitare conte, ritenute divisive e pericolose. I tempi sono cambiati. Occorre riaprire i ranghi e spalancarsi a quel mondo che è rimasto deluso da altre esperienze: su tutte un grillismo incapace anche di darsi un’organizzazione sui territori.

Gianluca Quadrini

Poi c’è tutta la serie di fuoriusciti. Alcuni sono tornati: come ha fatto il capogruppo in Provincia di Frosinone Gianluca Quadrini con la sua schiera di sindaci e di preferenze. Altri sono alla finestra, in attesa di capire. La rivoluzione nel Lazio è il segnale del cambiamento di un paradigma che ha condizionato la lettura per anni.

Si spiega così la scelta di tenere a Gaeta il raduno annuale dei Giovani: nel territorio di Claudio Fazzone ma con il senatore mai sotto i riflettori per tutti i 3 giorni della convention. E con Antonio Tajani a mettere in chiaro “Torniamo a casa con la consapevolezza di essere un grande partito. Un movimento solido e forte che sarà ancora per molto tempo protagonista della politica italiana”.

L’operazione va letta alla luce della nuova chiave nazionale. Ma il cambiamento inizia dai territori.