Pace fatta tra Vertenza e Sindacati. E ora, unico interlocutore: Zingaretti

Il problema pare non ci sia, ma tra circa trenta giorni diventerà scottante, oltre 1.700 persone in Provincia di Frosinone rimarranno senza aIcun ammortizzatore sociale. E soprattutto senza alcuna possibilità di proroga.

Così, dopo una formale richiesta di aiuto da parte del Comitato Vertenza Frusinate sono scesi in campo i segretari generali dei sindacati confederali. Anselmo Briganti (Cgil), Enrico Coppotelli (Cisl), Gabriele Stamegna (Uil), Enzo Valente (Ugl). Si sono visti nella sede della Cisl di Frosinone con una rappresentanza di disoccupati ai quali scadranno tutti gli Ammortizzatori Sociali entro un mese.

Non è stato un approccio morbido. Perché tra i lavoratori c’è stato chi ha avuto rimproveri per i sindacati. Che hanno ascoltato. E alla fine hanno riposto. Dimostrando, carte alla mano, che tutti i percorsi possibili erano stati imboccati: da tutte le sigle, senza distinzione. Senza lasciare indietro nemmeno un sentiero, un tratturo di montagna: nulla. Tutto ciò che è previsto dalle leggi nazionali e regionali.

Ascoltati i sindacati, lette le carte, si è arrivati al chiarimento. Ed alla fine gli ex lavoratori hanno dichiarato che si sentono pienamente rappresentati dai Sindacati. E che condividono tutte quelle azioni che vorranno mettere in atto per aiutarli ad uscire da questo dramma.

Partecipando al 1° maggio ad Isola del Liri avevano dato un grande segnale. Un messaggio di speranza a coloro che vivono il medesimo dramma.

Al termine della riunione in Cisl, da mezzogiorno sono partiti tutti i contatti informali per essere ricevuti dal Governatore del Lazio in tempi brevissimi. Alle ore 16.30 è partita la lettera ufficiale indirizzata a Nicola Zingaretti. Un lungo filo diretto che ha interessato le Segreterie Regionali dei Sindacati e non solo.

Il Frusinate ha una situazione talmente tanto di emergenza – hanno scritto i quattro Segretari Generali – che ha determinato, il riconoscimento di Area di Crisi Industriale Complessa e Area di Crisi Industriale Non Complessa per tutti i Comuni del Territorio.

Nella nota per il Governatore hanno spiegato che la grave crisi riguarda essenzialmente gli over 50, persone che non riescono a raggiungere i requisiti della pensione. E che sono, allo stato attuale, senza alcuna prospettiva di lavoro.

Ma cosa è successo? In questi mesi un po’ tutti hanno cercato di dare risposte, purtroppo evanescenti. Qualcuno ha tentato qualche strumento rivelatosi poi alla prova dei fatti inefficace, come i bonus occupazionali. Qualcuno ha alzato la palla tentando di spostare il tavolo al Ministero del Lavoro per infilarsi nella sfera del più estremo tecnicismo. Che non avrebbe dato alcuna possibilità di soluzione a nessuno.

Addirittura c’è chi giura di aver sentito l’assessore regionale Lucia Valente che, parrebbe, avrebbe detto ad alcuni lavoratori: «Arrangiatevi io non posso fare nulla». Altri smentiscono la forma della frase così diretta ma confermano la sostanza del contenuto.

Perché allora bussare alla porta del Governatore del Lazio? La Regione ha la competenza, i sindacati lo sanno. E Zingaretti è l’unico interlocutore. Senza filtri. Cosa si aspettano da lui? Potrebbe studiare con le organizzazioni Sindacali misure alternative. Ad esempio, “sostegni attivi” per qualche mese e successivamente mettere in atto meccanismi di ricollocazione. Cioè quelli che dovrebbero stare alla base delle Politiche Attive tanto care all’Assessore Regionale al Lavoro.

I Sindacati, quando verranno ricevuti, non parleranno di proroga della mobilità, non parleranno di politiche passive Anni 80. Ma porranno sul Tavolo una questione semplice: parliamo di circa 1.700 persone che tra circa un mese non avranno più alcun ammortizzatore sociale. Abbiamo la necessità di continuare a tutelare il reddito e la sopravvivenza di queste persone. E di studiare, per il breve periodo, soluzioni che gli ridiano la dignità che meritano, ovviamente attraverso il lavoro…

Questo stato di cose genererà, tra circa trenta giorni, una completa emergenza sociale. Difficilmente gestibile attraverso gli strumenti ordinari.

È ovvio che il tempo di risposta di Zingaretti dovrà essere breve altrimenti rischia di ritrovarsi i problemi direttamente sotto le finestre della Regione Lazio.

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