Il paradiso nascosto per il cambio delle scarpe (di F. Dumano)

Foto: copyright Archivio Piero Albery, tutti i diritti riservati

Ci sono luoghi che non si possono raggiungere con i tacchi. E le scarpe comode non si conciliano con l'eleganza. Ma c'era un posto dove, in segreto, avveniva il cambio delle calzature.

Fausta Dumano

Scrittrice e insegnante detta "Insognata"

Ricordi in bianco e nero… Arpino come tutti i borghi è un dedalo di scale, un puzzle, ci sono luoghi che puoi raggiungere solo a piedi, a volte le scarpe comode non si conciliano con l’eleganza. Nessun problema: c’era un luogo dove pensavi di esser riparata, lontana dagli sguardi del salotto di piazza Municipio. In quel luogo avveniva il cambio.

Camminare con i tacchi su quelle comode scale diventava una piacevole tortura, sarà questo il motivo per cui essendo cresciuta ad Arpino non ho imparato a camminare sui tacchi e ad ogni tentativo divento candidata al reparto Ortopedia.

In piazza spesso mi chiedevo come facessero con i tacchi a salire e scendere: io. ricordi in bianco e nero, sono stata la ragazza più sbucciata nonostante le mie scarpe da ginnastica. ”Fidati – mi dicevano – le scarpe si cambiano lontano da occhi indiscreti”. In quegli anni si ignorava che in ogni dove ci fossero gli occhi dell’Albery pronti a catturare con un click una consuetudine, un’usanza, che oggi entra nelle piccole storie di vita di un paese.

Ah le donne ne sanno una più del diavolo tra trucchi e inganni: questo detto, così maschilista, cede di fronte a questo scatto rubato dall’ obiettivo di Piero. Con la stessa velocità con cui tu nascondevi l’onta del grembiule bianco all’uscita di scuola, lontano dagli occhi avveniva il cambio delle scarpe.

Si narra che venissero lasciate in posti sicuri, le scarpe comode, per poterle cambiare. Ah anche oggi assisto a cambi repentini di scarpe, ma da ragazzina il luogo dello scambio di scarpe era ”il paradiso nascosto”.

Fidati esiste” mi dicevano. Ma prima di vedere questa foto di Piero non ne avevo nessuna prova concreta.