ALESSANDRO REDIROSSI per L’INCHIESTA QUOTIDIANO
Basta alle etichettature, all’eterna guerra fra le due mozioni, stiamo cercando di lanciare una proposta, che è un tentativo per unire e non per dividere; un modo per mettere il partito in mano alla gente e ai suoi iscritti senza che le decisioni passino sopra le loro teste». Così l’ex consigliere comunale Marcello Colasanti conferma la costruzione di un movimento di “indipendenti” all’interno del circolo per frenare la guerra interna fra le mozioni De Angelis e Scalia e proporre un percorso diverso. Una costruzione che ruota attorno a un documento in preparazione, che potrebbe compattare diverse posizioni insofferenti rispetto all’attuale situazione. Ieri, a proposito di ciò che si muove nel sottobosco Pd, su L’Inchiesta abbiamo anche riportato i malumori della mozione De Angelis che vede nelle critiche rispetto all’attuale situazione del Pd e più in particolare del circolo di Frosinone, dei pretesti per attaccare e indebolire il segretario cittadino Norberto Venturi.
«Attacchi pretestuosi a Venturi? sottolinea Colasanti Questo è quello che qualcuno della mozione di maggioranza scarica semplicemente per non affrontare il vero problema del circolo PD di Frosinone . Il circolo PD di Frosinone , essendo nel capoluogo di Provincia, assorbe tutto il peso delle varie mozioni e dei capibastone , le varie forzature per eleggere Tizio o Caio a presidenti di commissioni o a responsabili di segreterie tecniche che dovevano servire a fare un Partito più snello , più entusiasmante. Ciò non ha fatto altro che danno , svuotando in qualche caso il ruolo del Segretario e tenendolo sempre stretto tra lacci e lacciuoli . Il gruppo “indipendenti” dovrebbe appunto favorire e rafforzare il ruolo del Segretario e incentivarlo a tornare a parlare con gli iscritti con assemblea pubblica. Da quel che mi risulta sono anni che non avviene». Colasanti condanna il gioco delle mozioni e chiede ad esempio come mai nell’evento di inizio ottobre nel capoluogo, in cui si parlerà del problema dell’accesibilità della città per i disabili, non sia stato inviatto nemmeno un consigliere comunale a relazionare. Proprio quello del gruppo consiliare sembra essere un capitolo dolente, tanto che Colasanti ha rassegnato addirittura le dimissioni dal ruolo che aveva nella segreteria tecnica del circolo, quello per i rapporti con i consiglieri. «Non è praticamente mai stato possibile fare una riunione con tutti i consiglieri presenti dice Colasanti Se non c’è il partito non può esserci il gruppo consiliare, che poi in Consiglio si autogestisce e finisce per non essere compatto».
Colasanti non nega, poi, che la formazione di un movimento di indipendenti possa anche sfociare nell’epressione di una candidatura alle primarie per il sindaco. Accostato dai rumors al movimento di indipendenti anche il presidente del circolo Pd di Frosinone Francesco Brighindi che però esclude una sua adesione a nuove mozioni, pur rivendicando per la realtà frusinate la necessità di smarcarsi dai diktat esterni. «Il mio impegno nel partito è semplicemente quello di rendere autonomo il più possibile il partito di Frosinone, per quanto riguarda le scelte che riguardano la città dice Brighindi Nel senso che rispetto ai diktat che in maniera velata o meno possono venire da fuori, gli organi direttivi e i consiglieri devono avere un ruolo importante nelle scelte. Il partito ha già due componenti litigiose, non c’è bisogno di un altro gruppo. Concentriamoci sul ruolo che tutti dobbiamo svolgere per tenere unito il partito di Frosinone. Non aderirei a una mozione indipendente, sto nel Pd, non devo aderire a nessuna mozione. È chiaro però che al gioco delle due mozioni non ci sto, no ai generali che fanno fare la guerra a chi si trova sotto. Poi magari arrivano alla pace, rifanno la guerra…. ma quelli che stanno sotto si fanno sempre male. Tutto il gruppo di Frosinone ribadisce deve essere capace di avere un ruolo sulle scelte che riguardano Frosinone». Brighindi ammette però che nel circolo bisogna ancora fare diversi passi avanti. «Alcuni ancora pensano alla guerra fra mozioni o, d’altra parte, interpretano qualsiasi scelta come un voler parteggiare per l’una o l’altra mozione: questa è una difficoltà del circolo. Sicuramente dobbiamo organizzarci meglio, facendo più politica e progettando meglio quello che vogliamo per Frosinone». Uno dei momenti più delicati nell’equilibrio fra le dinamiche del circolo e quelle provinciali, che vedono come attori protagonisti il presidente dell’Asi Francesco De Angelis e il senatore Francesco Scalia è il nodo della scelta del prossimo candidato sindaco.
Dal circolo e dal gruppo consiliare frusinare si chiedono le primarie e in molti sono pronti a mettersi sul piede di guerra se il candidato sindaco del Pd calasse invece dall’alto. Il presidente del circolo frusinate Brighindi si schiera a favore delle primarie per la scelta del candidato, a condizione che ci siano regole precise e che non siano aperte a tutti. «Io sono per le primarie, ma ci vogliono delle regole: non possono di certo venire dal centrodestra a votare per le primarie del Pd».