di MASSIMO PIZZUTI
Direttore Generale Gruppo Ciociaria Oggi
Ultimamente le uscite pubbliche di Maurizio Stirpe riservano sempre delle sorprese. Nel senso che sono meno piatte e prevedibili di una banale conferenza nella quale ti aspetti di sentirti dire che «l’allenatore che abbiamo scelto gode della nostra fiducia». E da parte del tecnico «che ha condiviso un progetto nel quale crede ciecamente».
La piccola “bomba” destinata a mettere in allarme tutta la grande “famiglia” (come l’ha definita lo stesso presidente) del Frosinone Calcio, riguarda una presunta “talpa” che farebbe il classico doppio gioco tra le stanze della struttura giallazzurra e il mondo dei media. Un “doppio gioco” che, tollerato da tempo, almeno nelle ultime settimane ha infastidito non poco il numero uno del sodalizio canarino.
Leggendo tra le righe delle risposte date da Stirpe ieri, si è notato un certo fastidio da parte del presidente nei confronti di qualche forzatura di troppo della stampa. Non a caso il presidente, rispetto a molte domande, oltre a sorridere ha tenuto a precisare, con una certa dose di ironia, che evidentemente molti addetti ai lavori erano più accondiscendenti nei confronti dei “patron” che l’avevano preceduto alla guida della società. Chiedendosi quali “follie” di questi presidenti sul mercato, avevano conquistato in passato la fantasia dei giornalisti ansiosi di chissà quale acquisto di grido. Dopo aver centrato un’incredibile promozione in A e nella massima serie disputato un campionato a tratti più che dignitoso, Stirpe non riesce ancora a capire come in molti non abbiano compreso la “filosofia” che rende un modello la sua creatura calcistica.
E non ci sta alla banale ricostruzione «più soldi più risultati» rapportata solo all’investimento su ingaggi e cartellini di giocatori. Il progetto si regge ed è so-stenibile sugli investimenti strutturali. Poi viene tutto il resto.
Ecco perché, almeno a nostro avviso, il presidente ha fatto partire la “caccia alla talpa”. La decisione con la quale ha tenuto a precisare i contorni del “caso Coppitelli” fanno pensare che Stirpe non abbia guardato, per esempio, di buon occhio una campagna di stampa montata ad arte per favorire il tecnico romano verso la panchina della prima squadra. Complicità interne in questo gioco scorretto? È altrettanto noto che Stirpe non gradisca l’invadenza e il “sensazionalismo” spinto di alcuni siti specializzati. Soprattuto su questioni di mercato e di organizzazione interna. Anche qui il numero uno giallazzurro probabilmente starà cercando di rintracciare qualche anomalia contagiosa.
Fatto sta che, a differenza di alcuni “boatos” della vigilia, è saltata la presentazione di Antonio D’Agata come nuovo responsabile dell’ufficio stampa. Soltanto un segnale nei confronti della struttura o semplicemente un rinvio “tecnico”? Una cosa è certa. In casa canarina saranno vacanze ad “alta tensione”.