L’essenziale è visibile, anche se “abitiamo a Corinto”

La pandemia è l'occasione per riscrivere le nostre priorità. E disegnare la mappa delle cose che hanno valore e non prezzo.

Pietro Alviti

Insegnante e Giornalista

“Quelli che usano i beni del mondo, vivano come se non li usassero pienamente” (I Cor 7,31)

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Sicuramente questi mesi di pandemia, che purtroppo sembrano non finire più, ci hanno insegnato qualcosa. Cioè che possiamo essere ricchi, avere il conto in banca più nutrito, investimenti, case, ville, barche, ma tutto questo non ci salva dal virus.

Paolo di Tarso lo dice chiaramente, scrivendo ai ricchi cittadini di Corinto, la città dei mercanti, dove le navi si fermavano e ripartivano il giorno dopo, da una parte all’altra dell’istmo. Tutti guadagnavano a Corinto: marinai, bottegai, osti, albergatori, prostitute, medici, avvocati, tutti, il paese di Bengodi.

Il monito di Paolo

Non tutto ciò che abbiamo è l’essenziale Foto: Can Stock Photo / Philipus

E Paolo li mette in guardia: state ben attenti, quello che avete non è l’essenziale. Avete lavorato per ottenere tutto questo, faticato, sognato, vi siete sacrificati ma non è l’essenziale, può scomparire da un momento all’altro.

I beni possono essere ingannevoli, possono trasformarsi in una condanna mortale. Non perché siano cattivi in sé, non c’è niente di male in una villa, in una barca, in una Ferrari. Ma possono illudere, ingannare, possono farci credere di aver risolto i problemi della nostra vita.

Che può accadermi se ho case, ville, barche, macchine? E invece la pandemia può essere l’occasione per ripensare tutto, per non “usare pienamente” i beni. Ma considerarli esattamente per quello che sono, delle cose che non possono essere il nostro obiettivo. Dobbiamo puntare a beni diversi, a cose che non ci illudano, che ci consentano di restare umani, di considerare il valore delle persone, di assumere le nostre responsabilità.

Che ci aiutino a non fuggire da noi stessi ma a migliorarci. E soprattutto a dare l’esatto valore ai momenti che viviamo con le persone che amiamo, che ci vogliono bene, quelle che apprezziamo, ai momenti che ci aiutano a crescere, a diventare migliori…

E, invece, a volte i “beni del mondo” sono capaci invece di abbagliarci, di non farci comprendere l’essenziale.

(Leggi qui tutte le meditazioni di Pietro Alviti).