di Biagio CACCIOLA
Politologo, Opinionista
Cosa c’è dietro l’odio belluino che il cosiddetto califfato dell’Isis ha scatenato contro l’Europa?
Al di la delle strumentalizzazioni e deformazioni che la versione wahabita dell’islam, infatti, c’e qualcosa di diverso.
Al califfato storico non sarebbe mai venuto in mente di organizzzare attentati nelle città più importanti d’Europa. Anzi prima degli assedi, gli Ottomani lanciavano i loro ultimatum. Per cui questo strano e criminale soggetto che riaponde al nome di isis, daesh in arabo, si rifà a qualcosa di più stragisticamente moderna.
A un modo di guerra anomalo che ha avuto i suoi cattivi maestri proprio nei metodi che i servizi occidentali, in particolare, la Cia, ha sperimentato per prima nelle guerre d’aggressione, in primis in Vietnam, contro la popolazione civile.
Da questo melange di rivendicazioni farneticanti sul califfato e insegnamenti di guerra stragista, nascono gli attentati nelle citta europee. Compiuti da giovani assolutamenti assoggetati mentalmente e a cui l’Isis promette oltre il cosiddetto al di là di stampo wahabita anche un al di qua per le loro famiglie.
È per questo che la strategia di difesa contro lo stragismo jahidista deve toccare le famiglie degli assassini. Confisca della casa, licenziamento, rimpatrio visto che sono soparttuto famiglie in pianta stabile in paarticolare in Francia.
Senza una strategia che tocchi e diaarticoli i gangli vitali di Daesh saremo costretti ad assistere ancora ad altre puntate di questo film dell orrore.
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