L'analisi dell'ex assessore regionale Donato Robilotta. La nuova legge elettorale c'è: ecco allora quando potremmo votare per eleggere il successore di Nicola Zingaretti.
Sul bollettino ufficiale della Regione Lazio è stata pubblicata la legge n. 10/2017 che modifica la legge elettorale 2 del 2005 ed ora si può andare alle urne per eleggere il nuovo Governatore della Regione e il nuovo Consiglio.
Non si tratta di una norma quadro, come pure ci si doveva aspettare, vista la nomina di una apposita commissione, ma di modifiche alla legge elettorale del 2005, che recepiva le vecchie normative a partire dal Tatarellum.
Resta dunque invariato l’impianto di quella legge, proporzionale con premio di maggioranza del venti per cento, che alla luce delle recenti sentenze della Consulta potrebbe sembrare eccessivo.
Oltre alla elezione diretta del Presidente della Regione avremo quaranta consiglieri eletti con il proporzionale, con liste su base provinciale e con recupero nel collegio unico regionale, e altri dieci come premio di maggioranza, non più in un listino bloccato, novità scaturita in aula dopo il ripensamento del Presidente della Regione, ma spalmati tra le liste della coalizione vincente.
Altre novità sono la previsione della preferenza di genere, la garanzia della presenza di tutte le province in Consiglio Regionale, questione Rieti, ma garantita a scapito delle liste più piccole della coalizione, cosa che desta qualche dubbio di costituzionalità e la previsione della ineleggibilità dei sindaci sopra i ventimila abitanti.
Cosa che mi lascia alquanto perplesso perché sembra che la Pisana si sia voluta blindare rispetto ad alcuni amministratori che pensavano di correre.
Ma quando si vota?
Il quinquennio della legislatura scade il 25 Febbraio del 2018 e si dovrebbe votare a decorrere dalla quarta Domenica antecedente; questo significa che il Presidente dovrebbe emanare il decreto di indizione delle elezioni almeno sessanta giorni prima, quindi entro la fine dell’anno in corso.
Ma il prossimo anno ci sono anche le elezioni politiche, e una legge dello Stato prevede che in questi casi si possa effettuare la elezione nello stesso giorno.
Per rendere possibile la election day nel 2015 è stata modificata la normativa statale di principio che oggi prevede che le elezioni regionali si possono tenere anche dopo la fine della legislatura e comunque “non oltre i sessanta giorni successivi al termine del quinquennio o nella Domenica compresa nei sei giorni ulteriori”.
Nel nostro caso si può arrivare sino al 29 Aprile 2018.
Dunque se le elezioni politiche verranno convocate dal Presidente della Repubblica per il 4 Marzo, ci sarà sicuramente la election day, se a Maggio, come scrivono autorevoli commentatori, sarebbe più difficile.