di GIOVANNI LANZI
Giornalista temporaneamente senza carta
Pasquale Marino va in scioltezza e la conferenza stampa di presentazione di Frosinone-Ascoli, 14ma di andata di serie B, vola via in meno di un quarto d’ora.
Una sgambatura di rifinitura. Il tecnico siciliano più che dire, non dice. Ermetico ma comunque sempre dotato di un grande senso dellironia. «Dobbiamo dare continuità ai risultati finora ottenuti, la squadra ha lavorato bene – esordisce - con la giusta dose di entusiasmo. Abbiamo trascorso una settimana molto proficua, ho visto un gruppo molto concentrato. Tutti i ragazzi stanno bene, complessivamente i problemi sono rientrati e mi riferisco ad Ariaudo e Mazzotta».
Il leit motiv di questo sabato riguarda l’Ascoli: «Le insidie delle partite le conosciamo. Di questa come delle altre. L’Ascoli è una formazione che fuori casa ultimamente si sta esprimendo bene ma il Frosinone di principio non deve mai abbassare la guardia. E tanto meno dovrà farlo contro i marchigiani».
La formazione è chiaramente top-secret. Marino riedifica il muro di Berlino per l’occasione e tiene botta: «Il 98% dei tecnici di A e B, vi sfido a fare un calcolo, la formazione non la dà nessuno alla vigilia. Non cè bisogno che la formazione la dica un allenatore, voi vedete benissimo le partite quindi potete partire da una base di squadra abbastanza definita, ma da qui a dire che un tecnico annuncia prima la formazione ce ne corre ».
Chiusa la parentesi-formazione, un cliché abbastanza consolidato a Frosinone sin dagli anni del cucù, i cronisti cercano di stanare Marino su altro terreno. Toni pacati, l’allenatore spiega gli avversari in sintesi: «L’Ascoli ha un modo di giocare abbastanza insidioso. Bravi a sfruttare gli attaccanti esterni che si abbassano e ripartono pronti ad innescare Cacia che non ha bisogno di presentazioni: forte nello spazio ma anche da sponda per i compagni. Dobbiamo essere bravi a non esporre il fianco quando attacchiamo perché potrebbero dare profondità alle loro ripartenze. Sarà necessario mantenere un buon equilibrio».
Sarà un Frosinone che non si snaturerà ma sarà attento ad adattarsi: «Noi vogliamo sempre fare la nostra partita, la prepariamo sempre più o meno allo stesso modo ma è chiaro che ci sono anche i nostri avversari».
Nessuna ricetta particolare nel pre-partita: «Durante la settimana noi testiamo sul campo situazioni particolari, prima della partita c’è poco da parlare, piuttosto facciamo un breve riepilogo delle cose che dobbiamo mettere in pratica. Ma la cosa più importante sarà latteggiamento generale. Quell’atteggiamento che abbiamo visto ad esempio sull’ultimo pallone ad Avellino, dopo il palo degli irpini i ragazzi si sono buttati a corpo morto sulla ribattuta facendo muro: ecco, quello è latteggiamento di cui parlo. Un mese fa probabilmente arrivavano prima gli avversari».
Differenze tra Avellino e Ascoli: «Ogni partita ha un fattore a se stante. LAvellino aveva consapevolezza della forza che aveva in casa, ora affrontiamo una squadra che ha fatto più punti fuori casa. Le difficoltà sono abbastanza simili, a me interessa sempre il livello di attenzione della squadra».
A 300 chilometri di distanza, più o meno alla stessa ora, cè stata la conferenza stampa di Alfredo Aglietti. Prima di parlare di calcio esprime un pensiero per le persone colpite dal sisma: «Mi auguro quanto prima che tutte le persone possano tornare alla normalità. Non è facile convivere con queste situazioni ma dobbiamo cercare di scorgere la speranza».
La stessa speranza che lo anima in vista della trasferta del Comunale: «Giocheremo contro una squadra che, soprattutto nell’ultimo mese, ha viaggiato con una media impressionante, ma sono fiducioso perché i ragazzi hanno voglia di prolungare la striscia positiva. Dovremo avere lo stesso atteggiamento messo in campo col Carpi e col Cittadella. Anche dal punto di vista tattico mi aspetto un match simile a quello del Cabassi, il Frosinone gioca con un 4-4-2 simile a quello degli emiliani».
La gara ideale di Aglietti è quella più o meno prospettata dal collega Marino per gli avversari: Ascoli votato alle ripartenze: «Dovremo essere bravi a non far arrivare palloni giocabili a Dionisi e Daniel Ciofani e sfruttare gli spazi che potrebbero aprirsi».
Il gioco delle parole termina qui, quella definitiva spetta al campo.