L’assemblea delle società laziali si affida ancora una volta all’esperienza dello storico presidente che è stato confermato a capo del Comitato regionale della LND. Il dirigente pontecorvese invece continua il suo mandato iniziato nel 1992.
È il “gran capo” dei Dilettanti del Lazio dal 2002. Da quando ha raccolto il testimone lasciato da Antonio Sbardella, suo mentore, dirigente storico del calcio italiano ed ex arbitro internazionale, stroncato da un male incurabile. Melchiorre Zarelli, 80 anni ma lo spirito di un ventenne, continuerà a guidare il Comitato regionale della Lega Dilettanti anche nel prossimo quadriennio olimpico (2021-2024). Lo hanno riconfermato per alzata di mano le società laziali che si sono riunite in assemblea nel padiglione 9 della Fiera di Roma. Una conferma scontata: Zarelli era candidato unico, però forte di un consenso di 378 designazioni.
Luigi Lardone, presidente dell’Ostiamare, ha provato a sfidarlo ma non ha raggiuto il quorum richiesto per presentarsi in assemblea. Servivano 120 deleghe, ma solo 117 sono state ritenute valide. Ci sono state contestazioni da parte di Lardone che ha presentato 126 designazioni. I ricorsi agli organi federali tuttavia hanno ribadito l’esclusione.
La benedizione di Sibilia
Zarelli è stato rieletto alla presenza di Cosimo Sibilia, presidente della Lega Nazionale Dilettanti che ha incassato l’appoggio delle società laziali in vista delle elezioni della LND.
Il Comitato regionale sosterrà anche Ettore Pellizzari come vice presidente vicario alla LND. Poi Francesco Franchi, figlio del grande Artemio, come candidato alla vice presidenza dell’Area Centro. Stella Frasca e Daniele Ortolano come consiglieri federali nazionali.
Sibilia era seduto al tavolo dei relatori. Un segno di particolare vicinanza al calcio laziale che non è passato inosservato considerando che anche in altre regioni si sono svolte le elezioni.
La sfida più difficile per Zarelli
Il calcio laziale dunque punta sulla continuità e sull’esperienza di Zarelli che ancora una volta guiderà un esercito di quasi 100.000 tesserati distribuiti in 1165 società.
Originario di Bassano del Grappa, il riconfermato presidente è un dirigente cresciuto all’interno del palazzo. A partire dal 1981 è stato responsabile amministrativo del comitato interregionale di cui nel 1987 è diventato segretario. Dal 1992 al 2002 è stato segretario del comitato regionale con Antonio Sbardella che poi ha sostituito alla presidenza.
Sarà il mandato più difficile per Zarelli che dovrà provare a rialzare un movimento piegato dal covid. Il primo impegno è la ripartenza dei campionati fissata per adesso a metà febbraio. Tuttavia i numeri della pandemia non promettono nulla di buono. (Leggi qui Il coronavirus sbaraglia i dilettanti. I campionati verso lo stop definitivo).
«Ringrazio tutti quanti. Sono ancora qui per mantenere le promesse», ha detto visibilmente emozionato Zarelli. «Se ho accettato di ripresentarmi non è per raggiungere un record personale di mandati. L’ho fatto perché il momento è davvero difficile. – aveva sottolineato in un’intervista alla Gazzetta Regionale – Già di per sé il Comitato è complesso da gestire, figuriamoci oggi».
Il futuro in ballo
«Mai come adesso serve unità di intenti. Ritengo che il sottoscritto, insieme a questo consiglio direttivo, rappresentino la scelta giusta per riuscire a superare una situazione a tratti drammatica. Se ti metti alla guida di una macchina senza sapere come funziona, il rischio di andare a sbattere è alto. Bisogna conoscerne pregi e difetti, vanno formati nuovi dirigenti che possano raccogliere questa eredità. In ballo c’è il futuro del movimento».
Zarelli ha annunciato la costituzione di 3 consulte (calcio a 11, femminile e calcio a5) che formeranno così la governance del comitato. Il comitato inoltre ha in serbo di distribuire oltre 1 milione di euro di contributi ai club, che avranno anche assistenza fiscale e legale gratuita.
Inoltre il presidente e i suoi collaboratori stanno lavorando a due convenzioni molto importanti sulla gestione del protocollo covid. La prima con la Federazione Italiana Medico Sportiva per riuscire ad offrire le professionalità ai club in difficoltà a costi accessibili. La seconda con una struttura sanitaria per la fornitura di tamponi rapidi.
L’highlander Cerro
La Ciociaria sarà rappresentata nel consiglio direttivo ancora una volta da Franco Cerro, dirigente di Pontecorvo in carica dal 1992 con la presidenza Sbardella. Un’istituzione per il calcio provinciale e regionale.
Non a caso la sua candidatura è stata sostenuta da ben 231 designazioni, record tra tutti gli aspiranti consiglieri. Come sempre ha fatto da 29 anni a questa parte porterà avanti in particolare le istanze dei club ciociari. Cerro ha una grandissima esperienza calcistica, iniziata nel lontano 1976 come direttore sportivo dello Sporting Pontecorvo.
Negli anni è diventato uno dei più stretti ed ascoltati collaboratori di Zarelli. Tra i delegati assembleari altri 2 dirigenti ciociari. Si tratta di Raffaello Ceccaroni e Martina Raponi.
Non solo Zarelli: le altre nomine
Nel corso della stessa assemblea sono stati eletti Marco Tosini responsabile del calcio a 5, Alba Leonelli del calcio femminile e Giulio Bernabei del settore giovanile e scolastico. Gli altri consiglieri sono Franco Cerro, Franco Pascucci, Vincenzo Calzolari. Poi Renzo Lucarini, Umberto Fusacchia, Dario Scalchi, Giancarlo Bersanetti. Nominati anche i cinque revisori dei conti effettivi. Sono Marco Strabbioli, Annamaria Vallati, Giovanna Cosma. E i supplenti (Fabio Fini, Alfonso Falà ).
Inoltre i delegati assembleari effettivi (Luca Brugnoli, Raffaello Ceccaroni, Fabrizio Loffreda, Antonio Nania, Martina Raponi, Gianni Tanzi ). Poi quelli supplenti (Alfredo Boldorini, Franco Coscarelli, Franco Di Stefano, Mario Gigantini).