Un altro ciociaro al Chelsea: Zappacosta raggiunge Coratti alla corte di Conte

Il terzino di Sora ceduto dal Toro al club londinese per 25 milioni di euro. La favola del difensore: dai campi di provincia alla Champions League. Occasione della vita per Davide che ha iniziato la sua carriera all'Isolaliri

Alessandro Salines

Lo sport come passione

L’ironia sui social dei tifosi blues (“Zappacosta chi?”) è tipica della cultura anglosassone e soprattutto non toglie nulla alla prepotente ascesa del terzino di Sora che poco fa ha dato una forte scossa alla giornata conclusiva del calciomercato. Davide Zappacosta, 25 anni, passa dal Torino al Chelsea di Antonio Conte, campione d’Inghilterra Venticinque milioni di euro più bonus la cifra pagata dal club di Abramovich. Alla fine si arriverà a 30 milioni, Cairo festeggerà una plusvalenza di circa 25 malgrado i malumori della piazza che non ha digerito la cessione. L’esterno ciociaro ha firmato un contratto quadriennale da 2.5 milioni a stagione.

Per Zappacosta è l’occasione della vita. Lo aspettano le platee della Premier League e soprattutto le sfide di Champions League: il massimo per un ragazzo che tre anni fa giocava in serie B nell’Avellino e adesso ha il mondo in mano. Inoltre avrà l’opportunità di lavorare con Conte, un allenatore che saprà consacrarlo ad altissimi livelli così come ha fatto con Marcos Alonso prelevato dalla Fiorentina un anno fa. Davide è già partito per Londra.

NELLO SPOGLIATOIO SI PARLERA’ CIOCIARO

Zappacosta troverà al Chelsea un conterraneo, il preparatore atletico Costantino Coratti, uno dei fedelissimi di Conte ed originario di Monte San Giovanni Campano. Quasi un percorso parallelo quello di Zappacosta e Coratti. Entrambi sono partiti dalle categorie inferiori. Conoscono il pane duro dei campi di provincia. Anche il preparatore di Anitrella è stato ad esempio al Sora dove è cresciuto il nuovo terzino del Chelsea ed all’Isolaliri, primo club prof di Davide. La presenza di Coratti sicuramente favorirà l’inserimento di Zappacosta nei Blues. Uno spogliatoio in cui entrerà a pieno titolo il dialetto ciociaro.

FIGLIO D’ARTE

Il difensore sin da piccolo ha respirato calcio. E’ venuto su a pane e pallone sognando il suo idolo Pavel Nedved. Il papà Roberto è stato un buon attaccante ed ha militato nel Sora dei miracoli di Claudio Di Pucchio. Oggi è un allenatore dilettante oltre a seguire la carriera del figlio con grande passione. Zappacosta inizia nel settore giovanile del Sora. “Avevo 7 anni – ha ricordato in un’intervista vivoazzurro.it – Quando sono salito di categoria, sono stato allenato da mio padre Roberto, che era appunto il tecnico dei giovanissimi. E’ stato uno degli anni dove ho giocato di meno: mi teneva in panchina per mostrare ai miei compagni che non avvantaggiava suo figlio. Mio padre mi ha insegnato a non montarmi mai la testa”.

A 17 anni esordisce tra i professionisti nell’Isolaliri che calca i campi della Lega Pro II Divisione. A lanciarlo il tecnico Sandro Grossi che su facebook ha gioito: “Che grande notizia sentire a Sky che Zappacosta è stato venduto al Chelsea per oltre 25 milioni di euro. Scusatemi mi sono emozionato perché ricordo come oggi quando a soli 16 anni gli ho messo addosso la maglia n. 7 dell’Isolaliri in serie C per farlo esordire contro il Campobasso. Vincemmo 1-0 con gol proprio di Zappacosta. Che dire, sono felice ed emozionato. Grande Zappa, così lo chiamavo. Sei un grandissimo”.

LA MOSSA DELL’ATALANTA

Si mette ben presto in luce. E’ un terzino fluidificante che sa sganciarsi bene. Ottimo piede, trova il fondo e crossa con facilità. Dotato di buona corsa, resistente, fisicamente regge il confronto in un campionato molto atletico. Tutte qualità che calamitano l’interesse di club importanti. La più decisa l’Atalanta che a gennaio del 2011 lo acquista e lo inserisce nella Primavera. Se la società isolana fosse ancora in attività avrebbe incassato una percentuale sulla vendita come faranno Avellino ed Atalanta.

In estate si trasferisce in comproprietà all’Avellino con cui gioca per due stagioni in Lega Pro Prima Divisione. Vince il campionato nel 2012-2013 e la Supercoppa. Dopo la promozione in serie B decide di tatuarsi la data 5-5-2013. L’anno seguente segna un gol all’esordio tra i cadetti nella partita vinta 2-1 contro il Novara e ben presto diventa uno dei migliori terzini della B. I compagni lo ribattezzano ‘Zambrottino’ e diventa uno dei punti di forza dell’Under 21.

L’Atalanta a giugno lo richiama all’ovile. A 22 anni, fa il suo esordio in serie A, giocando nella partita Atalanta-Verona (0-0). Il 6 gennaio 2015 realizza il suo primo gol in A (Genoa-Atalanta 2-2); si ripete la settimana successiva contro il Chievo a Bergamo. Chiude la stagione con 3 reti in 29 presenze in serie A ed una presenza in Coppa Italia. E’ uno dei terzini più promettenti. La sua ascesa prosegue e così dall’Atalanta si trasferisce al Torino per 3.5 milioni di euro. Il suo rendimento è in continua crescita e viene convocato in nazionale proprio da Conte che lo inserisce come riserva dei 23 convocati per l’Europeo del 2016. Viene chiamato anche dal nuovo ct Giampiero Ventura ed esordisce il 12 novembre dell’anno scorso a 24 anni, giocando titolare nella gara per le qualificazioni al Mondiale 2018 contro il Liechtenstein (4-0 per gli azzurri) a Vaduz. Poche ore fa il passaggio al Chelsea.

ORGOGLIO CIOCIARO

Zappacosta è un ragazzo con la testa sulle spalle cresciuto con valori antichi. Molto legato alla famiglia ed alle sue origini. Il suo primo gol in serie A lo dedicò al nonno che era scomparso pochi giorni prima. Davide torna spesso a Sora. Di recente è stato premiato all’Amministrazione provinciale dal presidente Pompeo, accanito tifoso del Torino. E’ un ciociaro che ce l’ha fatta. Un’eccellenza della nostra terra. La sua storia è un esempio per tanti giovani della Ciociaria. Con il sacrificio, il lavoro, la serietà ed ovviamente il talento anche un ragazzo di una piccola città di provincia può arrivare in alto.