Da “Tutto il Toro minuto per minuto” – Libro intervista esclusivo di Toro.it a Gigi Marengo – Dal fallimento del Torino Calcio, al Lodo Petrucci, fino all’arrivo di Cairo. On line il Capitolo 4: «Tra Mezzaroma e Lotito, ecco chi era Giovannone. Anche altri erano interessati al Toro»
Da “Tutto il Toro minuto per minuto” – Libro intervista esclusivo di Toro.it a Gigi Marengo – Dal fallimento del Torino Calcio, al Lodo Petrucci, fino all’arrivo di Cairo. On line il Capitolo 4 con altri passaggi sul controverso imprenditore di Ceccano Luca Giovannone: «Tra Mezzaroma e Lotito, ecco chi era Giovannone. Anche altri erano interessati al Toro». Per gentile concessione di Toro.it
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La scorsa settimana abbiamo esaminato come fu reperita la somma necessaria per procedere all’iscrizione al Campionato di serie B del Toro, veniamo ora al reperimento dei denari per giocare la serie B.
Per dare consistenza economica al Toro, si pensò ad un primario capitale sociale di 10 milioni di euro e fu immaginato l’azionariato diffuso e l’azionariato popolare (…)
(…) In assenza di altri interessati al Toro, dialogammo quindi con il solo Luca Giovannone, esprimendogli l’amarezza che nessun torinese o piemontese si fosse fatto vivo e chiedendogli se ritenesse di continuare a mantenere vivo il suo solitario impegno di versare i 2 milioni di euro. Di fronte a tale situazione fortemente critica, anche perché la mancanza di copertura sul capitale sociale mi impediva, quale Presidente, di contrattualizzare i giocatori con impegno di spesa in capo alla società, Giovannone ci chiese un paio di giorni di riflessione.
Quando tornò a Torino, in un incontro dei primi di agosto durato quasi tutta la notte, riferì a me e Rodda di aver riscontrato un interesse verso il Toro in un soggetto da lui incontrato quello stesso giorno a Cortina d’Ampezzo. Il personaggio in questione era disponibile a finanziarlo per tre milioni di euro, portando quindi la sua disponibilità dai previsti due milioni a cinque milioni.
Chi era questo personaggio (…)
(…) Vista la provenienza assolutamente lecita e pienamente accettabile dei capitali che, attraverso Giovannone, sarebbero stati immessi nel Toro, venne concordato con lui un aumento di capitale sociale a 10 milioni di euro da deliberarsi in assemblea (…)
Se fosse arrivato un vero Paperone, Luca Giovannone avrebbe accettato di farsi indietro e tornare ad essere solo un socio di minoranza, come immaginato all’inizio della sua avventura nel Lodo?
Luca Giovannone, in quei giorni, era l’unica ed esclusiva risorsa economica di cui disponeva il Toro appena salvato e collaborava quotidianamente con noi. Il dialogo era continuo. Più volte Giovannone ci assicurò che, all’arrivo di un grande imprenditore disposto ad assumere la maggioranza della società, avrebbe fatto un passo in dietro, restando (…)
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