I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende venerdì 27 maggio 2022
I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende venerdì 27 maggio 2022.
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ENRICO LETTA
Le cronache riferiscono che i decisivi passi in avanti sarebbero stati compiuti l’altra sera nella residenza romana del leader del M5S Giuseppe Conte. Tra due olive, cubetti di formaggio e taralli pugliesi Conte ed il segretario del Pd Enrico Letta avrebbero individuato un percorso che potrebbe sfociare nelle primarie di coalizione tra Pd e M5S alle prossime Regionali in Sicilia.
“Abbiamo cominciato a parlarne, non c’è nulla di deciso ma la prospettiva è incoraggiante” dice con prudenza Letta. Nessun accordo già fatto ma si è parlato di possibili regole per le primarie che ora vanno condivise con i gruppi dirigenti. Sabato ci sarà la direzione regionale del Pd siciliano e verrà affrontato il tema. L’indicazione Dem è quella di affrontare la questione non prima delle amministrative di giugno. Se ci sarà l’accordo, le candidature saranno formalizzate entro fine giugno per aver il candidato entro, al massimo, la fine di luglio. Le Regionali sarebbero ad ottobre.
Dopo settimane di incomprensioni, il Segretario del Pd è riuscito nell’impresa di individuare una frequenza sulla quale entrare in contatto con il Movimento 5 Stelle per costruire un’intesa solida; nella quale ognuno mantiene la sua identità e non è in stato di sudditanza. È il modello Lazio che Nicola Zingaretti e Roberta Lombardi hanno ostentato nella giornata di mercoledì. Che potrebbe allargarsi alla Sicilia e poi diventare modello nazionale. Il problema è però sempre lo stesso: ogni mattina, al risveglio, bisognerà domandarsi quale sia la posizione di Conte.
Prospettiva incoraggiante. Finché dura.
ACHILLE MIGLIORELLI
Ha compiuto un’operazione che formalmente c’entra con il Pd quanto Franco Fiorito c’entra con il tutù di raso per la danza classica. È riuscito a riportare Cassino all’interno del Consiglio Nazionale Universitario: non accadeva da dodici anni. E lo ha fatto con una lista civica che si è schierata ‘contro’ quelle sostenute dal Pd, cioè il Partito nel quale Achille Migliorelli milita fin da quando lo Statuto gli ha consentito il tesseramento.
L’abilità è stata quella di eleggere Luigi Gaglione convogliando su di lui innanzitutto i voti del Pd, utilizzando la macchina elettorale organizzativa del Pd (che in realtà è quella costruita ed oliata da anni proprio da Achille Migliorelli con il dirigente Dem provinciale Valentino Abbate); allargando – grazie alla civica – il campo ad aree che sono del tutto estranee al Pd. (Leggi qui I giovani terribili del Pd centrano il Consiglio nazionale dopo 12 anni).
Ha eletto un Consigliere civico (chiaramente di area) facendo leva sulle forze del Pd ma l’ha fatto in barba al Pd. Che ad un certo punto avrebbe potuto fermarlo: ma non lo ha fatto. Nelle stesse ore c’è stata la seconda levata di scudi fatta dalla nuova generazione nei confronti dei Seniores Dem di Cassino: reclamano un Partito che sia vivo e non un club asservito alla linea del sindaco.
Sarebbe piaciuto al nonno, storico sindaco di San Giorgio a Liri ed ascoltatissimo dirigente provinciale del Pci, del quale porta il nome. Achille Migliorelli Sr., per essere coerente con le sue convinzioni gettò alle ortiche la candidatura a deputato. Che infatti il Pci diede ad un altro eretico come l’avvocato Franco Assante. Ad Achille Jr non potranno fare rimproveri: è stato abile.
Buon sangue non mente.
FLOP
GIUSEPPE CONTE
Eternamente in oscillazione tra un estremo e l’altro: leader del Movimento 5 Stelle un giorno e potenziale leader dei progressisti uniti nel giorno successivo; dialogante con Letta al mattino, sostenitore dei radicali grillini alla sera. Giuseppe Conte nei giorni scorsi è riuscito a far perdere i lumi della pazienza ad uno dalla calma olimpica come il Segretario nazionale del Pd. Ora è riuscito a fare di meglio.
A Rieti è stata presentata la lista grillina alle elezioni comunali del capoluogo. Una partita importante, che insieme a quella in calendario a Frosinone e Viterbo determinerà il vento delle prossime Regionali nel Lazio. Ma la lista schierata da Giuseppe Conte a Rieti porta il suo nome e non la parola MoVimento, del simbolo restano cinque stelline ridotte nelle dimensioni. Il senatore Mario Turco vicepresidente del 5S conferma che l’ipotesi di un cambio del logo è allo studio.
Eternamente in sospeso, ha provato a vedere che effetto fa lo strappo e come laboratorio ha scelto Rieti. Solo che lo strappo o lo fai o non lo fai: non è che se lo provi a Rieti è un segnale meno grave che farlo a Roma. Se Giuseppe Conte vuole avviare la scissione grillina, lasciando l’ala del No ad oltranza ai suoi veti continui è una scelta: ma deve essere ideologica e non affidata ad un test. Altrimenti si rischia di cambiare il simbolo e mantenere la stessa sistanza: farsi condizionare dalla pancia della gente mentre la politica è l’esatto contrario.
Eternamente sospeso.
LUCIO FIORDALISIO
Lunedì a Patrica il sindaco Lucio Fiordalisio presenterà al Consiglio Comunale il piano di rientro pluriennale: deve coprire un disavanzo di due milioni di euro. Che per un Comune di tremila anima non è faccenda da poco. Cosa c’è di strano? Che nel 2019 quello stesso Comune aveva chiuso i conti in positivo.
Come è stato possibile aprire un disavanzo di due milioni in due anni? Colpa della pandemia? Il lockdown che ha paralizzato le entrate e moltiplicato le richieste della cittadinanza? Il sindaco attribuisce il buco all’altissimo tasso di evasione tributaria. In pratica: sostiene che gli abitanti di Patrica non pagano le tasse ed il Comune è stato costretto a ricorrere alle banche per farsi anticipare i soldi.
Senza voler mettere in dubbio la versione del sindaco, certo è che un’evasione fiscale di queste proporzioni non può essere solo l’effetto dello scarso senso civico dei patricani. Le cattive abitudini sono le più contagiose: se qualcuno non paga e nulla gli accade allora occorre poco tempo affinché la macchia si dilaghi; perché chi paga si sente gabbato e pure scemo. E smette.
Lunedì ci sarà il piano di rientro. Il Comune ha affidato un incarico esterno alla società specializzata Tre Esse per cercare di recuperare i tributi. Ma se i patricani non pagavano le tasse ‘normali’, come si può pensare che ora le paghino con la maggiorazione del piano di rientro? E sui motivi per cui non le hanno pagate: nessuno si pone interrogativi?
Questione culturale.