Top e Flop, i protagonisti di giovedì 24 agosto 2023

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di giovedì 24 agosto 2023

Top & Flop. I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di giovedì 24 agosto 2023.

TOP

ANDREA INCONDI

Andrea Incondi

Da amministratore delegato di FlixBus Italia ha confermato che sulla mobilità di medio e grande raggio l’azienda sta crescendo, in sviluppo e formazione. E che lo sta facendo anche con partnership frusinati, tra l’altro: il gruppo Cialone di Ferentino è una delle colonne. Il dato è che oggi in Europa mancano 400mila autisti. E da quanto si apprende ci sono decine di migliaia di posizioni aperte che non vengono tenute in considerazione.

Perché? Lo ha spiegato Andrea Incondi, precisando che in Italia il valore si attesta attorno ai 10mila autisti. “Oggi circa un terzo degli autisti è sopra i 55 anni e osserviamo che il rinnovo di questo parco autisti non sta avvenendo con una rapidità tale da permettere un ricambio generazionale. Il che significa meno mobilità, meno offerta e meno lavoro.

È lo stesso allarme che a suo tempo lanciò il gruppo Pigliacelli di Frosinone, protagonista del trasporto merci in Europa e Nord Africa con la sua flotta di camion; promosse un’iniziativa radicale con la Camera di Commercio: il pagamento della Scuola Guida a chi avesse voluto prendere la patente professionale. Perché non ci sono più giovani camionisti disposti ad una vita di sacrificio, rischi, responsabilità.

Guglielmo Cialone

Incondi lo sa bene ed ha detto: “Una carenza che può, nel lungo periodo, penalizzare un settore, quello della lunga percorrenza su gomma. Si tratta di un settore specifico “che ogni anno sposta milioni di passeggeri e che va incontro alle categorie sociali più deboli offrendo prezzi vantaggiosi e garantendo il diritto alla mobilità a città medio piccole non collegate dalla rete ferroviaria”. E la soluzione o il segno che la si stia cercando con pervicacia concretezza? La FlixAcademy, che venne lanciata in prima edizione nel 2019 e che oggi, dopo la lunga parentesi Covid, bissa.

“FlixBus, leader mondiale della mobilità su gomma, con il partner storico Cialone Tour di Ferentino danno il via alla seconda edizione dell’Academy volta a formare conducenti di autobus specializzati nel trasporto passeggeri”. Si tratta di un corso di formazione aperto a tutte le persone dai 24 ai 45 anni residenti a Roma e dintorni, o con possibilità di domicilio.

Corso che sarà completamente gratuito e prevedrà 140 ore di corso in autoscuola, volte ad ottenere la patente di categoria D e abilitazione CQC per il trasporto pubblico dei passeggeri. Un training per creare lavoro e lavoratori insomma. Esattamente quando ce n’è bisogno.

Guida (aziendale) sicura.

MARCELLO DE ANGELIS

Marcello De Angelis (Foto: Marco Ponzianelli © Imagoeonomica)

L’abiura è un gesto faticoso, difficile, sintesi finale di una sofferenza interna che porta a riesaminare ciò che si è fatto e si è detto nel passato. È rinnegare una parte di sé stessi, della propria vita, della propria esistenza, delle proprie compagnie. Spesso nel falò in cui si brucia il proprio passato, finiscono amicizie e passioni giovanili. Abiurare è un gesto coraggioso per questo e per il brodo di coltura nel quale veniamo cresciuti: fatto di coerenza, obbligo di mantenere la parola, riprovazione per chi ci ripensa e torna sui suoi passi.

Per questo vanno ascoltate con sconcertato rispetto le parole pronunciate nelle ore scorse da Marcello De Angelis, responsabile della Comunicazione Istituzionale della Regione Lazio. Gli sono state rimproverate le parole di una canzone scritta e cantata con il gruppo giovanile del quale faceva parte. Inaccettabili concetti antisemiti presi dalla più becera retorica neonazista.

Espressioni talmente gravi per le quali non esiste giustificazione. Ed a riconoscerlo è proprio il Marcello De Angelis oggi in Regione Lazio che non è il Marcello De Angelis che cantava sui palchi. Ma è quello uscito dalla rilettura critica della propria esistenza. “Il testo della canzone ‘Settembre Nero’ risale a un periodo della mia vita in cui non mi riconosco. A rileggere quelle parole oggi provo imbarazzo e orrore, così come oggi non riscriverei altre canzoni realizzate in passato“.

Ciò che è importante non è l’abiura di De Angelis. Ma quello che dice immediatamente dopo l’abiura. E cioè “Negli ultimi vent’anni anni la mia vita è radicalmente cambiata, anche e soprattutto grazie alla mia esperienza umanitaria in Croce Rossa. Ho dedicato anni al rispetto dei valori dell’imparzialità e della neutralità, porta di aiuto a chi soffre e facendo del mio meglio per mettermi al servizio del prossimo senza distinzioni. In questi vent’anni ho radicalmente cambiato la visione della vita, dell’umanità e di me stesso. Sono consapevole che il testo di quella canzone possa provocare ancora oggi offese e sofferenza. Non posso purtroppo tornare indietro e cancellare il passato. Posso solo impegnarmi ogni giorno per riparare“.

È la frase finale a porre tutti di fronte al dilemma: se lanciare il sasso o posarlo a terra. Perché lo scaglierebbero su un uomo diverso da quello che vorrebbero punire. E la cui punizione è già l’imbarazzo intimo nel ricordare il proprio passato nel quale non si riconosce. Se l’Italia è il Paese della vendetta allora non c’è dubbio sul da fare, diverso se è invece la terra che poggia la sua cultura sulla Redenzione e la riabilitazione di chi vuole rivedere la propria vita. Fino a qualche tempo fa era la linea del confine tra sinistra e destra. Ora sono cambiate molte cose.

Dilemmi interiori.

FLOP

MASSIMO GALLI

Massimo Galli Foto © Raffaele Verderese / Imagoeconomica

Non è in discussione il merito scientifico di ciò che sostiene da settimane, quando piuttosto il metodo pubblicistico con cui ha deciso di riapparire. Il professor Massimo Galli è una di quelle persone che con l’arrivo della pandemia hanno generato giudizi polivalenti. Come scienziato di pregio assoluto il solo metterlo in discussione, magari sul proscenio cretino dei social come è accaduto, è da cretini.

Come specialista tirato in ballo per una tragedia planetaria e poi caduto nel trappolone di una visibilità magari eccessiva ci sarebbe da fare qualche appunto. Anche a far la tara che non è certo colpa dei virologi se è arrivato un virus planetario e se loro come categoria sono passati da “incognito” a “oracolo”. Il professor Galli comunque si è rimaterializzato ed ha detto di non essere d’accordo con il ministro della Salute Orazio Schillaci.

La polpa delle sue argomentazioni per certi versi è difficilmente eccepibile, anche perché qui di virologia non ne capisce una mazza nessuno che non sia un virologo. E sulla scelta di resettare l’isolamento per i positivi al Covid Galli ha detto: “Non è finito nulla, forse solo nelle speranze di qualcuno ma non nelle certezze”. Insomma, la scelta del Governo di mettere fine all’isolamento per i positivi al Covid “è solo un atto politico e non ha nessuna base scientifica”.

L’ex direttore del reparto di Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano ha spiegato che in autunno si vaccinerà, e farà benissimo, lui e quanti lo seguiranno. “Ho fatto già 4 dosi e la malattia, ma ho una serie di comorbosità per cui farò la vaccinazione. E la consiglio agli anziani e ai fragili. E’ abbastanza discutibile che si decida di scaricare sugli ospedali determinate responsabilità il potere di isolare i positivi sarà deciso dalle direzioni sanitarie”.

“Certi provvedimenti fanno scalpore ma dal punto di vista delle realtà dei fatti la situazione è, e sarà, diversa. Non sappiamo cosa potrà accadere in autunno, se una anziana contrae la malattia in corsia e muore di chi sarà la responsabilità?”. Tutto vero, ma restano due dubbi grossi: che al di là del merito scientifico quella creata dalla decisione di Schillaci sia stata un’occasione per tornare mainstraeam.

E che nel cogliere quell’occasione il professor Galli non si sia accorto del fatto che una misura può essere ripristinata quando le condizioni lo richiedessero. Perciò criticare chi l’ha tolta adesso magari può sembrare un po’ eccessivo. O magari “furbo”.

Orgoglio e pregiudizio.