Top e Flop, i protagonisti di mercoledì 6 settembre 2023

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di mercoledì 6 settembre 2023

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di mercoledì 6 settembre 2023

TOP

ATTILIO FONTANA

Attilio Fontana © Imagoeconomica / Marco Cremonesi

Totò di lui avrebbe detto “tomo tomo cacchio cacchio…”. Attilio Fontana oggi si bea di una serie di skill che gli arrivano per proprietà transitiva politica più che per merito diretto, ma il sunto resta tutto. Ed è il sunto messo nero su bianco da un report di InfoJobs.

Si tratta della piattaforma leader in Italia per la ricerca di lavoro online. E la stessa ha realizzato il nuovo ‘Osservatorio InfoJobs sul mercato del lavoro – Primo semestre 2023’. Cosa dice quell’analisi? Che ci sono Regioni in cui lavoro ed occupazione vanno bene, anzi, benone perché vanno meglio dell’anno scorso.

In cima alla classifica delle regioni con maggior numero di offerte di lavoro c’è proprio la Lombardia, che raccoglie il 31% del totale italiano. Ottimi secondi e terzi posti anche per l’Emilia-Romagna (18%) e il bronzo per il Veneto (13,5%). E a seguire: “Il Piemonte (9%) è stabile al quarto posto, mentre il Lazio è al quinto (6,2%)”. Veniamo alle province, con Milano che resta in testa (11,4%) a livello nazionale. E con il dato a sorpresa di Roma che “supera Torino (al terzo posto con il 5% del totale nazionale) e si posiziona al secondo posto (5,3%)”.

Ci sono poi dati “perla”, come quello che ha portato ad emergere in top 10 tra le province in crescita Treviso. Chi sta crescendo? Il criterio con cui le aziende cercano nuove risorse, “con modalità sempre più legate alla ricerca proattiva e alla consultazione dei cv che i candidati caricano in piattaforma”.

Ovviamente Fontana ha una “responsabilità simbolica” in quelle oltre 200.000 offerte da parte delle aziende, ma restano due fatti. Il primo è che così come quando le cose vanno male la “colpa” è sua, oggi gli tocca il converso di quel teorema sghembo. La seconda è che politicamente lui oggi rappresenta con Luca Zaia l’ultimo baluardo attivo della Lega di Salvini che invece perde consensi. Perciò Fontana vince.

Gloria di riflesso, ma gloria.

ONOFRI & VARLESE

Vittorio Onofri

Margie lo scrisse perfino nel suo diario, quella sera. Sulla pagina che portava la data 17 maggio 2157, scrisse: “Oggi Tommy ha trovato un vero libro!” Era un libro antichissimo. Il nonno di Margie aveva detto una volta che, quand’era bambino lui, suo nonno gli aveva detto che c’era stata un’epoca in cui tutte le storie e i racconti erano stampati su carta. Si voltavano le pagine, che erano gialle e fruscianti, ed era buffissimo leggere parole che se ne stavano ferme invece di muoversi, com’era previsto che facessero: su uno schermo, è logico.

Isaac Asimov è stato l’uomo che ha scritto la Fantascienza del Novecento: una sorta di Giulio Verne dei nostri tempi. Ha descritto con rara precisione buona parte del mondo di oggi: robot umanoidi, intelligenza artificiale, viaggi galattici… Tutto profetizzato nei primi anni Cinquanta. Come in questa novella di cui abbiamo riportato le prime righe, ‘Chissà come si divertivano!’ scritta nel 1954.

Chissà se è stata lei ad ispirare Vittorio Onofri ed Emiliano Varlese. Sono di Anagni ed hanno scoperto un modo per tenere impegnati i ragazzini e fargli fare le cose insieme agli anziani divertendosi tutti alla stessa maniera. Senza cellulari, senza tablet, senza computer. In che modo?

Sono andati in soffitta ed hanno tirato fuori i giochi da tavolo di cui erano appassionati. Alzi la mano chi non ha mai giocato, visto giocare o desiderato di farlo a Monopoli, Risiko, Atmosphear, Gioco dell’Oca. Lo hanno fatto senza alcuna visione nostalgica. Anzi. Con lo scopo esattamente contrario. In un mondo iperconnesso e superveloce stanno facendo riscoprire ai ragazzi il valore della lentezza. E della strategia da creare, dell’avversario da studiare, osservare, respirare.

Una scommessa partita a febbraio utilizzando un locale nella contrada di Osteria Fontana: due giorni a settimana (venerdì sera e domenica pomeriggio). In poche settimane si sono ritrovati quaranta giocatori fissi più quelli che vanno di tanto in tanto. Niente cellulari, niente gabbie legate all’età

Al destino il senso dell’ironia non manca: hanno chiamato Nautilus la loro associazione, era il nome del battiscafo immaginato da Verne e comandato dal capitano Nemo in Ventimila Leghe sotto i Mari. Il futuro immaginato che è solo anticipazione. Ma che rimane ancorato al passato. Come nei giochi di Onofri e Varlese, come nella novella di Asimov.

Chissà se si divertivano? Certo, Isaac, che si divertono!

FLOP

LA CYBERSECURITY

Nel periodo del Covid era emerso il problema e la guerra contro l’Ucraina lo aveva messo in evidenza clamorosa. L’Italia è schierata nettamente a favore delle istanze di Kiev e il nodo della cybersecurity si era presentato al pettine di un paese che sul tema poteva dispiegare protocollo decoroso ma non ottimi.

Specie nel privato, dove non si può contare sulle skill di eccellenza del personale specializzato, il buio si era fatto vicino. Cosa manca ancora alla cybersecurity aziendale tricolore? Lo ha spiegato a metà tra benissimo ed amaramente Emanuele Capra. Si tratta del responsabile cyber security e business continuity di Howden Consulting. Parliamo del primo broker assicurativo al mondo al di fuori del Nord America. “Le aziende poco preparate a gestire gli attacchi ransomware affrontano notevoli spese per ripristinare i sistemi e tornare alla normalità”.

E ancora: “Gli attacchi informatici, in particolare quelli di tipo ransomware, possono comportare un vero e proprio boom dei costi per le aziende poco preparate a gestire tali eventi”. Ad Adnkronos/Labitalia, Capra l’ha detta tutta e bene. Spiegando che “quando un attacco ransomware crittografa i sistemi aziendali, a meno che non abbiano implementato misure preventive, le aziende si trovano impreparate a reagire.

Perciò “quando scopri che i tuoi sistemi sono criptati hai bisogno di servizi e competenze specifiche”. Qui però si incappa nella grana grossa. “Il personale aziendale, a meno che non faccia parte di un’organizzazione molto ben strutturata, non ha le competenze necessarie per affrontare queste situazioni.

Hackerare l’approssimazione.

GIUSEPPE CONTE

Nicola Ottaviani (Foto: Sara Minelli © Imagoeconomica)

A spiattellare i numeri in nome e per conto della Lega di Matteo Salvini e del Governo di Giorgia Meloni è stato il deputato di Frosinone Nicola Ottaviani. «Il Superbonus non ha dato i frutti attesi e sta pesando come un macigno sulle casse dello Stato a causa delle previsioni sballate del Governo Conte». L’ex bi sindaco del capoluogo ciociaro lo ha detto ieri mattina partecipando alla trasmissione Coffée break su La7, insieme al sindaco di Firenze Dario Nardella, al direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana, al direttore de Il Tempo Davide Vecchi ed alla giornalista del Riformista Claudia Fusani.

Il paradosso è che proprio in provincia di Frosinone ci furono le perplessità più concrete a quel provvedimento. Non sul piano politico (lo Stato paga i lavori ai privatiSi ma così rimettiamo in moto l’edilizia). Ma su quello pratico: lo fece il presidente dei Costruttori Edili affrontando all’università di Cassino il sottosegretario grillino al ramo, evidenziando una serie di strozzature nel testo e profetizzando che avrebbero determinato un ingolfamento del sistema, fatto lievitare i prezzi, lasciato spazi ai truffatori. Tutto successo.

Ottaviani ha evidenziato ora che «il Governo capì già a novembre 2022 come lo sforzo economico messo in campo, rispetto alla platea dei beneficiari, fosse stato sproporzionato. Alla fine la montagna ha partorito il topolino: troppo per pochi. Stiamo per varcare la soglia dei 100 miliardi di euro, di finanziamento indiretto dello Stato, per appena il 2% del patrimonio edilizio privato del Paese».

Giuseppi, noi però da Frosinone te l’avevamo detto.