Top e Flop, i protagonisti di sabato 15 luglio 2023

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di sabato 15 luglio 2023.

Top & Flop. I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di sabato 15 luglio 2023.

TOP

MARCO BIZZARRI

Marco Bizzarri (Foto: Canio Romaniello © Imagoeconomica)

Di che pasta fosse fatto lo si era capito già quasi un decennio fa. Quando cioè aveva avuto fiuto e lungimiranza per proporre le collezioni cross-gendered. Marco Bizzarri è Ad di Gucci dal 2014 e la casa francese, prima realtà del lusso in Italia, ha ottenuto la certificazione della parità di genere prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Quel merito Gucci se lo è visto attribuire dopo un processo di valutazione volontaria certificato da Bureau Veritas.

Di cosa parliamo? Di un “fornitore leader a livello mondiale di servizi di ispezione, verifica della conformità e certificazione. E nei giorni in cui Gucci ha redatto l’edizione 2022 del Gucci Equilibrium Impact Report Bizzarri si è preso molto più di una libbra di carne etica. Il manager è entrato nella Top-zone dei nocchieri che sono moderni di loro.

E che alla modernità ci arrivano con la naturalezza di chi fa bene al brand come effetto di ciò che sono. Sei indicatori chiave per attribuire la certificazione. Sono cultura e strategia; governance; processi delle risorse umane; opportunità di crescita e inclusione per le donne. Poi equità retributiva di genere; sostegno alla genitorialità e all’equilibrio tra vita privata e vita professionale.

A far colpo empirico è stata l’istituzione del Global Equity Board. Si tratta di “un organo di governance che, con il comitato guida per la parità di genere, definisce la visione e le priorità della maison in materia di diversità e inclusione”. Molto prog anche le politiche globali di congedo parentale, i servizi di welfare e il modello di lavoro ibrido.

E sotto la guida di Bizzarri sono entrati in agenda impegno ad affrontare le questioni di genere e i pregiudizi inconsapevoli. Con la classe che non è solo estetica, ma che poggia sulla sola etica possibile il suo successo.

Alt(a)o mod(a)o.

FABIO TAGLIAFERRI

Foto © Stefano Strani

Sono le piccole cose a cambiare la vita. Le nostre e quelle degli altri. Ma è necessario avere occhi per vedere quelle piccole cose che mancano. E sensibilità per avviare la loro realizzazione. Consapevoli del fatto che si andrà ad affrontare un lungo iter fatto di scartoffie, autorizzazioni, procedure, verifiche ed uffici. Spesso è alla fine di quella trafila che stanno le piccole cose capaci di cambiare la vita. Come quella di  Francesco Perna. O se preferite: Crispino, come lo chiamano tutti.

È di Monte San Giovanni Campano, una malattia lo ha segnato in maniera pesante, ma in lui la gioia di vivere è una fiamma che illumina gli altri. Fa sport, è atleta paralimpico della Asd Velosport di Ferentino. Corre con le handbike, le bici azionate con la forza delle braccia che così tonificano tutto il corpo.

Francesco aveva un sogno: quello di correre su una Z-Bike sviluppata dall’esperienza del campione paralimpico di handbike Alex Zanardi. Ne è venuto a conoscenza l’assessore ai Servizi Sociali del Comune di Frosinone Fabio Tagliaferri che è presidente del distretto Sociale B del quale Ferentino è uno dei 23 centri. Ha attivato la Regione Lazio inserendo l’acquisto in un progetto volto a favorire l’inclusione sociale delle persone con disabilità attraverso la pratica sportiva.

L’innovativo modello di handbike è stato sviluppato dalla casa automobilistica Dallara Automobili di Varano de’ Melegari (Parma). A dare l’impulso per molti determinanti miglioramenti è stato il campione paralimpico ed ex pilota di Formula 1 Alex Zanardi, da cui prende il nome

 Nelle ore scorse c’è stata la consegna, all’interno del Parco Matusa a Frosinone, regalando un sorriso ed una gioia a Francesco. Che ora potrà affrontare le sue sfide a bordo di un mezzo da campioni.

A volte basta poco.

Occhi per vedere, braccia per agire.

FLOP

EUGENIA ROCCELLA

Eugenia Roccella (Foto: Alessia Mastropietro © Imagoeconomica)

La ministra della Famiglia è da sempre figura divisiva. In un certo senso Eugenia Roccella si è voluta porre fin dall’inizio come la “scriminante” tra un destra-centro silente ed il suo omologo che sui casi interviene a gamba tesa. E che lo fa con affermazioni piene della rotondità del diritto di parola, ma non immuni dagli spigoli dell’iperbole inutile.

Il sunto è che non è necessario che si debba parlare di ogni cosa e commentare ogni caso. Perché la benzina sul fuoco mentre il fuoco ancora divampa alto fa bene al nome di chi ha la tanica in mano ma molto meno a chi è sulle braci. Ma Roccella da questo punto di vista sembra una sessantottina.

Un ossimoro vivente che rivendica il diritto di parlare di tutto, dovunque e comunque. Perciò ha detto, creando una liaison artefatta con la sua mission istituzionale che fa un po’ sorridere: “La Russa è un padre”. Ecco, stabilito che in virtù di quella condizione lei come ministra della famiglia aveva diritto a dire la sua la ministra la sua l’ha detta.

“Ricordo che è stato colui che ha proposto una manifestazione di soli uomini contro la violenza sulle donne”. La denuncia di violenza sessuale presentata da una ragazza di 22 anni contro il figlio del Presidente del Senato è diventata gancio dialettico insomma. E non solo quello, dato che Roccella si è espressa anche sul caso che coinvolge Daniela Santanchè.

E la Roccella non lo ha fatto da pompiera, ma da incendiaria. Lo ha fatto invertendo i termini del famoso aforisma di Zavattini ed evocando un nome che è totem di mala giustizia, totem decisamente fuori squadra per il caso Santanchè, in tempistica e spessore. “Da garantista, credo che non ci sia necessità di dimettersi. Nessuno ha pagato per il caso Tortora. Buio, silenzio, sipario.

Benzina-fuoco, e padella-brace.