Top e Flop, i protagonisti di sabato 18 novembre 2023

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di sabato 18 novembre 2023

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di sabato 18 novembre 2023.

TOP

CLAUDIO FAZZONE

Claudio Fazzone (Foto: Giulia Palmigiani © Imagoeconomica)

Non chiamatelo ‘Vecchia volpe’: sa benissimo che prima o poi tutte le volpi fanno la stessa fine. Finiscono in pellicceria. Ma Claudio Fazzone non è neanche un’educanda appena uscita dal collegio: piaccia o no è uno degli uomini della transizione tra Prima e Seconda Repubblica. Partito dallo scalino più basso è salito fino ad arrivare all’inamovibile ruolo di Senatore con incarico nella commissione che vigila sui Servizi.

C’è un’indagine a suo carico presso la Procura di Latina. E come spiegano le nuove e severissime norme in materia di presunzione dell’innocenza, la magistratura inquirente sta verificando se ci siano reati o meno nel suo comportamento. Quale? Una telefonata intercettata lo registra nei giorni del lockdown mentre contatta negli uffici di Frosinone della Regione Lazio il dirigente Massimo Luciano e gli parla di una proroga ad un corso per l’agricoltura all’Istituto San Francesco e Istituti Scolastici Paritari – I.S.A.S. “Alberto Soccodato”. La scuola, racconta l’edizione romana di Repubblica, si trova in via dei Colonna a Fondi ed è collegata all’università Unicusano. In cambio “si sarebbe interessato alla sistemazione della figlia del dirigente”.

In pratica? La spiegazione di Fazzone è lineare: a Repubblica ha detto “Durante il periodo Covid, il responsabile della scuola, un amico e una bravissima persona, aveva difficoltà a contattare la Regione e temeva di perdere il finanziamento per far prorogare un corso. Parliamo di una proroga possibile e legittima da richiedere. Mi sono soltanto interessato per tale richiesta, che ritengo sia una cosa che si può fare e che un politico deve fare”. Per il posto di lavoro alla figlia del dirigente? “Lui mi ha detto che la figlia non riusciva a trovare un’occupazione degnamente retribuita. Gli ho risposto che chi ha una laurea non ha nulla da temere. E di rispondere ai bandi delle aziende pubbliche e private. Nulla di particolare o di illecito”.

Dove è stata poi assunta la signorina? Non si sa nemmeno se sia stata assunta da qualche parte. Quale azione illegale ha compiuto il senatore nel dire che chi studia non deve temere per il suo futuro? Non viene indicato.

Ecco, messa così la norma sulla Presunzione d’innocenza, per utilizzare un’espressione cinematografica “è una cagata pazzesca. E non per colpa di Repubblica che ha svolto, e anche molto bene, il suo lavoro. Ma se si indaga un Senatore della Repubblica e si lasciano andare in giro atti che si sa benissimo siano pubblici ma non contengono elementi concreti, il rischio è quello di indebolire la fiducia dei cittadini elettori nelle istituzioni che votano. Se ha fatto assumere qualcuna in modo irregolare glielo si contesti, se non risultano assunzioni e nemmeno promesse delle stesse, lo stupore è legittimo insieme alla perplessità.

Presunzione d’innocenza, senza presunzioni.

GIUSEPPE DI ROCCO

Ci sono quelli che lo fanno per soldi. Altri, più semplicemente perché hanno la pazienza satura di dover sopportare quello che accade in corsia. Alcuni hanno detto basta quando è iniziato ad aumentare il numero dei pazienti che si presentavano in ambulatorio con la diagnosi fatta con un ricerca su Google. Così sono già cinquanta i medici che in appena sei mesi hanno deciso di lasciare gli ospedali del Lazio per andare a lavorare in una delle moderne strutture nel Golfo Persico.

Con loro hanno preparato la valigia 25 infermieri, 7 fisioterapisti, 5 farmacisti, 5 ostetrici, 3 logopedisti, 2 dietisti e 3 podologi. Il 90% di loro viene dal Servizio sanitario nazionale. In tutta Italia tra maggio e ottobre ci sono state ben 1700 richieste, di cui 850 da specialisti e 600 da infermieri.

Tra quelli che parte c’è anche il dottor Giuseppe Di Rocco, medico del reparto di Chirurgia Generale dell’ospedale Spaziani di Frosinone. Niente spiagge di Dubai, niente Golfo Persico. È partito ieri alla volta dell’Antartide. Ma con ben altra missione rispetto ai suoi colleghi. Farà parte del team medico dell’Unità tecnica Antartide (Uta) nella base gestita dal Progetto nazionale Ricerca in Antartide.

A spingerlo ad indossare le ciaspole e la canottiera termica non è la voglia di soldi: Dubai sarebbe stata più comoda. È la voglia di capire, scoprire, studiare, mettere a frutto la propria preparazione. È quell’insaziabile desiderio di andare oltre che scuote chi ha il coraggio di mettersi in discussione.

Per questo la scelta del dottor Di Rocco rappresenta una lezione. A non fermarsi mai. Ad inseguire i propri sogni. Soprattutto se partono da Frosinone, anche se passano per l’Antartide.

Sognatore in camice bianco.

FRANCESCO URRARO

L’ex parlamentare Francesco Urraro

Francesco Urraro rappresenta quanto di più vicino oggi ci sia in Italia ad un megafono di precursione. Cos’è un precursore? E’ una persona che parla di un argomento destinato a diventare centrale prima e con maggior cognizione di quando quel tema cruciale non lo diventi nel pensiero corrente.

Ecco, l’ex senatore eletto nei Cinque Stelle e poi passato alla Lega ha usato il recap di un congresso per parlare di un tema che quella formazione politica ha in agenda da prima di tutti: l’AI. Lo ha fatto ricordando un “grande momento di confronto a 360 gradi degli osservatori di Meritocrazia Italia, articolati nei vari dipartimenti”.

E questo perché il tema dell’IA, “applicato a tutti i gangli della società civile che si sono confrontati in questa mattinata, è particolarmente significativo”. Tanto significativo che oggi l’IA sta via via diventando cardine di moltissimi aspetti della vita e di quasi tutte le elucubrazioni sul tema.

Urraro ha poi spiegato: “Mi occupo di giustizia e in particolare abbiamo evidenziato i pro e i contro di un tema che va ben oltre la digitalizzazione, che è una caratteristica basilare di ogni quadro ordinamentale”. Indubbio quindi che quelli affrontati siano “temi che meritano questo tipo di approfondimento”.

E non solo e non certo perché il mainstream politico ci ha rimandato la “polemica” sulla nomina dello “stagionato” Giuliano Amato ai vertici di una Commissione ad hoc.

No, quello dell’AI, piaccia o meno, è il tema sul quale si incentreranno moltissime rotte del nostro futuro. Tema per cui oggi un ragazzo si è candidato a 50mila offerte di lavoro usando un programma di AI. E Urraro ha fatto bene a ricordarlo.

Intelligente, e non artificiale.

FLOP

I GENITORI

Foto: Emma Bauso / Pexels

Non hanno tutte le colpe ma parte di esse può essere attribuita a loro senza tema di esagerare. Premessa: qui si passa il lapis rosso sotto la condotta generale di una categoria, perciò nessuno che ad essa appartenga con l’orgoglio di “aver fatto tutto” si senta additato. Così come pure, per converso ed in punto di saggezza, nessuno farebbe bene a sentirsi del tutto escluso, ma questo è un consiglio, non un “giudizio”.

Il dato per cui i genitori italiani non sarebbero stati al top delle loro capacità arriva da un report. Secondo gli studi completati nel 2022 e 2023 nelle scuole italiane dalla Fondazione Patrizio Paoletti, in collaborazione con l’Università di Padova ci sono grane con i figli. Quali? Presto spiegata: il livello di resilienza negli adolescenti è basso, vale a dire che sono poco forgiati ad affrontare situazioni di acuzie emotiva.

Secondo quanto rilevato nell’evento ‘Mai più soli. Focus adolescenza: sfide e risorse positive nel post-pandemia’ i giovani “hanno risorse medio-basse nella regolazione delle emozioni”. Non solo, i nostri figli hanno anche “difficoltà, soprattutto nelle ragazze, in alcune dimensioni dell’auto-compassione. Scuola e pressioni sociali, dipendenze e nuove dipendenze sono i problemi principali indicati da 3 giovanissimi italiani su 10″.

Lo scopo del report era mettere a terra un approccio neuro-psicopedagogico di intervento a favore degli adolescenti nelle scuole italiane e di accorparci una campagna di sensibilizzazione multicanale nazionale. Ma esiste un dato di partenza, ed è quello per cui se la scuola è la palestra della società la famiglia è la palestra della scuola e di tutto ciò che vieni dopo. Ergo, se qualcosa non va, qualcosa è stato sbagliato anche dove sbagliare è umano.

Ma rendere un errore sistema, ignorando una sua origine parziale ma documentata, evidentemente è “diabolico”.

Sapere per non perseverare.