Top e Flop, i protagonisti di venerdì 10 novembre 2023

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di venerdì 10 novembre 2023

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di venerdì 10 novembre 2023.

TOP

FRANCESCO ROCCA

Francesco Rocca

Dai tempi dei papi e degli imperatori, i viaggi delle teste coronate nelle terre che oggi si chiamano Ciociaria avvenivano solo per due motivi. O si fermavano a fare una tappa all’interno di un percorso ben più lungo oppure ci venivano a caccia. Poco o nulla è cambiato con il trascorrere dei secoli: chi comanda viene in Ciociaria o per mettersi a tavola o per prendersi qualcosa.

È per questo che non quadrano i conti sull’intervento che il governatore del Lazio Francesco Rocca ha fatto ieri pomeriggio agli Stati Generali della Provincia di Frosinone. Ci si attendeva un po’ di sana fuffa tanto per dare una spiegazione alla sua presenza in Ciociaria. E invece no. Contro ogni malevola interpretazione, Francesco Rocca ha portato una quantità inattesa di sostanza.

Un tavolo permanente in Regione Lazio dedicato alla situazione della Ciociaria ed al suo rilancio, coordinato direttamente dal presidente della Giunta Regionale. Di più ancora: Rocca ha annunciato la convocazione a Roma per Luca Di Stefano per intervenire subito sui nodi burocratici che hanno portato i tempi del rilascio delle autorizzazioni ambientali in Ciociaria fino a tre volte quelli degli altri territori. “Sul primo veicolo utile, inseriremo i correttivi”: cioè sulla prima legge omnibus che la regione metterà in campo caricherà anche questo e risolverà il problema. Poco c’è mancato che ai presidenti di Unindustria Miriam Diurni e Francesco Borgomeo i rispettivi direttori Pamela Morasca e Giovanni De Vacchi dovessero dare le gocce per rianimarli.

Ci saranno interventi sulla Sanità: Rocca ha annunciato l’attivazione di tutti i servizi mancanti all’ospedale Spaziani di Frosinone per diventare Dea di II livello, con l’esclusione di cardiochirurgia perché ancora non c’è un numero sufficiente di casi in Ciociaria. Ma a differenza della stessa promessa fatta prima di lui da Zingaretti, Polverini e Marrazzo stavolta c’è una postilla: “Se domani inizio l’iter per Radiologia Interventistica, il servizio si inaugura tra un anno e mezzo o due”. Meglio essere chiari.

Altro? Si. Il numero dei posti letto negli ospedali della Ciociaria verrà aumentato. “Sul destino dello stabilimento Stellantis di Cassino non siete soli: in questi giorni c’è stato un incontro del ministro Adolfo Urso con l’azienda al quale ho partecipato e vi posso garantire che l’Italia ha fatto sentire tutto il suo peso“. Rocca si è detto preoccupato per la messa in vendita della ex Palazzina Uffici dello stabilimento di Cassino così come delle due ex aree sottosistemi Itca: “Significa che da parte di Stellantis non c’è la volontà di convertire quelle aree resesi disponibili“.

La preoccupazione maggiore? I numeri sui Neet, i giovani che in Ciociaria non studiano né cercano lavoro: “È il segnale della mancanza di una prospettiva per una generazione. Dobbiamo restituirgli una speranza“.

Niente fuffa da Roma

ORAZIO IACONO

Orazio Iacono (Foto: Clemente Marmorino © Imagoeconomica)

Lui è Amministratore Delegato e Direttore Energie Rinnovabili ad interim del Gruppo Hera. E quel siciliano con la testa dura (è nato a Modica nel 1967) sta mettendo in atto una piccola grande rivoluzione energetica. Il piano di Hera infatti prevede nel una serie mirata di interventi di sviluppo.

A che scopo? Uno scopo green in sintonia con quello che non è più un mood, ma una necessità. La transizione green e gli obiettivi di decarbonizzazione di Hera da questo punto di vista vanno a braccetto, braccetto strettissimo. Da quanto si apprende la multiutility ha “riservato un ruolo chiave al biometano”. Parola di Orazio Iacono.

In che modo e con quale strategia operativa? Hera è prima in Italia ad aver realizzato già nel 2018, a Sant’Agata Bolognese un impianto all’avanguardia per la produzione di biometano dalla frazione organica della raccolta differenziata. Da esso si ottengono “annualmente 20 mila tonnellate di compost e circa 8 milioni di metri cubi di biometano, con un risparmio annuo di oltre 6 mila tonnellate di petrolio”. (Leggi qui: “Ora vi racconto come il bio metano ha cambiato il mio Comune”).

Non solo, anche “con una riduzione delle emissioni di CO2 pari a circa 14.600 tonnellate”. La capacità dell’impianto di Spilamberto, freschissimo di inaugurazione, determinerà, a regime, “un incremento del 48% del biometano prodotto dalla multiutility rispetto al consuntivo 2022”.

E se al green non ti limiti a pensare e da vessillo lo fai diventare decisione allora vuol dire che sei sulla strada giusta. Che ormai è la sola strada, senza opinabilità alcuna.

Valle del Sacco batti un colpo.

ALESSIO PORCU

A lui non piacerà. E molto probabilmente cancellerà. Pazienza. Ma se ieri la Provincia di Frosinone è riuscita a portare agli Stati Generali un documento unitario di sei cartelle scritto con una largissima parte delle associazioni produttive del territorio ed i sindacati, lo si deve al nostro Direttore.

Da agosto è stato nominato coordinatore di quel tavolo. Primo atto: divieto di dare la notizia. Che per un comunicatore è un controsenso. Invece lavorare a fari spenti e con il trasponder disattivato gli ha consentito di lavorare in tutta tranquillità al sottile lavoro di mediazione ed equilibrio tra le diverse sensibilità dei protagonisti intorno al tavolo.

Tra limature, scalpellate e bilanciamenti vari ne è scaturito un testo che ieri ha portato Francesco Rocca a dire “Il documento è solido. E infatti quel testo sarà la pietra angolare sulla quale il presidente della Provincia di Frosinone Luca Di Stefano costruirà il nuovo Comitato per la Crescita e lo Sviluppo Sostenibile.

Un punto di partenza come è stato sottolineato più volte durante i lavori di ieri. Perché per la Ciociaria è tempo di rimettersi in cammino.

E ora cancellalo pure.

FLOP

I MOROSI AZZURRI

Antonio Tajani (Foto: Leonardo Puccini © Imagoeconomica)

Ne scrivemmo, lo presagimmo e sta succedendo: i “morosi” di Forza Italia stano cominciando a cadere sotto la scure della nuova deadline decisa da Antonio Tajani dopo la morte del Cav. Anzi, più che cadendo stanno decadendo, visto che questo prevedeva la nuova linea del partito sui debitori che non avevano saldato i conti con il contributo per il partito.

In queste ore si ha menzione di almeno sei provvedimenti adottati con riserva di reset qualora i “morosi” dovessero regolarizzare le loro posizioni ad horas. Ma che accade? Recap breve ma netto. Il sunto sta tutto in un circolare diramata da Forza Italia e firmata dal Segretario Tajani. Niente ricandidatura e decadenza dagli incarichi di partito per chi non versa i contributi. A far fede il famoso (o famigerato, per chi ne aveva fatto coriandoli negli anni) regolamento per i contributi dei parlamentari nazionali, parlamentari europei e consiglieri regionali.

Era stato annunciato un mese e mezzo fa ed approvato a fine ottobre. “Una svolta all’insegna del rigore” con cui “i parlamentari nazionali, europei, i consiglieri, gli assessori e i governatori regionali saranno tenuti a corrispondere mensilmente i loro contributi. Questo “nella misura annualmente stabilita dalla segreteria nazionale, dopo aver sentito l’amministratore nazionale. Perché il movimento, per il suo corretto finanziamento, necessita di costanti risorse mensili perché mensili sono le uscite.

Prima c’era Silvio Berlusconi a tenere in piedi la sua creatura, oggi quella creatura è sopravvissuta al fondatore ed ha bisogno di ripianare un bilancio disastrato. Opererà un “meccanismo preciso e rigoroso che è la base imprescindibile per le varie attività del partito, nel rispetto degli obblighi di contribuzione mensili previsti dall’articolo 58 dello Statuto.

E chi non paga è fuori, magari quasi fuori via, giusto il tempo di fare massa per le Europee. Perché tutto nasce dalla morte del Cav, ma tutto porta esattamente lì, a Bruxelles.

Forza Equitalia.