Vuoi capire gli altri? Sospendi il tuo giudizio (di M.R.Scappaticci)

Maria Rita Scappaticci

Psicologa e blogger

 

di MARIA RITA SCAPPATICCI
Psicologa e blogger

 

 

Rappresenta un desiderio ardito. Una sete di sapere costante che cresce. E che, se fosse possibile conoscere, ci risolverebbe un sacco di problemi.

Come si fa a capire la gente? E ad interpretare i messaggi che ci mandano? Come capiamo e diamo senso ad atteggiamenti, azioni e modi di fare?

Per i più alcune gesta rimangono un mistero. Per altri, certi comportamenti sono senza logica, fuori dal comune e non spiegati neanche con la follia.

Spesso, e anche di più, rimaniamo a rimuginare sul perché di alcune cose fatte da altri, convinti che non esista spiegazione. E blateriamo, argomentiamo, tiriamo fuori spiegazioni, interpretazioni che nella nostra testa non fanno una piega.

Non ci può essere motivazione alcuna per aver intrapreso una tale posizione sconclusionata e senza fondamento: questo è quello che pensiamo dell’altro. E quando cerchiamo una spiegazione ci perdiamo nei meandri dei nostri pensieri.

Eppure anche ciò che all’apparenza non ha logica può avere un senso. Anzi ce l’ha di sicuro. Sicuramente non per noi che ne rimaniamo basiti ma per chi l’ha messo in pratica.

Quando ci soffermiamo a dare un senso agli atteggiamenti cercando il senso dell’altrui fare, diventiamo ottimi cognitivisti se dobbiamo argomentare l’azione nei minimi dettagli. Però il lavoro appare nullo ed uno spreco di energie perché sbagliamo angolazione.

Spiegare un atteggiamento dal punto di vista di una persona che non ne condivide la forma è un errore che ci lascia dubbi e domande senza risposte.

Per dare un senso e capire cosa passa in testa all’altro bisogna sospendere il giudizio.

Giudichiamo sempre un operato non condiviso. Ma se lo giudichiamo lo abbiamo già connotato negativamente. Se invece vogliamo cogliere le motivazioni dobbiamo evitare di sollevare critiche.

Dobbiamo vedere le cose dal punto di vista di chi ha agito, non dal nostro. E’ l’altro, che secondo le sue modalità, ha confermato di appartenere ad un modo di vivere e sentire, evidentemente diverso dal nostro. Se giudichiamo stiamo dichiarando delle sentenze senza sapere e capire.

Se invece vogliamo conoscere qualcosa in più, senza necessariamente condividerlo, dobbiamo cambiare visuale.

Sarà facile ed estremamente elementare capire e quasi anticipare le mosse della persona che vogliamo conoscere. Tutto ha senso se lo guardi con gli occhi di chi lo compie.

E questo non vuole essere d’accordo con tutti. Ma ci può dare un motivo per passare oltre senza ostinarci a cambiare qualcuno o arrivare a scontrarsi nel peggiore dei modi.

Come per la realtà, in cui esiste il fatto e poi le ricostruzioni di ognuno secondo la propria prospettiva, anche per i pensieri esiste l’azione e vari modi di tradurla in gesti.

Ed avere notizie da più angolazioni ti consente di trovare la chiave per definire ogni persona.

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