Perché diamo tanta importanza alla mezzanotte di Capodanno? Cosa rappresenta per noi? E cosa c’è da sapere per fare in modo che sia davvero a colori…
Maria Rita Scappaticci
Ma ai bimbi bisogna dire chi è Babbo Natale? Babbo Natale fa parte dei sogni dei bambini. E togliergli quel sogno equivale a privarli di una parte della loro capacità di volare con la mente.
In silenzio si possono insegnare moltissime cose. Funziona molto di più un’azione che funge da modello, che un pezzo di carta scritto con dieci regole da rispettare.
Sentirsi diversi dagli altri. Fuori luogo, fuori dal contesto, differenti. Molti si abbattono e si isolano. Senza sapere che la diversità è una grandissima forza. E condizione di accettarsi
Tollerare la frustrazione si apprende fin da piccoli. È molto più facile cominciare ad imparare come gestire un giocattolo che non arriva piuttosto che ritrovarsi con le spalle coperte per tutta l’adolescenza e disarmati da adulti.
La paranoia che ormai si è impadronita della gente. Prima ti stupisce e poi ti spiazza con le sue accuse. Ma nasce dalle insicurezze che ognuno si porta dentro. Per questi che è con noi che dobbiamo fare i conti.
Affidiamo i sentimenti ad un click. Ma emozionarsi è una delle cose che l’uomo potrebbe riuscire a fare meglio. Probabilmente stiamo andando nel verso sbagliato.
Il bimbo che percorre quattro chilometri a piedi a -9 gradi per andare a scuola. E arriva con i capelli congelati. Cosa insegna al nostro mondo ed al nostro tempo. Ed a cosa dovrebbe farci pensare…
Come iniziare il Nuovo Anno. Come sognare. Perché il rischio è quello di rimanere delusi. O di vedere i sogni svanire all’alba del giorno dopo. Quando tutto torna routine.
Che stress… è Natale. La corsa per i regali, gli auguri, il cenone. Le ricerche dicono che il Natale è fonte di stress. Invece è uno sguardo. Che spesso non cogliamo
“Benedici chi ti abbandona perché ti rimanda a te stesso” scriveva Alejandro Jodorowsky. La nostra Maria Rita Scappaticci ci spiega perché é vero
L’errore è ridurre la violenza a singole azioni. Invece sono solo le foglie di una pianta che ha radici. Profonde.
“Insegnare ad un bambino a mangiare, a lavarsi e a vestirsi, è un lavoro ben più lungo, difficile e paziente che imboccarlo, lavarlo e vestirlo”.
Le donne sanno fare cose impensabili per un uomo, sanno amare come mai nessuno con estrema passionalità ma solo se vogliono. E hanno idee geniali. Ma cadono vittime della loro stessa ingenuità.
L’autismo e la difficoltà di mettere in comunicazione due mondi: quello del bimbo che ragiona per immagini e quello di tutti gli altri. Tutti vogliono le stesse cose: ognuno le chiede con i mezzi che ha.
Cosa spinge una persona verso l’esplosione di collera nei confronti di un’altra? E cosa vediamo nell’altro quando ci arrabbiamo? Cosa stiamo cercando e cosa ci sta animando? Capire cosa siamo ci permette di difenderci
Perché nascono così spesso le incomprensioni? Non ascoltiamo. E non veniamo ascoltati. E poi: per comprendere l’altro non basta ascoltare ciò che dice.
Non c è peggior cattivo di un buono che diventa cattivo. È il detto popolare più conosciuto. Sta scritto anche nella nel Libro Sacro della comunità Cristiana: “temi l’ira dei giusti poiché sanno essere implacabili”.
Torniamo bambini molto di spesso di quanto immaginiamo. Con quell’aria ferita e arrabbiata di chi ha subito un bel torto. Dall’amico, dal coniuge, dagli altri, dalla vita. Ci capita quando ci rendiamo…
di MARIA RITA SCAPPATICCI Psicologa e blogger Il Giornale – La confessione di Bergoglio: ”Sono stato dallo psicanalista” La Stampa – La confessione di Papa Francesco: “La psicanalisi mi…