Zingaretti riunisce i vertici Pd: avviso a Conte “Serve una linea”

Nicola Zingaretti

Il Pd pretende un 'percorso serio'. Resta la tensione sugli Stati generali, convocati dal premier. Marcucci: "no a passerelle, spot ed eventi improvvisati”.

Una videochat per raffreddare la temperatura, stemperare la tensione che è esplosa ieri con il premier Giuseppe Conte. Il Segretario del Pd Nicola Zingaretti ha riunito stamattina i vertici del Partito: si sono confrontati in teleconferenza il vice segretario Andrea Orlando, i capigruppo di Camera e Senato Graziano Delrio e Andrea Marcucci, la delegazione dei ministri.

All’ordine del giorno un solo tema: la linea da tenere dopo il confronto teso di ieri sera con il premier nella riunione con i capidelegazione della maggioranza e i ministri Roberto Gualtieri e Stefano Patuanelli. In pratica: gli Stati generali dell’Economia per il rilancio del Paese, annunciati dal presidente del Consiglio senza avere né concordato né informato preventivamente gli alleati.

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte

Fatta in isolamento assoluto, al punto che il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri è venuto a sapoerlo dai telegiornali. Srtando a quanto riferisce Repubblica tra i due c’è stato un acceso scambio di battute.

“E quando hai deciso questi Stati generali, Presidente? Lanci un’iniziativa del genere e non coinvolgi il tuo ministro dell’Economia?”.

Giovedì mattina, Roberto Gualtieri brandisce il cellulare. Chiama Giuseppe Conte. È infuriato.

“Fatta così sembra un’operazione improvvisata. Rischiamo di non essere capiti”.

Uno scontro intenso i cui strascichi si sarebbero avvertiti anche nella vicdeochat di questa mattina tra i vertici Dem. Anche perché il premier Giuseppe Conte non avrebbe intenzione di desistere dall’iniziativa. Che, al momento, resta confermata benché rinviata di qualche giorno.

Non è il momento

Nicola Zingaretti
Nicola Zingaretti

Nicola Zingaretti da giorni sta lavorando per tenere in equilibrio un Governo del quale molti, anche all’interno del suo Partito si sono stancati. (leggi qui Il Cardinale Goffredo Bettini apre il conclave: «Conte non basta più»). Sta facendo di tutto perchè è consapevole che A) Non è questo il momento economico per lasciare il Paese senza un Governo nel pieno dei suoi poteri. B) L’unica alternativa sono le elezioni. C) Occorre una nuova legge elettorale prima di arrivare alle elezioni. (leggi qui Intesa sulla legge elettorale per mettere fuori gioco Conte, Salvini e i Cinque Stelle).

La posizione ufficiale che filtra dalle fonti Pd è che “nessuna contrapposizione c’è con Conte“. Ma, nello stesso tempo, si rimarca che va costruito “da subito un percorso per affrontare in maniera adeguata le grandi sfide economiche e sociali che abbiamo dinnanzi ma che sia un percorso serio e concreto“.

Più esplicito Andrea Marcucci, il capogruppo Pd a Palazzo Madama è il termometro che indica gli umori tra i democrat. Dice: “Lavoriamo insieme rinunciando a passerelle, spot, eventi improvvisati”.

Nei prossimi giorni poi – forse lunedì, anche se al momento non ci sarebbe una convocazione ufficiale – dovrebbe tornare a riunirsi la Direzione dem.

La dichiarazione ufficiale

Nicola Zingaretti alla Direzione Pd ©

La versione ufficiale del Partito Democratico è che “Non è emersa alcuna volontà di contrapposizione con il Presidente Conte. Piuttosto è stata confermata l’esigenza di costruire da subito un percorso per affrontare in maniera adeguata le grandi sfide economiche e sociali che abbiamo dinnanzi ma che sia un percorso serio e concreto”.

È nei due aggettivi ‘serio‘ e ‘concreto‘ che sta tutta l’irritazione del Partito. Serio vuol dire che le cose vanno condivise, con i ministri e con gli alleati. Concreto vuol dire che se il premier annuncia la cassa integrazione poi questa deve arrivare sui conti dei cittadini e non deve essere il Pd a correre per mettere le toppe.

Il rischio è quello di demolire tutto il consenso costruito nei giorni più difficili della pandemia. “Il governo ha affrontato con risultati positivi la crisi sanitaria che ha investito il nostro Paese e tutto il Mondo. Ma ora dobbiamo sapere che il nostro compito sarà ancora più difficile perché si tratta di dare risposte adeguate ai devastanti danni che il Covid ha inferto al nostro Paese e costruire la ripresa nella direzione dell’innovazione, della sostenibilità’ e della coesione sociale e territoriale“.

I soldi messi a disposizione dall’Europa non sono piovuti dal cielo. C’è stata un’efficace azione del Commissario Ue Paolo Gentiloni e del ministro Roberto Gualtieri. Per questo la nota del Pd evidenzia che “Anche grazie all’iniziativa italiana in Europa possiamo contare su risorse economiche che mai l’Italia ha avuto nel corso dei decenni passati. Non possiamo sbagliare. Ogni risorsa va utilizzata nel modo più efficace per risollevare e cambiare positivamente lo sviluppo della nazione”.

Giuseppe Conte

Insomma: il Partito Democratico non è contrario per principio agli Stati Generali. Ma è contrariato per il fatto che il premier intenda fare tutto da sole. Come se si stesse smarcando sia dal Pd che dal M5S. E stesse lavorando per farsi una sua forza politica.

Infatti conclude la nota ufficiale del Pd “Siamo favorevoli dunque all’apertura di un processo che coinvolga appieno realmente e non in maniera superficiale le migliori energie produttive, sociali e intellettuali italiane per definire in in tempi certi e con obiettivi chiari gli indirizzi concreti e strategici da assumere nei prossimi mesi. Allargando su questo, il confronto a tutte le forze politiche democratiche disponibili“.