Il Cardinale Goffredo Bettini apre il conclave: «Conte non basta più»

Goffredo Bettini a Omnibus La7

Il padre nobile del Pd scarica il presidente del consiglio e fa capire che con Nicola Zingaretti c’è piena intesa: «Se non avessimo fatto il governo ad agosto, avrebbe governato la destra sovranista e avremmo fatto la fine degli Stati Uniti, del Brasile e dell’Inghilterra e di tutti i Paesi che hanno affrontato la crisi in modo ideologico e approssimativo»

«Conte ha svolto un ruolo positivo, ma oggi non basta più». Firmato Goffredo Bettini. Vuol dire che il Partito Democratico ha scaricato il presidente del Consiglio. Ma vuol dire pure che tra Bettini e Zingaretti è tornata l’intesa piena.

Intervistato a Omnibus, su La 7, Bettini ha detto: «Abbiamo gestito una emergenza in maniera molto dignitosa. Se non avessimo fatto il governo ad agosto, avrebbe governato la destra sovranista e avremmo fatto la fine degli Stati Uniti, del Brasile e dell’Inghilterra e di tutti i Paesi che hanno affrontato la crisi in modo ideologico e approssimativo». (leggi qui)

Poi ha aggiunto: «Conte ha svolto un ruolo positivo ma oggi non basta più. Abbiamo tamponato, abbiamo fatto quello che si doveva fare per non lasciare solo nessuno perché la gente quando si sente sola e abbandonata dallo Stato nei momenti di difficoltà, si creano premesse negative. Ora ci vuole una strategia di ripresa, abbiamo avuto un sostegno dall’Europa grazie a questo governo e alla linea del Pd. La sfida é molto più ambiziosa di quella praticata finora».

Nicola Zingaretti e Goffredo Bettini © Benvegnu’ Guaitoli / Imagoeconomica

Bettini è rimasto bloccato in Thailandia. Al Corriere della Sera il padre nobile del Pd ha raccontato così il suo lockdown a Koh Samui: «Ogni anno con “Alice nella città” organizziamo festival di promozione del cinema italiano a Bangkok, Manila e Hanoi. Pochi giorni prima del blocco ero in missione per l’evento di Manila. Ed ecco all’improvviso l’impossibilità di tornare. Per fortuna da trent’anni ho una casa nell’isola di Koh Samui: mi sono rifugiato lì. Amo l’Asia, le sue atmosfere, i suoi tempi, i suoi silenzi. La notte, che qui è più notte…Spesso parlo con Zingaretti, con Provenzano e Manfredi, che mi raccontano l’attività di governo, con Smeriglio che mi aggiorna sull’Europa. Sono allergico, invece, agli aggiornamenti su Roma che da anni mi è un po’ morta dentro».

Goffredo Bettini nel Partito Democratico è più di un punto di riferimento. Ha costruito tutte le stagioni vincenti al Comune di Roma e con Nicola Zingaretti ha un rapporto politico fortissimo. Se si è scomodato dalla Thailandia per dire che Giuseppe Conte non basta più, allora un motivo deve esserci. Un altro segnale di come il Pd sia arrivato ad una sorta di bivio decisivo. C’è bisogno di una svolta. Ancora una volta i giochi li ha aperti Bettini.