Molte chiacchiere e nessuna sostanza per il futuro dello stabilimento Stellantis Cassino Plant. Al tavolo del Mise solo la conferma delle cose già dette da oltre un anno. “Sarà la casa dell’Alfa Romeo” ma nessuno parla dei nuovi modelli del biscione. In arrivo solo Grecale. E sulla Cig…
Andrea Orlando
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Top e Flop. I fatti ed i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende nelle prossime ore
Dopo il sostanziale siluramento da candidato a sindaco di Roma, il Governatore del Lazio ha recuperato una totale libertà di manovra. Mentre Enrico Letta comincia a dover fare i conti con i signori delle correnti. Zingaretti ha ancora due anni di mandato nel Lazio e si tratta di un tempo enorme. Potrebbe sorprendere ancora il suo stesso Partito.
Il gender gap è ancora ampio e figlio di retaggi di una mentalità vecchia. Gli effetti del Covid sul lavoro hanno colpito soprattutto le donne. Nel Lazio -33.000 lavoratrici in un anno. Per non parlare della differenza negli stipendi. Il tema è sotto la luce dei riflettori e finalmente qualcosa comincia a muoversi
La telefonata di Nicola Zingaretti. Nelle ore successive all’incontro dei suoi in Regione. L’appoggio ad Enrico Letta e la decisione già presa. L’ipotesi del Campidoglio. Ma Mancini è già in campo. L’ascesa di Leodori in Regione.
La figura dell’ex premier non dispiacerebbe a Dario Franceschini e forse potrebbe essere gradita anche a Nicola Zingaretti. In ogni caso rappresenterebbe un segnale fortissimo “contro” Base Riformista. Ma intanto bisognerà vedere se l’assemblea di sabato e domenica non sarà rinviata. Orlando, Pinotti e Finocchiaro le altre opzioni.
Nuovo tentativo di convincere Zingaretti a tornare sui suoi passi. Ma senza affrontare i nodi politici non torna indietro. Rinvia invece la sua riunione Base Riformista. La posizione netta dei sindaci
Il riepilogo della settimana che ci siamo appena lasciati alle spalle. Le notizie chiave in vista di sette giorni che saranno intensi
Il segretario provinciale del Pd è sempre stato con il Governatore, anche quando Francesco De Angelis e Mauro Buschini erano nell’area di Matteo Orfini e sostenevano Renzi. Adesso tocca proprio a Fantini una fase diversa nel territorio. Non dovrà più mediare ad ogni costo.
Il segretario dimissionario: niente ripensamenti. Chi sta con chi in Ciociaria. Tira aria da resa dei conti. Reggente o nuovo responsabile politico: le opzioni. I nomi di Orlando e Pinotti La guerra delle correnti
Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore
Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore
Il coordinatore regionale della Lega è nella lista dei fedelissimi che il segretario nazionale ha consegnato a Mario Draghi per le nomine a sottosegretario. L’obiettivo è cercare di mantenere una parte di Quota 100 anche con Andrea Orlando nel ruolo di ministro. Perché è una partita decisiva.
Spifferi dai palazzi romani. La rivincita Cartaginese. L’effetto Draghi sulle Comunali: perché c’è la corsa a FdI nei municipi. ‘Epurator’ finirà post democristiano? La scommessa sugli auguri di Fazzone a Tajani. Calenda non molla. E nessuno dice allo donne Dem perché al Governo hanno messo i maschietti
Il segretario del Pd non vuole buttare a mare l’alleanza con i Cinque Stelle e con Leu. Ma così rischia di consegnare a Salvini e Berlusconi la golden share del Governo Draghi, soprattutto se il Movimento (come sempre finora) non dovesse aiutare i Democrat. E allora vale la pena riflettere bene, anche perché la Nazareno spirano venti di guerra.
Consultazioni nel vivo e possibilità che si vada oltre l’ipotesi Conte ter. Perché Italia Viva affila la mannaia. E perché per un gioco di incastri il Presidente uscente della Camera pare l’unico collante di maggioranza. Di Maio permettendo.
I sondaggi delineano un quadro nel quale l’eventuale partito di Giuseppe Conte toglierebbe consensi di Democrat. Nicola Zingaretti è stanco di “trasfusioni di sangue” e il suo vice ha delineato uno scenario diverso. Conclusione: o Conte si adegua o può andare a casa.
Il leader di Italia Viva attacca il segretario del Pd, che risponde a muso duro: “Mai un Governissimo con i sovranisti di Meloni e Salvini”. Intanto si profilano altri scenari: uno porta Marta Cartabia premier, l’altro a Pierferdinando Casini.
L’eminenza grigia del Pd torna ad escludere una crisi al buio, ma intanto si affaccia una clamorosa ipotesi nel caso di rimpasto: lui stesso nel Governo. E in questo caso il presidente della Regione Lazio potrebbe arrivare senza problemi alla fine del mandato.
Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore