I protagonisti del giorno. Top e Flop del 9 settembre 2020

Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore

TOP

GIUSEPPE CONTE

Il presidente del Consiglio ha telefonato alla famiglia di Willy Monteiro Duarte, il giovane di 21 anni di Paliano barbaramente ucciso a Colleferro. Si è detto scioccato per l’enormità della tragedia. Poi da Beirut è tornato sull’argomento. Dicendo: «Fermiamoci a riflettere». E parlando di «cieca violenza».

Giuseppe Conte

  Ha detto Conte: «Ho preferito non rilasciare dichiarazioni e parlare prima con i genitori del ragazzo. Ho trovato un papà affranto, come tutta la famiglia. Non spetta a me farmi carico delle investigazioni giudiziarie ma fermiamoci a riflettere».

Nel lungo post pubblicato anche su Facebook ha aggiunto: «La tragedia che si è abbattuta sui familiari di Willy Monteiro Duarte mi ha colpito profondamente. Mi ha lasciato scioccato. Un ragazzo che aveva da poco varcato la soglia dei 20 anni, studiava e lavorava, viveva appieno le proprie passioni, le proprie emozioni. Coltivava i propri sogni. Ed era probabilmente esposto alle tante incertezze che impensieriscono i giovani intenti a costruire il proprio futuro di vita personale e professionale».

«All’improvviso gli si è abbattuta addosso una violenza sorda e immotivata. Ci stringiamo tutti vicini alla sua famiglia, alla sua comunità di Paliano, a tutti coloro che l’hanno amato e apprezzato. Ho trasmesso questo sentimento ai suoi genitori, a sua sorella, pur nella consapevolezza che è difficile comprendere fino in fondo l’angoscia procurata da una sofferenza così acuta e dolorosa».

Ancora: «La magistratura sta svolgendo le indagini e la giustizia farà sicuramente il suo corso. Confidiamo che si arrivi presto a condanne certe e severe. Ma noi nel frattempo come reagiremo? Quali misure adotteremo? Diremo ai nostri figli di volgere la testa dall’altra parte? Di non intervenire a sedare diverbi o a cercare di proteggere amici più deboli o in evidente difficoltà? Non credo possa essere questa la risposta, la strada da seguire. Dobbiamo piuttosto moltiplicare gli sforzi, in ogni sede e in ogni contesto. Affinché i nostri figli crescano nel culto del rispetto della persona e rifuggano il mito della violenza e della sopraffazione».

Un messaggio di straordinaria umanità che il presidente del Consiglio ha voluto lanciare. Ha ragione Giuseppe Conte: bisognerebbe riflettere di più in una società dominata dalla violenza e dal bullismo ad ogni livello.

Lezione di umanità.

DANIELE LEODORI

Attento, sensibile, mai banale, sempre sul pezzo. Il vicepresidente della Regione Lazio lo ha dimostrato anche oggi, intervenendo sull’omicidio di Colleferro.

Daniele Leodori Foto © Carlo Lannutti / Imagoeconomica

Ha affermato Daniele Leodori: «Facebook e Twitter devono intervenire subito per fermare post e profili che speculano in modo vergognoso su Willy e la sua morte. Va ringraziata la Polizia postale per il lavoro che sta portando avanti nel contrastare forme di reato che si stanno diffondendo sui social su una tragedia immane.

«E’ morto un ragazzo di 21 anni. Rispetto e umanità. Invito tutti, ad iniziare dalle forze politiche, i giovani a mobilitarsi per frenare l’orda vergognosa di tanti che “ballano” sulla vita di un ragazzo interrotta a 21 anni. Quello che si fa fatica a comprendere è che la violenza verbale che viaggia sui social è l’anticamera della violenza che poi attraversa tutta la nostra società».

«Ci sono “odiatori” in servizio permanente effettivo, sempre più numerosi, sempre più arrabbiati. Sempre più stupidi. I webeti magistralmente definiti da Enrico Mentana. E i social network non possono chiamarsi fuori».

Monito giusto al momento giusto.

 FLOP

MANLIO GERMANO

Un post orribile su Facebook dal profilo di Manlio Germano, nome del sottosegretario nel film “Caterina va in città” del regista Paolo Virzì e interpretato da Claudio Amendola

Il falso profilo Manlio Germano

Il post è questo: «Come godo che avete tolto di mezzo quello scimpanzé, siete degli eroi».

La frase ha fatto il giro del web, alimentando il circo social e le polemiche. Non è dato sapere chi sia il vigliacco (o chi siano i vigliacchi) che si nascondono dietro un profilo palesemente falso. L’auspicio è che l’autore (o gli autori) vengano identificati e denunciati.

Ma comunque resterà il marchio dell’infamia, ben impresso sul profilo di vita di questa gente, evidentemente fallita, evidentemente frustrata, evidentemente violenta, evidentemente stupida. Ma soprattutto pavida. Una vigliaccheria non tanto diversa da quella del “branco” che si accanisce su una singola persona, fino ad ucciderla con calci e pugni.

Prima o poi dovremo fare i conti con questo tipo di “cancro” che logora la nostra società. Non sono, purtroppo, pochi imbecilli. Sono tanti.

Inqualificabile.

FRANCESCO ZICCHIERI

Riesce a complicarsi le cose anche quando sono semplici. Il quotidiano La Repubblica riporta la notizia di un’inchiesta sugli hater che hanno scritto sui social insulti al 21enne massacrato di botte domenica a Colleferro, inneggiando ai quattro arrestati per l’omicidio.

Francesco Zicchieri © Imagoeconomica, Stefano Carofei

Tra quelli citati c’è il caso degli insulti partiti da Cassino ed attribuiti dal quotidiano «ad un ex componente del direttivo locale della Lega e attualmente simpatizzante del partito di Matteo Salvin.

Francesco Zicchieri, Coordinatore regionale del Partito di Matteo Salvini nel Lazio prende giustamente le distanze e lo fa senza indugi né tentennamenti.

Usando però queste parole:

«Parliamo di un soggetto messo fuori dal Partito da tempo, quando abbiamo rimosso il precedente coordinatore Carmelo Palombo. Mi fa schifo la persona, e deve scriverlo questo, e quello che dice. Persone così devono stare lontanissime dalla Lega e dalla società civile. Mi fanno venire i brividi e lo dico come papà»

Che c’entrava la citazione dell’ex Coordinatore provinciale Carmelo Palombo? È uno stimato medico di famiglia che mai è stato accostato né a personaggi né a pensieri violenti.

In serata infatti il dottor Palombo reagisce con una dichiarazione. «Provo vergogna per il fatto che un personaggio politico come l’onorevole Francesco Zicchieri prenda spunto da una vicenda tanto dolorosa come l’uccisione barbara del povero Willy per esprimere valutazioni politiche false e tendenziose per le quali adirò le vie legali».

Carmelo Palombo

Perché si indigna l’ex coordinatore Palombo? «Il commissario regionale della Lega afferma, bugiardamente, che l’autore del messaggio avrebbe fatto parte del direttivo della Lega di Cassino e sarebbe stato espulso in concomitanza con la mia espulsione. Dichiarazione che lascia intendere che saremmo stati insieme e che solo Zicchieri avrebbe fatto pulizia!»

La persona in questione – assicura Palombo «non ha mai fatto parte del direttivo della Lega di Cassino. Invece durante le fasi precedenti la campagna elettorale è stato vicino alla Lega quando io ed i miei amici eravamo già andati via, ripeto andati via, e non espulsi. Il sottoscritto non ha mai dato all’on. Zicchieri l’onore di potermi espellere, ho rassegnato le dimissioni da commissario provinciale della Lega accusando esplicitamente la conduzione schizofrenica della Lega targata Zicchieri».

Quando una parola è poca e due sono troppe.