«La collaborazione è finita»: Abbruzzese rompe con il Pd

Il leader di Forza Italia annuncia la rottura della collaborazione con il centrosinistra: «Hanno abusato del nostro senso di responsabilità». «Con Saf no ad un'Acea bis»

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

«Noi non tireremo più la volata al centrosinistra per fargli governare gli enti locali. Il nostro senso di responsabilità istituzionale è stato sfruttato per troppo tempo: li abbiamo aiutati troppe volte. Si arrangino. Non vogliamo essere complici dei loro disastri: né alla Saf, né al Cosilam, né all’Asi né altrove».

Il matrimonio irregolare tra Mario Abbruzzese e Francesco De Angelis (nei giorni pari) o Francesco Scalia (nei giorni dispari) è finito. Una relazione politica che negli ultimi anni ha portato Forza Italia e mezzo Pd alla volta, sotto le lenzuola per concepire le presidenze e le governance degli enti.

È accaduto con l’amministrazione provinciale (alleanza Abbruzzese – Pd di De Anglies, cambiato in una notte con Scalia). Era già successo all’Asi (alleanza Forza Italia – Pd che ha portato De Angelis alla presidenza). Si è ripetuto al Cosilam (alleanza Forza Italia – Pd di De Angelis) per l’elezione di Pietro Zola (contro la cordata del Pd di Scalia).

Ora è finita. Niente lenzuola. Niente presidenze concepite insieme.

Ad annunciare il divorzio è il leader di Forza Italia Mario Abbruzzese. La rottura si consuma sulla presidenza della Società Ambiente Frosinone. Quella dove Francesco De Angelis vuole piazzare la manager Neuromed e consigliera comunale di Cassino Barbara Di Rollo. E dove Mario Abbruzzese non vuole in alcun modo che ci siano impronte digitali sue, dei suoi sindaci, di Forza Italia.

 

Alessioporcu.it – Matrimonio finito?

Mario Abbruzzese – Ma quale matrimonio?! Qui dobbiamo essere seri! Noi abbiamo dato il nostro apporto per consentire la governabilità negli enti di secondo livello. Lo abbiamo fatto per senso di responsabilità. Ma adesso la misura è colma. Il centrosinistra ha abusato della nostra responsabilità.

 

Ve ne accorgete dopo un bel po’ di notti di passione…

Noi siamo stati responsabili. Poi ci ritroviamo un Cosilam nel quale il presidente della Camera di Commercio Marcello Pigliacelli dice che la società è tecnicamente fallita e che bisogna portare in tribunale i libri… È il fallimento della gestione del Partito Democratico. Che ha abusato della nostra responsabilità

 

Alla Saf non vi siete messi d’accordo, come mai?

Smentisco nella maniera più assoluta tutte le illazioni un un possibile accordo con il Pd. A noi interessa esclusivamente il funzionamento dell’impianto. Stiamo mettendo a punto un programma, che intendiamo sottoporre al futro presidente: chi è disposto a condividerlo sarà il nostro presidente.

 

Quindi, anche Barbara Di Rollo?

Per favore, siamo seri. Per tenere a galla la Saf occorre un tecnico. Non mi interessa di quale area sia ma occorre un tecnico competente nel settore. E Barbara Di Rollo, persona rispettabilissima, non ha competenza specifica. E poi è inconferibile: lo dicono senza ombra di dubbio vari pareri dell’Anac.

 

Per questo proponete la presidenza a Suppressa?

Suppressa non è un nostro candidato. Avete equivocato voi. Non posso eleggere nessuno quindi chi candido: il presidente non si elegge con il voto ponderato ma con il principio una testa un voto. E la maggioranza ce l’ha il Pd.

 

Per questo il Pd propone l’istituzione di un Direttore Generale…

Non se ne parla proprio. Il presidente deve dare l’input politico ed il direttore deve attuare quegli indirizzi: esattamente come avviene oggi. Se istituiamo un Dg con i poteri decisionali togliamo ai sindaci ogni possibilità di indirizzo sulla gestione della Saf. È impensabile. 

 

Ma voi cosa chiedete?

Il coordinamento provinciale di Forza Italia ieri sera ha detto che vuole un ammodernamento tecnologico dell’impianto Saf con cui per renderlo a basso impatto ambientale, l’avvio di processi per la riconversione aziendale, l’attivazione del comitato dei sindaci con il compito di controllare l’attuazione del programma, abbattimento delle emissioni odorigene che hanno caratterizzato gli ultimi anni, assicurare l’equilibrio economico e finanziario al fine di garantire la continutà del servizio. Qui c’è il tema dei 30 milioni che i Comuni devono pagare.

 

Iniziate a dirlo ai Comuni dove governate voi

Direttore, basta con queste provocazioni. Se i Comuni non pagano è chiaro che sia spesso per le difficoltà generate da un governo centrale, certamente non a guida di Forza Italia. Noi poniamo il tema della necessità di arrivare ad un piano di rientro graduale e sostenibile. Altrimenti i conti della Saf rischiano di far saltare tutti i Comuni della provincia di Frosinone. tanto di centrodestra quanto di centrosinistra.

 

Cosa intende quando dice che Saf deve cambiare la sua mission: cosa vorrebbe farle fare?

Occorre un po’ d’intelligenza. Basta con questi vecchi schemi. Bisogna fare in modo che Saf sia a disposizione dei Comuni. Ad esempio proponendo assistenza e consulenza nella realizzazione della raccolta differenziata. Ad esempio impegnandosi a sviluppare la possibilità di gestire la raccolta dei rifiuti per i soci. Fornire consulnze gratuite per i soci. Noi, dopo l’esperienza fatta con Acea, non vogliamo fare il bis con Saf e le bollette che schizzano alle stelle.

 

Si riferisce ai milioni di aumento che sono stati congelati da Buschini?

Se alle Regionali vincerà il centrodestra quell’aumento non ci sarà.