Il j’accuse di Ambrosetti: «Ecco perché vado via»

Franco Ducato

Conte del Piglio (ma non) in Purezza

 

di Franco DUCATO
Conte del Piglio (ma non) in Purezza

 

 

C’è stato un momento in cui i due contendenti si sono trovati a pochissima distanza. Mentre il ribelle, il consigliere della (ex) maggioranza Simone Ambrosetti terminava la sua catilinaria nei confronti del sindaco, il primo cittadino di Anagni Fausto Bassetta usciva dal palazzo comunale. Proprio quel palazzo nel quale, secondo Ambrosetti, oramai l’ex colonnello passa troppo tempo, chiuso in un bunker, senza più ascoltare la voce dei cittadini.

E Bassetta, uscendo dalla sua Fortezza Bastiani, è transitato davanti al ristorante del Gallo, dove Ambrosetti terminava la sua conferenza, con i suoi più fidi (non tutti) assessori e consiglieri. Qualcuno lo avrebbe definito un cerchio magico. Davanti al ristorante c’è stata una breve sosta, uno sguardo fugace per capire cosa stava accadendo all’interno, un sorriso piuttosto livido, e poi via.

Ad Anagni, dopo la scossa, è andato in scena il grande freddo. L’uscita dalla maggioranza di uno dei consiglieri più votati della coalizione di Bassetta ha avuto il sapore di un lungo, polemico, addio. Del resto, Ambrosetti, durante il suo commiato, è stato chiaro. Non me ne vado per un motivo preciso. Ma perché la misura è colma. Perché dopo tre anni di inutili speranze, ho capito che questa maggioranza è senza futuro. Schiacciata tra partiti che si odiano ed un futuro di mera sopravvivenza.

In fondo l’accusa più grave è questa: voi che vi eravate presentati come il rinnovamento, la discontinuità, la speranza del nuovo, vi state trasformando in quelli che c’erano prima. Non avete un’idea chiara di cosa debba diventare davvero Anagni. Navigate a vista. Imbarcate ex avversari in cerca di poltrone. No ha più alcun senso stare con voi
Per Ambrosetti, che pure lo aveva scelto come compagno di viaggio, Bassetta stava diventando la pietra tombale della città. Di qui la decisione di lasciarlo andare.

Una decisione che ha, almeno, il pregio della chiarezza. Da oggi il governo ad Anagni diventa un affare tra Pd e Progetto Anagni. Perché, come ha detto qualcuno in conferenza stampa, nella coalizione che doveva riportare ad Anagni il centro sinistra, sta diventando sempre più forte la destra. E non è chiaro a quale dei due partiti si riferisse.

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