Baccarini mette nel mirino Buschini: “La nomina è nulla, il Tar lo revochi”

Il sindaco di Fiuggi impugna al Tar la costituzione degli Egato e la nomina di Mauro Buschini a presidente. Venticinque pagine per dire che la Regione non aveva i poteri per avviare la costituzione dell'ente. E Buschini non ha i titoli per guidarlo

Nel mirino c’è Mauro Buschini e la sua nomina a presidente dell’Egaf. Ma il vero bersaglio sono le elezioni Regionali di febbraio ed il centrosinistra. Ad aprire il fuoco dell’artiglieria pesante è il sindaco di Fiuggi Alioska Baccarini: con un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale ed uno al prefetto.

Spara sulle fondamenta. Contesta la legittimità della riunione che ha costituito quello che finora è l’unico Egato nel Lazio: l’ente che dovrà gestire la raccolta dei rifiuti assorbendo le funzioni dei Comuni in ogni provincia. Impugna tutti gli atti scaturiti da quell’assemblea. A partire dalla nomina di Mauro Buschini a presidente, l’approvazione dello Statuto, la nomina del revisore dei conti ed il via libera al bilancio. Nove atti in tutto. (Leggi qui: Egato, Buschini presidente: la Lega caccia Quadrini e Girolami).

Significa azzerare ogni cosa. Assestando un colpo al centrosinistra regionale che ha varato quelle norme, salvo poi congelarle nelle altre province dopo l’elezione di Buschini a Frosinone. (Leggi qui: Egato: tutto rinviato ma Frosinone resta valida).

Eccesso di potere e incompetenza

L’assemblea dei sindaci

Nelle 25 pagine viene ripercorsa la creazione degli Egato nel Lazio. Dalla presa d’atto della norma nazionale in cui vengono previsti fino alla definizione della norma regionale che li istituisce. Un percorso lungo quasi due anni. È proprio l’ultima fase che si concentra l’attenzione del ricorso, sviluppato dall’avvocato Fabio Raponi.

Cosa ha di particolare? Nel momento in cui viene ingranata la marcia e sollevata la frizione Nicola Zingaretti non è più in Regione Lazio ma ha accettato l’elezione a Deputato ed ha traslocato a Montecitorio. E allora? Da quel momento è in carica una giunta dimissionaria che ha il compito di traghettare la Regione fino alle elezioni occupandosi solo dell’ordinaria amministrazione. Ma per il sindaco Alioska Baccarini ed il suo legale: la convocazione dell’assemblea costitutiva dell’Egato di Frosinone non “non può certo definirsi di ordinaria amministrazione in quanto idoneo ad incidere sulla politica dei rifiuti che dovrà essere seguita per tutti gli anni futuri dalla nuova amministrazione regionale eletta all’esito delle imminenti elezioni”.

Chi lo stabilisce se un atto è di ordinaria o straordinaria amministrazione? In generale, sono di straordinaria amministrazione tutti gli atti che impegnano l’amministrazione verso l’esterno, non strettamente necessari per garantire il suo regolare andamento.

Non solo. Nel primo atto impugnato, quel dal quale deriva tutto, non c’è traccia di alcuna giustificazione sulla sussistenza dei poteri della giunta dimissionaria ad approvare i criteri in questione. Né, fatto ancor più grave, la giunta rappresenta la circostanza di essere una “dimissionaria” e quindi con poteri limitati all’ordinaria amministrazione”. Nemmeno c’è traccia delle serie e concrete ragioni di urgenza.

Per Baccarini c’è carenza di istruttoria

Daniele Leodori

Altre perplessità vengono sollevate sull’atto con cui la Regione Lazio guidata in quel momento dal vice Presidente Daniele Leodori ha approvato le quote di società che spettano ad ogni Comune. Egato a differenza della società pubblica Saf che si occupa dello smaltimento (la fase successiva alla raccolta) dei rifiuti non è divisa in parti uguali. Saf venne concepita dall’allora presidente Francesco Scalia con il criterio 1 testa 1 voto, a prescindere dalla popolazione e dalla quantità di rifiuti prodotta.

Egato invece è stata divisa tenendo conto della popolazione, dell’estensione del Comune, della presenza di eventuali impianti di raccolta. Nel ricorso fatto predisporre dal sindaco Alioska Baccarini viene rilevato che negli atti non vengono resi noti i passaggi logici ed i calcoli effettuati che hanno condotto all’assegnazione delle quote ad ogni Comune. “In buona sostanza, la delibera enuncia i principi secondo cui sono calcolate le quote ma non motiva le assegnazioni finali né richiama atti amministrativi che abbiano svolto tali computi.”

Il caso emblematico che viene evidenziato è quello dell’Unione dei Comuni Valle di Comino. Si sono presentati in assemblea come un’unica entità, per tutti ha votato un solo sindaco delegato dagli altri. In questo modo «La percentuale di quote assegnata ai predetti dieci comuni è indivisa né sono indicati i criteri per ricondurre ad ogni singolo Comune il proprio peso in assemblea».

Buschini non ha i titoli

Mauro Buschini

Il ricorso prende poi di mira direttamente il presidente Mauro Buschini. Non solo perché l’assemblea che lo ha eletto sarebbe illegittima. Ma perché si sostiene che non abbia i titoli.

La norma dice che il presidente deve avere “alta professionalità e comprovata esperienza nel settore pubblico o privato”. Il ricorso fa notare che viene utilizzata la congiunzione “e” e non di quella alternativa “o”. E fa una bella differenza. Enorme. Il testo della legge, sostiene il ricorso “lascia chiaramente intendere che il legislatore regionale ha ragionevolmente preteso non soltanto il requisito della comprovata esperienza ma anche quello specifico e distinto dell’alta professionalità”.

Chi può dire di avere un’alta professionalità? Il requisito dell’alta professionalità presuppone necessariamente a titoli accademici, iscrizioni ad albi professionali “perché altrimenti non avrebbe alcuna differenza con quello della comprovata esperienza nel settore pubblico o privato”. Ed il presidente Mauro Buschini possiede quei titoli? “Nella presente fattispecie il curriculum vitae del signor Mauro Buschini dimostra soltanto una comprovata esperienza nel settore pubblico o privato ma non anche l’alta professionalità correlata a titoli accademici o iscrizioni ad albi professionali».

È stato presidente del Consiglio regionale ed assessore con competenza sulle discariche Regionali. Ma questo rientra nella sfera dell’esperienza. Da qui la richiesta del sindaco Alioska Baccarini ai giudici del Tar di annullare tutto.