L'ex assessore rompe il silenzio. Respinge le critiche sul suo operato al Bilancio. E sfida chi in queste ore lo ha criticato. "Voglio un confronto pubblico. Scegliti l'arbitro”
Mai svegliare il can che dorme. Perché poi, se si sveglia, può decidere di mordere. O di chiedere un confronto pubblico, davanti ai cittadini. Ed a quel punto, potrebbero essere guai.
Aurelio Tagliaboschi ci ha provato a lungo a restare in silenzio. Dopo la fine della sua stagione come assessore al Bilancio, per la nota vicenda del consolidato, vicenda che ha di fatto segnato la fine della giunta Basetta ed il ritorno del centro destra ad Anagni, l’esponente del Pd (anche se molti lo danno in rampa di lancio con tutta la famiglia verso Italia Viva) si è dato la regola del silenzio. Evitando accuratamente di replicare a polemiche e frecciatine varie.
Anche quando in più di un caso gli hanno fatto notare che, come assessore al Bilancio, qualcuno pensa che lui sia stato senz’altro meglio dell’attuale, l’esponente di Cuori Anagni Carlo Marino.
E forse è stato questo confronto a distanza, nemmeno troppo velato, a provocare la polemica che è scoppiata poche ore fa. Tutto nasce dalle polemiche che negli ultimi giorni si sono scatenate sul reale stato delle casse del Comune. Sulla questione del campo sportivo (con le discussioni per il fatto che l’attuale assessore ha avallato un investimento che a suo tempo, da oppositore, aveva aspramente criticato); sul mancato arrivo di alcuni finanziamenti. Insomma, il Bilancio è e rimane materia calda.
Le accuse a Marino hanno provocato la difesa appassionata del consigliere di riferimento, Luigi Pietrucci. Che, riferendosi, senza mai nominarlo, all’ex assessore, ha ricordato come a suo tempo avesse dipinto, probabilmente esagerando secondo lui, un quadro molto fosco dello stato delle casse comunali. Tanto fosco da paventare la “bancarotta” in caso di mancata vendita della ex polveriera. Sempre Pietrucci ha poi ricordato come “in un recente passato, qualche infallibile ed autorevolissimo esperto in materia, sia stato defenestrato proprio per aver sbagliato a redigere un bilancio consolidato”.
Un attacco in piena regola. Che ha avuto la forza di sgretolare la consegna del silenzio dell’ex assessore. Che ha replicato per le rime; “carissimo Consigliere– ha detto- vorrei rispondere subito a queste tue riflessioni ma la complessità della materia e la durezza dei numeri mi costringerebbero ad essere troppo prolungato”. Insomma, con i numeri non si scherza; sono cose serie, visto che “gli argomenti da trattare non possono essere liquidati con frasi ad effetto”. Soprattutto perché, ha detto ancora l’ex assessore furioso, “al tempo le regole e le norme erano differenti rispetto a quelle di oggi”; a partire dal “rispetto del Patto di Stabilità” alla “gestione dei residui e dell’indebitamento strutturale”.
Insomma, per Tagliaboschi la situazione delle casse comunali era seria, altro che. Tanto che se ci fosse stata “la possibilità di spendere e non incorrere in sanzioni sarebbe stato sicuramente fatto”.
E qui il colpo ad effetto. Tagliaboschi si è mostrato così sicuro che ha sfidato Pietrucci “ad un confronto pubblico su queste tematiche che affrontiamo sempre con troppa superficialità”.
Il guanto di sfida è stato lanciato. Resta da vedere se e come il consigliere sfidato, magari assieme al suo assessore di rifermento, vorranno replicare.