Cedere o resistere: via ai vertici dopo l’ultimatum FdI

Gli incontri tra gli alleati dopo l'ultimatum di ieri presentato da FdI. O il rimpasto o si torna alle elezioni. C'è chi vorrebbe aprire al rimpasto. E chi fa notare che se si cede una volta si diventa ostaggio sempre.

Massimiliano Pistilli

Informare con umiltà e professionalità

Il colpo è andato a segno. Nessuno parla, nessuno replica. Sanno che Fratelli d’Italia questa volta fa sul serio. E che è pronta a mandare tutti a casa se non verranno accolte le sue richieste formalizzate ieri. Facendo cadere il sindaco Maurizio Cianfrocca e riportando Alatri alle urne.

Oggi è stato il giorno del silenzio (ufficialmente) e delle riunioni (non ufficiali). Per decidere cosa fare. Se non piegarsi alla pretesa del Gruppo e rischiare la caduta dell’amministrazione a meno di un anno e mezzo dalla sua elezione. Oppure cedere, salvare la consiliatura e rimetterci la faccia dopo avere detto tre settimane fa con un documento unitario No a qualsiasi ipotesi di rimpasto. (Leggi qui: La maggioranza blinda Cianfrocca: “Noi siamo con te”).

C’è chi è pronto a tornare in campo. C’è chi dice che è esattamente ciò che vuole Antonello Iannarilli per sfidare in campo aperto l’attuale amministrazione, approfittando del fatto che il centrosinistra non si è ancora riorganizzato dopo avere perso le Comunali dell’autunno 2021.

Le richieste

I consiglieri FdI Borrelli, Iannarilli, Santucci e il coordinatore Iovino

Il 28 febbraio c’era stata la richiesta di Fratelli d’Italia per un incontro urgente con il sindaco. Il confronto è avvenuto ieri verso le ore 13 presso il palazzo comunale. Da un lato il sindaco, dall’altro la delegazione FdI al completo: capogruppo, consiglieri, coordinatore comunale. Non era una fuga in avanti ma una precisa posizione politica del Partito.

Avvenuta in un clima di tensione. Fratelli d’Italia dall’annuncio delle settimane scorse è passato ieri ai fatti. Presentando l’ultimatum: o rimpasto o crisi di maggioranza. Alternative non ce ne sono. Il sindaco ha ascoltato richieste: ora il pallino è nelle sue mani.

Il vertice

Maurizio Cianfrocca

Puntuali alle 13 di ieri salgono all’ultimo piano del Palazzo Conti Gentili, in piazza Santa Maria Maggiore sede “temporanea” del Comune visto che da cinque anni il cantiere di riqualificazione della storica sede è bloccato. La delegazione di Fratelli d’Italia è composta dai consiglieri Antonello Iannarilli (già presidente della Provincia, deputato, assessore e consigliere regionale), Gianluca Borrelli (eletto nella Lega e migrato in FdI poco prima delle Regionali) e Mattia Santucci, accompagnati dal coordinatore Damiano Iovino.

A riceverli è il sindaco Maurizio Cianfrocca. Rotto il ghiaccio con i classici convenevoli si è arrivati al dunque. Fratelli d’Italia ha sottolineato in primo luogo la necessità d’un cambio di rotta dell’azione amministrativa. Ma era solo l’introduzione. Poi si è entrati nel vivo senza troppi giri di parole. La delegazione ha ribadito che il quadro politico di Alatri è cambiato rispetto alle comunali del 2021: FdI è oggi il primo Partito della coalizione con tre Consiglieri comunali (dopo l’ingresso dell’ex Lega Borrelli). Ed alle Regionali di febbraio ha ottenuto il 50% dei voti. Ma nonostante questo esprime un solo assessore mentre la Lega con il 9% alle scorse Regionali ha due assessorati, tra cui deleghe pesanti come vice-sindaco, lavori pubblici, urbanistica e delega consiliare al bilancio.

Il sindaco ha ascoltato. Considerando, tra se e se, che le Comunali sono una cosa mentre le Regionali sono un’altra e le Politiche un’altra ancora. Perché se valesse il principio sostenuto da Fratelli d’Italia, ad ogni elezione Comunale bisognerebbe cambiare i parlamentari perché è cambiato il voto territoriale.

Maurizio Cianfrocca ha fatto bene a non commentare. Perché la delegazione FdI ha fatto chiaramente intendere che se non ci sarà il rimpasto con il riequilibrio delle deleghe i tre consiglieri non si presenteranno in Aula. Ciò vuol dire che la maggioranza non avrà i numeri per andare avanti e si aprirà una rischiosissima crisi politica.

Chi trema

Il presidente del Consiglio Comunale di Alatri Sandro Vinci

Fratelli d’Italia è stata chiara: la prima testa che deve cadere è quella della presidenza del Consiglio Comunale, poltrona oggi occupata da Sandro Vinci espressione della civica “Alatri Bene Comune“. Poi toccherà alla giunta per dare la giusta visibilità ai Partiti della coalizione in base agli attuali numeri in assise. Chiaro che chi rischia di più è la Lega che con due consiglieri ha due assessorati pesanti.

Il sindaco ha ascoltato le richieste consapevole che il destino della sua maggioranza dipenderà dalle sue scelte. Nei confronti avvenuti tra ieri ed oggi in maniera del tutto riservata sono state esaminate tutte le alternative. E’ stata valutata l’ipotesi di aprire la strada del rimpasto: si potrà continuare a navigare in acque tranquille. Ma fino a quando? I contrari alla linea del cedimento fanno notare che una volta dimostrato di essere decisivi, i tre consiglieri di Fratelli d’Italia potrebbero continuare ad avanzare altre richieste minacciando ogni volta di far saltare il banco. E l’intera amministrazione sarebbe ostaggio dei capricci di Iannarilli e Borrelli.

Chiudendo le porte al rimpasto, le acque si farebbero molto più agitate. A meno di non voler trovare una stampella e mettere fuori gioco i tre Consiglieri. Altra ipotesi che è stata presa in esame. Così come è stata valutata la possibilità di portare la questione sul tavolo del centrodestra provinciale: ma i rapporti tra Lega e FdI sono logorati come dimostra la spaccatura andata in scena alle scorse Provinciali.

In entrambi i casi, per la maggioranza di centrodestra si preannuncia una vera Quaresima di Passione, quadro degno della storica rievocazione del Venerdì Santo alatrense.

Ma chi governa?

Alessandro Torre

Sconcertato il Segretario del circolo cittadino del Partito Democratico, Alessandro Torre. Nei giorni scorsi aveva sottolineato la pericolosa scollatura all’interno della maggioranza. Profetizzando che fosse “sempre più vicina ad esplodere, come dimostra lo spettacolo offerto dalla maggioranza in questi giorni”. Torre lo aveva definito uno spettacolo “indegno specie se si pensa che a pagare il prezzo di questo caos politico e di questa gestione improvvisata dell’amministrazione sono le cittadine e i cittadini di Alatri”.

Dopo l’ultimatum lanciato da Fratelli d’Italia, l’esponente Dem pone una domanda all’amministrazione: “Ma mentre voi litigate, chi governa?