Centrodestra, la corda rischia di spezzarsi

Foto: copyright Imagoeconomica, Sara Minelli

A livello nazionale Giorgia Meloni apre a Matteo Salvini e chiude ad Antonio Tajani. Sui territori provinciali, a cominciare da Frosinone, si può continuare a fare finta di nulla?

Giorgia Meloni, leader nazionale di Fratelli d’Italia, ha illustrato la strategia europea e nazionale con grande chiarezza: dopo le Europee nuovo Governo con Lega e Fratelli d’Italia. Senza i Cinque Stelle quindi. Mentre, in vista delle Europee, attacco a Forza Italia con l’annuncio che non potrà essere più Antonio Tajani il presidente dell’Europarlamento. Mentre, perfettamente in sintonia con la strategia del leader della Lega Matteo Salvini, a livello locale (regionali e comunali), anche per  la Meloni può restare lo schema del centrodestra classico.

Ma Forza Italia può andare avanti in questo modo? Quando cioè si mettono in discussione sia Silvio Berlusconi che Antonio Tajani, si può fare finta di nulla a livello periferico?

Che senso ha avuto, per esempio, la lista unitaria tra “azzurri” e Fratelli d’Italia alle recenti elezioni Provinciali di Frosinone? Che senso può avere un’alleanza per le comunali di Cassino quando poi sul piano nazionale i tavolo sono altri?

Domande che Mario AbbruzzesePasquale Ciacciarelli Tommaso Ciccone devono necessariamente porsi. Perché va bene che l’elettorato di centrodestra è radicato e fideilizzato. Ma non vive su Marte. Neppure la provincia di Frosinone può rappresentare l’eccezione totale.

Lo stesso Comune capoluogo è guidato da un sindaco Nicola Ottaviani, che ha aderito alla Lega, ma che in ogni caso un anno e mezzo fa ha vinto con una coalizione larghissima di centrodestra, piena zeppa di liste civiche. Nella quale ci sono sempre Forza Italia e Fratelli d’Italia, con un gruppo della Lega che non risponde ad Ottaviani.

Senza un’uniformità di alleanze tra i piani nazionali, regionali e comunali, perfino il centrodestra è destinato ad avere problemi di identità.