Contrordine compagni: Astorre ha vinto anche a Roma. Ma c’è già il ricorso

Ribaltato il risultato dei circoli Pd di Roma per il Congresso Regionale del Partito. Il senatore Bruno Astorre ha vinto anche nella Capitale. Tutti i numeri aggiornati e definitivi. Ora ha la maggioranza assoluta anche in Assemblea. Ma c'è già il ricorso: "Pacchetti di tessere"

Contrordine compagni: bisogna riscrivere i risultati della convenzione che ha riunito gli iscritti al Pd lo scorso fine settimana. Il ras delle preferenze nei Castelli Bruno Astorre ha vinto anche dentro Roma. Espugnando il fortino orfininiano.

Un risultato che viene contestato dal suo avversario Claudio Mancini. Già in nottata ha annunciato che presenterà ricorso in Commissione di Garanzia.

In base alla decisione finale andranno ricalcolate le proiezioni per la composizione dell’Assemblea che dovrà eleggere il nuovo Segretario Regionale del Partito Democratico  se nessuno dei candidati supererà il quorum del 50% alle Primarie del 25 novembre.

 

Il nuovo risultato

L’ufficialità arriva solo a tarda ora. È il presidente della Commissione per il congresso regionale del Pd nel Lazio Andrea Ferro a darla. Sta tutta in un foglio formato A4 con 5 colonne e 7 righe piene di numeri: nemmeno una parola, perfetto stile di quando le cose funzionavano.

Quella paginetta contiene i dati ufficiali definitivi delle convenzioni di Circolo

Dice che Bruno Astorre ha vinto anche a Roma. Ha ottenuto 1.610 voti (43,86%) mentre il candidato orfiniano Claudio Mancini ne ha presi 1.519 (41,38%) e l’uomo schierato dai renziani Andrea Alemanni 542 (14,76%).

È passata la chiave di lettura che aveva dato Astorre sui dati nel Municipio VII: quella che già sabato notte gli aveva dato il momentaneo sorpasso sugli orfiniani; i voti erano validi.

 

Il ricorso

Una decisione che Claudio Mancini non accetta. E presenta immediato ricorso alla Commissione di Garanzia: per lui quella arrivata in nottata è solo «una decisione presa a maggioranza da sostenitori di Astorre».

Su cosa si basa il ricorso? Mancini chiede di verificare se è vero che sono state ammesse al voto delle tessere pagate in blocco da un esponente politico romano. In pratica, un “pacchetto di tessere“. Che ora è vietato dal nuovo statuto del Pd di Roma.

 

Tutti i definitivi

Ufficiali ora anche i dati da tutti i territori.

In Provincia di Roma, nel suo feudo, Bruno Astorre ha preso 3.775 voti (66,94%), Claudio Mancini 1.459 (25,87%) e Andrea Alemanni 405 voti (7,18%).

Nella Federazione Pd di Viterbo Bruno Astorre ha vinto con 1.129 voti (62,83%), Claudio Mancini ha preso 696 voti (35,58%) e Andrea Alemanni 31 (1,58%)

Scenario simile anche nella Federazione di Rieti. Qui Bruno Astorre prende 439 voti (79,67%), Claudio Mancini 84 voti (15,25%) e Andrea Alemanni 28 voti (5,08%).

Confermato il plebiscito della Federazione di Frosinone: 1.789 voti per Bruno Astorre (89,72%) in pratica più voti di quanti ne abbia portati al senatore tutta la città di Roma. A Claudio Mancini sono andati 173 voti (8,68%) e ad Andrea Alemanni 32 voti (1,6%).

Il candidato del presidente nazionale Pd ha vinto nella Federazione provinciale di Latina. Qui Claudio Mancini ha preso 955 voti (70,38%), Bruno Astorre si è fermato a 349 (25,72) e Andrea Alemanni 53 (3,91%).

 

Il totale finale e l’Assemblea

Tutto messo in colonna porta ad un risultato definitivo ed ufficiale di 9.191 voti per Bruno Astorre (60,59%), per Claudio Mancini 4.886 voti (32,21%) e per Andrea Alemanni 1.091 voti (7,19%).

Proiettando i risultati in termini di Assemblea regionale, quei numeri dicono che Bruno Astorre è oltre i 101 delegati necessari per elesse eletto. Non di molto. Ma sta sopra la soglia della maggioranza.

Claudio Mancini sta poco sopra gli ottanta delegati: per ribaltare il risultato dovrà andare a pescare tra la ventina di nomi eletti da Andrea Alemanni. Oppure vincere direttamente alle Primarie di fine novembre, saltando così il passaggio in Assemblea.

 

Ma adesso è tutto nelle mani della Commissione di Garanzia.