I casi aumentano, il virus è sotto controllo

Aumentano i casi positivi. Ma non significa che il virus stia tornando. È cambiata la strategia. Triplicati i tamponi. Ora si va a caccia dei possibili positivi ma senza sintomi. In calo i ricoveri in terapia intensiva

Dodici casi in provincia di Frosinone, nove in provincia di Latina: tutti nuovi e non collegati a nessun altro episodio precedente. Ma non c’è un ritorno del virus Covid-19 nelle strade del sud Lazio. L’aumento di casi positivi è legato al totale cambio di strategia attuato dalle Asl: ora è triplicato il numero dei tamponi, fino a pochi giorni fa i test venivano effettuati solo sulle persone che avevano febbre e tosse; adesso invece si va a cercare i possibili positivi asintomatici. Si cercano tra le persone che svolgono i servizi essenziali: vengono convocate per sottoporle al controllo ed evitare che contagino altri. È per questo che quei nuovi casi non rientrano nella casistica degli inattesi: non indicano una ripresa della circolazione del coronavirus.

Coronavirus, medici © Carlo Lannutti / Imagoeconomica

Lo confermano i numeri esaminati oggi durante la quotidiana video conferenza dell’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato con i direttori generali delle Asl e degli ospedali del Lazio. Continua la lentissima discesa dei contagi: i nuovi casi nel Lazio sono stati 144 (nelle ventiquattrore precedenti erano stati 148), la curva è stabile al 2,6%.

Indicatori in calo

I nuovi focolai che si erano accesi nelle Residenze per Anziani hanno smesso di produrre grandi numeri. Qualcuno ha chiesto perché allora non c’è stato un grande calo sui dati regionali: la risposta sta nella moltiplicazione dei tamponi che ora vengono effettuati, in virtù della nuova strategia, anche sulle persone in auto.

C’è un numero a dimostrare che la situazione è in via di miglioramento: si sono liberati altri dieci posti in Terapia Intensiva, oggi sono 187 i casi gravi. È il risultato dell’isolamento rispettato in maniera rigorosa fino a qualche giorno fa.

Allo Spallanzani si registrano casi vicini allo zero di infezione tra il personale sanitario dell’Istituto e sono al via i test sierologici, mentre al Policlinico Umberto I dopo la sorveglianza su 300 casi complessivi esaminati le positività registrate sono state 2 pari cioè lo 0,6%.

Siallarga sempre di più la forbice tra coloro che escono dalla sorveglianza domiciliare (18.368) e coloro che sono entrati in sorveglianza (11.767) più di 6 mila unità.

I casi a Frosinone

Coronavirus, provette con tamponi © Imagoeconomica / Carlo Lannutti

Nella Asl di Frosinone dei 12 nuovi casi positivi tre vengono da Paliano ma si tratta di anziani ospiti di una casa di riposo; il sindaco Domenico Alfieri ha verificato che nessuno di loro è stato in città nell’ultimo mese e nessun familiare è potuto andare a trovarli in questo periodo per via del blocco imposto alle visite.

Un caso è stato segnalato a Cassino: non presenta sintomi gravi al punto che è in isolamento a casa. Un altro caso viene registrato ad Anagni ed uno a Sora. In queste ore 36 persone sono uscite dall’isolamento domiciliare. Continuano i controlli presso le RSA e case di riposo del territorio.

Gli auguri di Zaniolo

Nicolò Zaniolo

Sono stabili le condizioni del DG Stefano Lorusso, ricoverato ancora in Malattie Infettive. Continuano i picchi di febbre e la fase acuta sembra superata. Il manager, oltre la passione per i numeri coltiva quella del calcio: è un allenatore con patentino. Ed è di fede romanista.

A sollevargli il morale è stato il pensiero che gli ha inviato Nicolò Zaniolo. È il campioncino giallorosso che sta affrontando un periodo di recupero da un ‘infortunio avvenuto il 12 gennaio scorso, durante l’ultima partita del girone di andata giocata all’Olimpico contro la Juventus e persa dalla sua Roma per 2 a 1. Quel giorno il baby campione ha riportato la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro con associata lesione al menisco. Saputa la fede romanista del manager Asl, gli ha inviato un videomessaggioForza Stefano, non mollare”.

Vaccinazione obbligatoria

Vaccinazione obbligatoria nel Lazio

In giornata è stata firmata l’ordinanza con la quale diventa obbligatoria nel Lazio la vaccinazione antinfluenzale e anti pneumococcica. Riguarda tutti i cittadini over 65 anni e tutto il personale sanitario. L’obbligo scatterà dal 15 settembre 2020 in concomitanza con l’inizio della campagna di vaccinazione regionale.

E se qualcuno dovesse fare l’obiettore? Se si dichiarasse No Vax? La mancata vaccinazione per il personale sanitario comporterà l’inidoneità temporanea. In pratica: niente vaccino, niente lavoro.

Se a dire no fosse invece un over 65 anni? La mancata vaccinazione farà scattare il diveto di accedere a centri anziani o altri luoghi di aggregazione.

Nel Lazio scatta la forte raccomandazione per effettuare il vaccino antinfluenzale per tutti i bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 6 anni. Si punta al pieno coinvolgimento dei pediatri di libera scelta.

Con questa ordinanza il Lazio raccoglie l’appello lanciato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per ridurre i fattori confondenti per il COVID-19 in presenza di sintomi analoghi” ha commentato Nicola Zingaretti.