Covid-19, lo stop rallenta il virus: i casi aumentano meno.

Gli effetti della clausura rallentano la diffusione del virus nel Lazio. Fondamentali i prossimi giorni. Nove nuovi casi in provincia di Frosinone. Altrettanti in provincia di Latina. Sanificata la prefettura. Rientrato a casa il sindaco di Cassino. A Gaeta Mitrano chiude la città. Aiop mette a disposizione la sanità privata

L’onda del virus continua ad attraversare il Lazio: costante e continua. Con la sua ottantina di nuovi casi al giorno, una decina ogni volta così gravi al punto da finire con la vita aggrappata ad un respiratore in Terapia intensiva. Tre settimane in media quelli che sopravvivono, gli altri molto meno. Ne sono morti 4 nelle ultime ventiquattrore, altri 84 sono stati scoperti positivi, sono guariti in 33 e sono usciti dalla quarantena in 1.793: i numeri freddi della contabilità sono questi, le curve delle proiezioni approdano verso una sola parola: magari.

Magari continuasse così, magari tardasse ancora quel picco che tutti si aspettano, magari ci mettesse ancora un po’ e desse altro tempo per allestire gli ospedali specializzati. Cinque in pochi giorni, quattro già in attività, per evitare l’ecatombe di Bergamo dove la gente ormai muore a grappoli. Nemmeno li portano più in ospedale, alcuni li accompagnano alla morte con la sedazione profonda.

Il cluster del S. Raffaele

Terapia Intensiva

Nella Asl di Frosinone durante le ultime ventiquattrore sono stati registrati 9 nuovi casi di Coronavirus: 4 di questi provengono da persone che sono riconducibili al San Raffaele. In provincia il totale dei casi è salito a 78. C’è un nuovo caso a Vico nel Lazio che non è collegato al primo, Un altro è stato registrato a Piglio. Per 19 è finita la quarantena.

Il prefetto Ignazio Portelli ha approfittato dello smart working per disporre la sanificazione degli uffici nel Palazzo di Governo: è per questo che oggi sono rimasti chiusi e non per un un caso positivo. Che non c’è: uno dei dipendenti è stato sottoposto al test ed è risultato negativo.

È tornato a casa questa mattina il sindaco di Cassino Enzo Salera che nella notte tra sabato e domenica era stato ricoverato in Cardiologia al Santa Scolastica della città: colpa dello stress accumulato nelll’allestire le difese contro il virus in città. Dovrà riposare.

Fazzone, tamponi a tappeto su Fondi

Anche in provincia di Latina sono stati 9 i nuovi casi positivi. Ben 5 sono vengono dal focolaio di Fondi: 38 su 105 pazienti totali vengono da lì. Gli altri vengono da Latina (2), Aprilia e Pontinia. Nella serata di ieri è morta allo Spallanzani la donna di 55 anni che era stato il primo caso scoperto nel Pontino. Sono 348 le persone sono uscite dall’isolamento domiciliare. A Gaeta il sindaco Cosmo Mitrano ha sigillato la città vietando l’ingresso ad auto e persone provenienti da fuori: precauzione per i casi positivi registrati nei centri vicini e colpa dei troppi incivili che continuano a circolare su strade e spiagge

Claudio Fazzone. Foto © Imagoeconomica / Stefano Carofei

Il senatore Claudio Fazzone (coordinatore regionale di Forza Italia) ha chiesto che venga aggredito il focolaio di Fondi. Ha ribadito il suo apprezzamento nei confronti della Regione per la riorganizzazione della rete ospedaliera del Lazio.

Ha portato al potenziamento delle strutture in termini di dotazione di posti letto. La creazione di ben 5 ‘Covid’ nella Capitale, i circa 600 letti dedicati solo alla terapia intensiva, l’attivazione delle procedure per reclutare nuovo personale, l’acquisto di 600.000 mascherine insieme ad altri dispositivi di protezione individuale, rappresentano un punto di partenza importante per fronteggiare l’emergenza Coronavirus sul piano ospedaliero“.

Chiede ora di concentrare l’attenzione su Fondi, ricorrendo a misure straordinarie, come la possibilità “di eseguire tamponi a tappeto. Facendo un test all’intera popolazione di un centro di 40-45.000 abitanti, avremmo innanzitutto una istantanea di chi e’ necessario isolare. Con l’utilizzo massiccio di tamponi, su tutti i residenti, potremmo scovare subito i positivi e isolarli

La situazione a Roma

Terapia intensiva a Roma

La situazione a Roma è stabile. Nella Asl Roma 1 ci sono stati 7 nuovi casi positivi, sono guariti 3 pazienti, 223 le persone che sono uscite che erano in quarantena. All’Asl Roma 2 ci sono 14 nuovi casi positivi, 22 le persone che sono uscite dall’isolamento domiciliare. Nella Asl Roma 3 sono 9 i casi positivi registrati, è deceduto un uomo di 86 anni; 149 le persone che sono uscite dall’isolamento domiciliare.

Il bilancio nella Asl Roma 4 ci sono 4 nuovi casi positivi, 192 le persone che sono uscite dalla quarantena. Nella Asl Roma 5 ci sono 8 nuovi casi positivi e 623 persone che sono uscite dall’isolamento. Continua il focolaio nella Asl Roma 6: sono stati 15 i nuovi casi positivi, 41 le persone che sono uscite dall’isolamento domiciliare.

Nella Asl di Viterbo ci sono 7 nuovi casi positivi, è morta una donna di 78 anni di Viterbo che era ricoverata allo Spallanzani, 165 le persone che sono uscite dall’isolamento domiciliare. Due nuovi casi nella Asl di Rieti, 11 le persone che sono uscite dall’isolamento.

La linea del fronte

In mattinata l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato ha detto che potrebbe essere necessario un periodo di clausura più lungo. Da oggi allo Spallanzani (Covid Hospital 1) ed al Columbus (Covid Hospital 2) si è affiancato il policlinico Casal Palocco (Covid Hospital 3) con 80 posti letto. Vanno avanti i lavori alla torre 8 del policlinico Tor Vergata. Da oggi c’è anche anche il Policlinico Umberto I di Roma con il presidio George Eastman: sono stati trasferiti lì i primi pazienti positivi, tutti vengono dalla Asl di Frosinone e dall’azienda ospedaliera Sant’Andrea di Roma. 

L’ospedale militare del Celio ha dato la disponibilità ad accogliere pazienti. Un elicottero del 118 ha trasferito dalla Lombardia al Lazio due pazienti di Terapia Intensiva, ma non per il Covid-19, liberando così due posti in un’area che sta collassando.

I privati

La presidente Aiop Jessica Faroni

Scende in campo anche la sanità privata del Lazio. Si è messa a completa disposizione per supportare il sistema sanitario regionale nella gestione dell’emergenza Coronavirus. Nella serata di lunedì c’è stato un tavolo tra l’Aiop (la maggiore associazione della Sanità privata) e la Regione Lazio.

Al tavolo hanno partecipato la presidente Aiop Jessica Faroni con il vice presidente Massimo Miraglia ed il direttore generale Mauro Casanatta, l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato, il vice presidente della Giunta Daniele Leodori, il direttore regionale Renato Botti e il responsabile della Rete ospedaliera Giuseppe Spiga.

Hanno definito le linee di questa immediata collaborazione. Aiop Lazio ha messo in campo tutte le sue risorse, si è detta pronta a modificare le proprie strutture dando la disponibilità di posti letto di pneumologia, di terapia intensiva e di riabilitazione respiratoria.

Il progetto è quello di creare un percorso: gli ospedali pubblici affrontano l’urgenza e l’emergenza, la sanità privata decongestiona gli ospedali dove oggi arrivano i pazienti Covid-19.

I pazienti saranno divisi per categorie e avviati al trasferimento nelle strutture private Aiop.