Covid, l’ondata è in arrivo: il Lazio alza la linea Maginot

Foto Carlo Lannutti / Imagoeconomica

Il Lazio ridisegna la Sanità per fronteggiare l'ondata di Covid-19 in arrivo. Coinvolte 54 strutture per un totale di 5310 posti letto. Per la convalescenza 13 alberghi. In arrivo mille specializzandi. Focolai raddoppiati: quasi tutti si infettano con i familiari. La rete di driove test più grande i Italia

Il Lazio si prepara all’ondata di Covid-19. Lo fa immaginando lo scenario peggiore, con un’impennata nelle prossime settimane. La risposta concreta l’annuncia il governatore Nicola Zingaretti: “Ho firmato oggi una nuova ordinanza per la rimodulazione dei posti letto, puntiamo a coinvolgere 54 strutture per un totale di 5310 posti letto covid nel Lazio. Di questi, 4409 di degenza ordinaria e arriveremo a 901 di terapia intensiva”.

È la linea Maginot tracciata dalla Sanità del Lazio, l’ultima risposta prima del caos. Nessuno sa se l’onda sarà uno tsunami o da tramonto sul mare: nessuno lo può sapere, il coronavirus ha stravolto più volte le certezze degli scienziati. Non solo in Italia, nei giorni scorsi il presidente francese Emmanuel Macron, annunciando il nuovo lockdown ha detto che il virus sta circolando oltre la peggiore delle previsioni.

La linea Maginot

Il Lazio alza la rete di contrasto al Covid

Viene riattivata la rete che ha consentito di arginare la prima ondata di Covid-19. È stata rinforzata anche dopo l’emergenza. Questo oggi consente a Nicola Zingaretti di dire che oltre all’aumento dei letti la rete del sistema delle cure ha 8 Rsa Covid nelle quale concentrare gli anziani positivi che hanno bisogno di assistenza: ci sono le due nuove Rsa pubbliche a Genzano e Albano; in provincia di Frosinone ci sono la Città Bianca di Veroli e Villa Gioia a Sora. In tutto, circa 300 posti.

Nel Lazio stanno operando 100 squadre Uscar per l’assistenza domiciliare e interventi sul territori. Sono stati attivati 13 alberghi protetti Covid, con assistenza medica infermieristica, che garantiscono la convalescenza e dispongono di 724 posti operativi. Ad oggi, spiega Nicola Zingaretticirca 250 sono liberi e sono quella fascia di sicurezza che se fosse superata ci porterà a intervenire sull’apertura di nuovi hotel“.

Zingaretti ha anche ricordato che “dall’inizio della pandemia sono stati assunti 6.495 medici di cui 3.838 a tempo indeterminato“.

È per questo che Nicola Zingaretti chiede “Per i prossimi 30 giorni dobbiamo tenere l’attenzione altissima”. Raccomanda di fare attenzione in tutto il Lazio.

Mille specializzandi in arrivo

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Non bastano. Il Governatore ha annunciato che mille medici specializzandi del Lazio saranno utilizzati nella battaglia contro il Covid. È un’altra delle misure contenute nel ordinanza firmata dal presidente.

Verranno impiegati in mansioni “che, accanto al sistema, possano sostenere l’onda d’urto che potrebbe esserci nelle prossime settimane“. Cosa significa? Che puoi avere anche un milione di letti e due milioni di Terapie Intensive ma se non hai il personale che può controllare quei macchinari, assistere i pazienti è come se avessi nulla. La volta scorsa i medici arrivarono dalla Cina, dalla Russia, dall’Albania, da Cuba…

Il Lazio è la prima regione in Italia ad avviare un reclutamento straordinario degli specializzandi. Verranno mobilitati a partire dal terzo anno del corso di specializzazione (che va dai quattro ai cinque anni). I dettagli li ha. spiegati l’assessore Alessio D’Amato.

Ci sara’ un bando a partire da martedì e questo ci permetterà di avere energie fresche nelle nostre strutture”. D’Amato ha precisato che “gli specializzandi andranno in gran parte nei reparti Covid, soprattutto coloro che hanno una specializzazione più attinente“.

Focolai Covid raddoppiati

Alessio D’Amato

In tre settimane sono raddoppiati i focolai, siamo passati da 246 focolai a 455. C’è un dato che allarma: il virus è subdolo, all’inizio non dà sintomi; in giro si sta attenti e allora si scopre che l’89% dei contagi è avvenuto in ambito familiare.

Ci troviamo con un Rt dell’1,29%, un po’ più bassa a Roma e un po’ più alta nelle province. Abbiamo un’incidenza media di 181 casi ogni 100mila abitanti. Sarà una battaglia per la difesa di Roma e del Lazio“.

Non usa mezzi termini l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato: “Abbiamo passato una pazza estate in cui tutto ciò è venuto meno e ancora ne stiamo pagando le conseguenze“. 

Gialli perché attenti al Covid

I sacrifici dei mesi scorsi non sono andati sprecati. Nicola Zingaretti lo ha messo in chiaro. È grazie a quegli sforzi che oggi il Lazio è considerato a basso rischio rispetto ad altre Regioni. “Noi nel Lazio siamo tra coloro che non si erano illusi che il virus era sconfitto. Avevamo intrapreso interventi restrittivi”.

FOTO: VINCE PAOLO GERACE

Ricorda l’obbligo di misurare la temperatura a chi entra nei locali, le mascherine dentro i ristoranti tranne se si sta seduti a tavola, i tamponi ad agosto al porto di Civitavecchia ed all’aeroporto di Fiumicino. Evidenzia che è grazie a quella guardia tenuta alta che il Lazio al momento è in fascia gialla perché hanno funzionato le misure di contenimento messe in atto in ultimi mesi”.

Ora però la curva va fermata. Perché “Se non si ferma il virus il sistema sanitario italiano andrà in tilt”.

La rete di Drive Test più grande

Per fermare quella curva si punta alla prevenzione. Drive-in, medici di medicina generale e anche l’Esercito per fare quanti più tamponi possibili nel Lazio. Il presidente Nicola Zingaretti ha detto che “la rete dei drive è completa, è la piu’ grande d’Italia: sono 63. Ieri abbiamo toccato il numero storico dei 30mila tamponi”.

C’è gente che protesta, si lamenta per le ore di attesa in fila. Il Governatore lo sa. E non si nasconde. A tutti fa notare un dettaglio: si sta facendo un immenso numero di tamponi.

Foto © Livio Anticoli / Imagoeconomica

È stato lanciato un bando proprio per l’esecuzione dei tamponi rapidi antigenici. Hanno aderito 311 medici. Molte volte è sufficiente contattare il proprio medico e verificare se ha aderito a questa possibilità.

Oltre a questo, sono in campo 19 squadre dell’esercito, con ufficiale e sottufficiale medico, che aiutano la tenuta della rete dei drive-in.

C’è poi la rete dell’assistenza domiciliare integrata, per una platea di circa 30mila anziani, “con l’esecuzione periodica di tamponi totalmente a carico del Servizio sanitario regionale“.

A questo punto è fondamentale la rete dei medici sul territorio. L’assessore D’Amato ha sottolineato che “la rete territoriale ora è fondamentale. Abbiamo oltre 33mila persone in isolamento domiciliare e 4.500 medici se ogni medico si prendesse in carico 8/9 pazienti che sono in isolamento domiciliare la situazione sarebbe migliore“.

Anni rubati

Il governatore del Lazio avverte tutto il peso delle scelte. Avverte la paura dei cittadini da un lato, la rabbia di quelli che hanno dovuto chiudere le attività dall’altro. “Siamo coscienti che il covid ci ha fatto piombare nel tempo degli anni rubati, alle persone, ai giovani e agli anziani, molti dei quali ci stanno purtroppo lasciando per covid in modo prematuro”. (Leggi qui L’urlo delle famiglie e la politica in lockdown).

Chiede di resistere, per poter ripartire. “Non va sottovalutata la percezione di frustrazione e paura, ma dobbiamo resistere per combattere questa battaglia che occorre vincere ricostruendo speranza che ce la si può fare, fermando la curva del contagio a qualsiasi costo. essere vicine a persone per lavoro e sanità e crescita“.

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