De Angelis ha messo il Senato nel mirino

Foto: copyright Imagoeconomica Giacomo Quilici

Ha dimostrato a Nicola Zingaretti e a tutti i big nazionali e regionali del Pd che lui è in grado di eleggere una nuova classe dirigente. Ma ha ancora un traguardo da raggiungere: entrare a Palazzo Madama o a Montecitorio

Presidente dell’ Asi e commissario del Consorzio Industriale Unico del Lazio. Oltre che seduto nella cabina di regia di Pensare Democratico, componente maggioritaria del Pd in provincia di Frosinone. Ma Francesco De Angelis in realtà si sta preparando per l’unico trofeo di caccia che manca nella sua bacheca: il ruolo di parlamentare.

Sarà capolista nel collegio proporzionale della Camera o collocato in posizione “blindata” in quello del Senato. Quello che sta facendo sul territorio è ben noto a Nicola Zingaretti e adesso se ne sono resi conto di persona i potentissimi Daniele Leodori (vicepresidente della giunta regionale) e Massimiliano Smeriglio (candidato alle europee).

De Angelis ha dimostrato generosità e lucidità, non soltanto per aver favorito l’ascesa d Mauro Buschini, attuale presidente del consiglio regionale e suo “figlioccio” politico. Ha fatto eleggere anche Sara Battisti, nonostante quest’ultima fosse posizionata nell’area di Matteo Orfini. In passato ha determinato l’elezione di Maria Spilabotte al Senato. Senza parlare degli enti intermedi: Mauro VicanoLucio Migliorelli alla guida della Saf e tutto il resto.

Soprattutto è stato determinante per portare quel mostruoso 91% di consenso sul territorio a Nicola Zingaretti durante lo scorso congresso: la percentuale più alta in Italia.

Adesso De Angelis si appresta ad “incassare” l’ennesima infornata di sindaci, assessori e consiglieri comunali. In altre parole, ha dimostrato di mettersi a disposizione del Partito anche quando non è lui impegnato in prima persona. Per seimila voti non è stato riconfermato cinque anni fa europarlamentare. Poteva ricandidarsi: non l’ha fatto perché guarda ad altro. A Palazzo Madama o a Montecitorio: ma non per concludere una carriera, semplicemente per misurarsi nell’ennesimo contesto.