Discarica: Mad dimezza il progetto. Ma il ministero dice: né mezzo, né intero.

Il ministero condivide le tesi del Comune di Roccasecca. E dice no all'ampliamento della discarica. No anche da Comune e Arpa. Verso l'esaurimento dei volumi. Per almeno due mesi la provincia rischia di non avere un impianto di servizio

Parere contrario al quinto invaso per la discarica di Roccasecca. Lo ha depositato il Ministero per i Beni Ambientali e Culturali al tavolo della conferenza dei servizi di oggi in Regione Lazio. No all’ampliamento per “non conformità e non compatibilità del progetto in esame” in relazione alle disposizioni di tutela paesaggistica. Stesso parere negativo è stato depositato anche dal Comune di Roccasecca e dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente.

Progetto dimezzato

L’impianto Mad di Roccasecca

È solo una delle novità emerse al tavolo tra tutti gli enti che devono pronunciarsi sul disco rosso o verde alla realizzazione del quinto ampliamento della discarica provinciale dei rifiuti urbani.

L‘altra novità l’ha portata Mad, la società che in questi anni ha gestito la discarica: scavando quattro invasi, riempiendoli con strati di rifiuti lavorati ed alternati a strati di terreno; lo stesso principio sul quale si sta realizzando il Fresh Kills Landfill, più grande del Central Park a New York. Mad ha modificato il suo progetto: ha preso atto delle contestazioni sollevate nel passato dal Comune di Roccasecca. Ed ha quasi dimezzato le volumetrie previste nel primo progetto presentato. Esclusa dal nuovo piano la strada che è diventata oggetto di contestazione con l’amministrazione comunale.

Il dimezzamento dei volumi tiene conto del fatto che nel frattempo Roma potrebbe dotarsi di una discarica. E smettere con l’emergenza che in questi anni ha fatto saltare tutti i calcoli sia di Mad che della provincia di Frosinone. Infatti il IV invaso si è riempito molto più velocemente del previsto a causa della quota di immondizie romane che le province hanno dovuto accogliere per evitare il caos nella capitale.

Tre nuovi soggetti

Gianluca Quadrini

Terza novità. Nella guerra di carte bollate tra Comune di Roccasecca e Regione Lazio sull’ampliamento della discarica provinciale gestita dalla Mad in località Cerreto, irrompono ora anche la Comunità Montana di Arce ed i Comuni di Colfelice e San Giovanni Incarico.

Il sindaco di Roccasecca Giuseppe Sacco nei giorni scorsi ha notificato anche ai Comuni confinanti il suo ricorso contro l’ampliamento della discarica. Ed i 3 enti hanno deciso di costituirsi ad adjuvandum nel procedimento.

Il presidente Gianluca Quadrini della Comunità Montana si è fatto assistere dall’avvocato Massimo Di Sotto. È lo stesso amministrativista che ha affiancato il Comune di Roccasecca sulla questione del IV invaso. La tesi di Quadrini è stata che il V invaso della discarica non si può realizzare perché lo impediscono sia il vecchio che il nuovo Piano Territoriale della Regione Lazio. “Sul vecchio c’erano vincoli assoluti; sul nuovo pure non è consentito”.

Archiviate il procedimento

Una posizione che coincide con quanto sostenuto oggi anche dal Ministero per i Beni Ambientali.

Il Comune di Roccasecca per questo motivo oggi ha chiesto in via preliminare l’archiviazione del procedimento. E inoltre anche l’annullamento del visto di Impatto Ambientale nel quale si dice che la nuova costruzione non altera il paesaggio. Perché il visto era stato concesso con riserva: si attendeva la pubblicazione del nuovo Piano Territoriale e paesistico della Regione. Il Ptpr è stato pubblicato “ma non ha cambiato la situazione,non si poteva fare con il vecchio e non si può fare nemmeno con il nuovo” ha sostenuto oggi il Comune di Roccasecca.

E per motivare questa posizione ha depositato una relazione di 15 pagine con il parere dei suoi consulenti.

Un altra relazione l’ha depositata l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente: 49 pagine nelle quali dice che il progetto presenta dei limiti e delle criticità. E se Mad vuole il parere favorevole deve risolvere tutte quelle riticità. Fino ad allora il parare di Arpa è e resta negativo.

Lo spazio sta finendo

La discarica di Roccasecca

Ma soprattutto il sindaco Giuseppe Sacco ha rinnovato l’allarme lanciato già nelle scorse sedute: la discarica di Roccaecca sta finendo. Non ci sono più gli spazi. I volumi sono stati ridotti dal decreto del Consiglio dei Ministri che ha concesso la soprelevazione, cioè le collinette sulle quali ora si sta abbancando l’immondizia lavorata.

Tra pochi giorni la provincia di Frosinone si troverà senza una discarica di servizio, esattamente come Roma. L’impianto di località Cerreto ha esaurito sia lo spazio e sia la sua funzione. Noi abbiamo già dato e lo abbiamo fatto con generosità per tantissimi anni, pagando un tributo come nessun altro. Adesso tocca ad altri assumersi l’onere della discarica provinciale che assicurerà per i prossimi anni il ciclo dei rifiuti in provincia. Occorrono soluzioni programmate per tempo e condivise”.

Quelle che sono mancate fino ad oggi.