Droga e alcool, il record di Frosinone

I dati del Dep Lazio: torna l'allarme droga tra i giovanissimi. Ed anche l'alcool ed il gioco d'azzardo. I dati sulla Ciociaria: che è in vetta tra le provincie. ma per merito delle sue strutture di recupero

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Ciociaria terra di drogati ed ubriaconi. Anzi no: l’esatto contrario. E cioè terra in cui spezzare le catene della dipendenza da stupefacenti ed alcolici. Nelle sue strutture vengono in tanti da fuori provincia. Proprio questo fa schizzare le cifre diffuse oggi dal Dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio. Sono quelle del Report annuale sul fenomeno delle dipendenze nel Lazio: si basa sui dati raccolti dal Sistema Informativo Regionale per le Dipendenze (Sird) nel 2022.

I numeri si basano sulla popolazione in trattamento presso i servizi pubblici (SerD) e privati (comunità residenziali). Sono tre le principali aree di intervento: droga, alcol e gioco d’azzardo. ma il sistema è molto più capillare e raccoglie informazioni su pazienti in cura per Disturbo da uso di sostanze stupefacenti (Dus), alcolici (Dua), Gioco d’azzardo (Dga), disturbo da dipendenza da internet, dipendenza da tabacco, altre dipendenze problematiche.

Chi se ne occupa

Nel 2022 sono stati attivi nel Lazio 40 Servizi pubblici per le Dipendenze (SerD), articolati in 55 sedi, di cui 45 sedi territoriali e 10 sedi carcerarie. In totale il 96,3% delle sedi SerD hanno trasmesso i dati informativi al Sistema Informativo Dipendenze. Nello specifico hanno risposto tutte le 43 sedi territoriali, mentre dalle 10 sedi situate negli istituti penitenziari non sono arrivati i numeri dal carcere di Rebibbia (Asl Roma 2) e da quello di Latina (Asl Lt).

Nel corso del 2022 hanno prestato la loro attività nei SerD del Lazio 595 professionisti per un totale di 498 operatori equivalenti. Tra le figure professionali gli infermieri rappresentano il 34,5% del totale degli operatori, i medici il 25,4 % (diminuiti rispetto al 2020 di 7 punti percentuali), gli psicologi il 21,1% e gli assistenti sociali il14,4%.

Nel 2022 i servizi del Lazio hanno assistito complessivamente 13.150 individui con un disturbo da uso di sostanze, di cui 2.080 sono nuovi utenti (15,8%) e 11.070 soggetti già in carico o rientrati dagli anni precedenti (84.2%).

Cosa dice il rapporto

I dati numerici sono consultabili nelle 42 pagine allegate al rapporto, che conferma che presso il SerD della Asl di Frosinone si volge la quarta attività in assoluto per volumi nel Lazio, con ben 1810 casi trattati.

Prima di Frosinone si collocano solo 3 Asl del Lazio: la Roma1, la Roma2, la Roma6; tutte e tre hanno potenziali di territorio ed utenti gestiti notevolmente superiori alla Asl di Frosinone.

Da rilevare il numero di casi gestiti da Frosinone di gran lunga maggiori a tutte le altre Asl del territorio regionale.

Non significa che a Frosinone ci sia un fenomeno più diffuso e più grave. Al contrario: significa che in Ciociaria ci sono strutture efficienti al punto da richiamare pazienti di altre province e regioni. Come nel caso di Exodus che a Cassino è attiva da decenni seguendo il modello del fondatore don Antonio Mazzi; o la comunità In Dialogo di Trivigliano fondata da padre Matteo Tagliaferri e che ha ispirato altre comunità analoghe nel mondo.

Non solo. La storica sede del dipartimento Disagio – Devianza – Dipendenza di via Armando Fabi a Frosinone è quella che registra i volumi maggiori di attività. Segue ancora oggi i criteri organizzativi impostati da una figura carismatica come quella del professor Nando Ferrauti, che ha lasciato lo scorso anno il servizio attivo. Inoltre, sul fronte del gioco d’azzardo ha funzionato l’attività svolta dall’Asp – Azienda Servizi alla Persona di Frosinone.

Ma anche Cassino ha svolto un grande lavoro quali/quantitativo. Come pure presso la Casa Circondariale di Frosinone.

Al di là dei numeri

I numeri forniscono una serie di spunti sui quali riflettere. Il primo: si è abbassata l’età nella quale i ragazzi si accostano agli stupefacenti. Inoltre si è allargata la fascia dei giovanissimi utilizzatori. Un quinto delle persone in trattamento è sotto i vent’anni. C’è la falsa convinzione che gli oppiacei siano droghe leggere: il 55,3% ne fa uso; a seguire c’è la cocaina 29,3%, la cannabis 7,7%, bassissimi i dati su allucinogeni, psicofarmaci e stimolanti.

C’è un prima ed un dopo la pandemia. Nel 2022 si è registrato un aumento degli accessi ai servizi di disintossicazione: non solo dalla droga. Infatti se la dipendenza da oppiacei continua ad essere il disturbo prevalente, da qualche anno si registra la diminuzione delle richieste di aiuto per liberarsi dagli oppiacei e l’aumento per liberarsi dalla schiavitù dalla cocaina.

C’è un lieve ma costante aumento delle dipendenze da alcool: anche in questo caso l’età media si è abbassata. Ma l’area di chi lotta contro l’alcool resta quella con l’età media più alta ed una maggiore presenza di donne.

Il numero delle persone in trattamento per disturbo da Gioco di Azzardo nel 2022 è anch’esso aumentato, in particolare nel centro Exodus di Cassino. Nei due anni di pandemia i numeri erano scesi per poi riprendere subito dopo la fine dell’emergenza.

C’è un punto sul quale il Dipartimento di Epidemiologia è molto preoccupato: il numero degli assistiti è assolutamente basso rispetto a quanto il problema invece è diffuso stando alla percezione degli operatori sanitari. Troppo poco hanno la forza di spezzare la catena.

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