Promossi e Bocciati – Le pagelle di Anagni

Promossi e bocciati. Le pagelle all'amministrazione comunale di Anagni. E a chi tocca nun s'ingrugna.

Franco Ducato

Conte del Piglio (ma non) in Purezza

Avviso ai lettori (ed ai politici citati, giusto per evitare qualche querela, visto che ad Anagni ultimamente circolano che è un piacere:

QUESTO È UN ARTICOLO IRONICO

Dettato, oltre che dal desiderio di fare a tutti (o quasi) i componenti del consiglio comunale, i più sinceri auguri di Buon 2019, dalla volontà di tracciare un primo bilancio del governo Natalia in città. E dunque, nulla di meglio che dare, a fine anno, le pagelle. Con tanto di voto e giudizio sintetico.

GIUNTA

Daniele Natalia (sindaco, ovviamente): 8.

Ha superato brillantemente la fase della luna di miele, riuscendo ad evitare il raffreddamento che di solito arriva quando dalla campagna elettorale si passa alle cose pratiche. Qualche scivolone pesante (i parcheggi davanti alla cattedrale e la perdita di velocità sulla battaglia per la sanità) non ha, per ora, intaccato il favore di cui gode soprattutto a livello personale. A dimostrazione che, per quanto possa sembrare banale, per fare il sindaco bisogna saper essere politici scafati. 

Carlo Marino (assessore al bilancio): 6,5.

Voto derivato dalla media dei due assessorati; 7 come assessore alla Cultura, (sia pure con qualche sbandata, come l’esclusione di Anagni dal capitale regionale della cultura per il 2019); 6 come responsabile del Bilancio. Gli è stata più volte imputata una certa incompetenza in materia di numeri. Accuse a cui il bel Carlo ha replicato di fatto ammettendo il torto, ma dichiarando il proprio impegno per studiare e migliorare. Un professore direbbe: “si applica…”.

Simone Pace (lavori pubblici): 6-

Come a scuola, contano anche le presenze. E l’assessore, soprattutto in giunta, ne ha totalizzate davvero poche. Vero che oggi la presenza fisica non è più indispensabile. Ma all’assessore virtuale non ci siamo ancora arrivati.

Vittorio D’Ercole (vicesindaco): 7+.

Riservato, intelligente, discreto. Ha avuto l’accortezza di giocare di basso profilo. Mentre altri hanno scelto la strada della presenza continua, lui ha optato per il lavoro sotto traccia.

Le novità per la discarica di Radicina ne sono una conferma. Resta solo da capire come farà un leghista a continuare a stare vicino ad un sindaco di Forza Italia. In politica nazionale sarebbe impossibile. A livello locale però i miracoli (e che miracoli!) accadono.

Jessica Chiarelli (sport): 6+.

Non voleva fare l’assessore alla sua prima esperienza politica, ma poi il Partito ha fatto valere la sua forza. Finora se l’è cavata bene. Magari sarebbe il caso di essere un po’ meno presente sui social.

Floriana Retarvi (patrimonio): n.c.

Non pervenuta. Difficile classificare in assenza di voti.

CONSIGLIO

Maggioranza: 6- per il pensiero.

Nel senso che si pensa che su quei banchi ci sia un maggioranza. Quando si vota, la mano la alzano. Per il resto, difficile ascoltare un pensiero articolato da qualcuno. Al di là delle esternazioni di Pietrucci ( soprattutto a difesa del suo assessore) di Ambrosetti, e di Cardinali (abile, bisogna riconoscerglielo), il resto dei consiglieri sembra aver visto Ecce Bombo di Moretti: li si nota per la loro assenza.

Minoranza: 5,5.

Voto complessivo. Che tiene conto dei diversi elementi; della presenza non carismatica di Daniele Tasca; dell’atteggiamento pugnace ma un po’ troppo autoreferenziale di Valeriano Tasca (il buontempone che ha chiuso, secondo il sindaco, il parcheggio multipiano); della scarsa esperienza di Ferretti; dell’atteggiamento un po’ da maestrina della penna rossa della Sandra Tagliaboschi; della commovente, ma poco pratica, voglia di palingenesi culturale di Di Giulio; della normalizzazione consiliare del grillino Fernando Fioramonti, che almeno per ora non ha aperto la Sala della Ragione come una scatola di tonno.

Giuseppe De Luca ( Presidente del consiglio): 7+.

Ha interpretato il ruolo in modo poco notarile, Intervenendo spesso nel dibattito, quasi sempre a ragion veduta. E riuscendo, nella maggioranza dei casi, a disinnescare le potenziali polemiche.


Buon 2019 a tutti.