Due candidati, ipotesi Primarie il 31: Fardelli si consola con Pizza & Babà

La riunione del Pd si conclude con due candidati. Ufficializzato il nome del commercialista Enzo Salera. Lo sostiene pure Mosillo. Ma c'è anche l'avvocato D'Ambrosio. Se il tavolo del centrosinistra non trova una sintesi si va alle primarie. C'è la data: il 31 marzo.

Carlo Alberto Guderian

già corrispondente a Mosca e Berlino Est

I candidati sono due. Ed a norma di Statuto, se le cose restano così, si deve andare alle Primarie. C’è già la data: il 31 marzo. È il risultato del tavolo che il Pd ha riunito in serata per individuare il candidato sindaco, dopo il ritiro di Giuseppe Golini Petrarcone. La decisione definitiva verrà presa dall’assemblea del centrosinistra convocata per le prossime ore. I candidati sono il commercialista Enzo Salera, ex assessore al Bilancio e l’avvocato Alessandro D’Ambrosio già consigliere comunale e provinciale.

Noi sosteniamo Enzo

Non è stata una riunione pacata. L’area degli ex amici di Petrarcone ufficializza al Pd il contenuto della lettera resa pubblica giovedì: candidano Enzo Salera. (leggi qui Cassino senza candidato: evocati Formisano e Picano). C’è subito il colpo di scena. Francesco Carlino annuncia che è pronta a convergere su Salera anche l’area di Francesco Mosillo, il capo della seconda corrente Dem in città.

È la scintilla all’interno di una polveriera. Si alza Salvatore Fontana, leader della terza componente Dem di Cassino. E si lancia in un attacco frontale a testa bassa: contro il documento, le firme che lo sostengono. All’ex vicesindaco di Petrarcone, Mario Costa, rinfaccia di avere fatto perdere la rielezione quando Peppino concluse il primo mandato. Nella sostanza gli dice: “Tu non puoi venire oggi a dettare la linea al Pd dopo che hai voltato le spalle a Peppino, non ti sei candidato e te ne sei andato. Tu ci hai fatto perdere le elezioni la volta scorsa. Dove sei stato in questi anni? Perché torni solo adesso?“.

All’ex assessore Danilo Grossi viene riservata la stessa accusa: “Al ballottaggio di tre anni fa sei stato tu a non volere l’accordo con nessuno: né con Mosillo né con l’ingegnere Tullio Di Zazzo. Ci hai fatto perdere. Dove sei stato in questi tre anni, mentre noi facevamo opposizione? Con quale diritto vieni a condizionare la nostra linea?“.

Noi sosteniamo D’Ambrosio

Insieme a Salvatore Fontana alza la voce anche il consigliere Alessandro D’Ambrosio. Il segretario Marino Fardelli eccepisce che buona parte dei firmatari della lettera di sostegno a Enzo Salera non è nemmeno iscritta al Pd. Gli rispondono che basta anche un solo iscritto. Si alza allora Luca Fardelli è il fratello del Segretario. Ma soprattutto è il capo di stato maggiore nell’organizzazione elettorale del clan Fardelli: “Se basta un iscritto, allora io propongo la candidatura dell’avvocato Alessandro D’Ambrosio“.

L’avvocato lo guarda. Non erano d’accordo. O almeno fingono davanti a tutti di non esserlo. È però la mossa che manda all’aria la candidatura di Enzo Salera. Infatti, in assenza di altri nomi, a norma di Statuto il Pd avrebbe dovuto prendere atto subito della candidatura unica di Salera e farla propria.

Invece così cambia tutto. I nomi sono due. Se non c’è sintesi al prossimo tavolo del centrosinistra si deve andare alle primarie.

La data è il 31 marzo

Il segretario cittadino del Partito Democratico di Cassino Marino Fardelli da due sere ha una voglia irresistibile di babà. Non riesce a dormire. Dopo il tramonto diventa cliente affezionato di Pizza & Babà, rinomato locale all’ingresso di Cassino, ideato e fondato da Salvatore Fontana. Lo stesso che è il dominus di una delle correnti Dem della città.

C’è andato anche ieri sera. Al termine della tumultuosa riunione.

Menù spartano: pizza Margherita, baccalà con friarelli, insalatona, babà ai frutti di bosco. Gli altri arrivano alla spicciolata. Al tavolo si sono ritrovati il segretario Marino Fardelli, Salvatore Fontana, il consigliere comunale Alessandro D’Ambrosio, Luca Fardelli, l’avvocato Rodolfo D’Ambrosio espertissimo di elezioni avendone attraversate a decine tra la prima e la seconda Repubblica.

È lì che Fardelli consulta lo Statuto, fa un paio di telefonate a Roma per avere conferma. «Se nelle prossime ore non si raggiunge una sintesi si deve andare alle Primarie. Lo prevede lo Statuto. La prima data è il 31 marzo, useremo lo stesso regolamento utilizzato nei mesi scorsi per le Regionali».

Primarie di Partito o di coalizione? Votano solo gli iscritti o può andare chiunque? «Non è serio parlarne ora: prima vediamo cosa dice il tavolo del centrosinistra».