E dopo la sfilata del Gay Pride a Roma per Nicola Ottaviani aumentano i pensieri

Una statua della Madonna che con un piede tiene ferma la testa di Matteo Salvini, gli attacchi alle politiche sulla famiglia della Lega, le note di Bella Ciao, i fischi a Virginia Raggi e la presenza di una parte importante della Sinistra in piazza. Altro che folclore. Fra l’altro il sindaco di Frosinone adesso è del Carroccio: ma potrebbe stupire tutti.

Oltre settecentomila persone e il bacio tra Vladimir Luxuria ed Asia Argento per sottolineare la voglia di libertà di chi, al tempo stesso, è orgoglioso della propria diversità ma pretende il rispetto dei diritti, che non possono essere diversi.

Il Gay Pride di Roma ha detto questo e molto altro, mettendo in evidenza perciò anche degli aspetti politici. Che hanno messo in allerta il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani. Il 22 giugno nel capoluogo ciociaro sfilerà il Lazio Pride: dimensioni e numeri dell’evento saranno diversi, ma Ottaviani è un sindaco della Lega e adesso non può permettersi il lusso di scene come quelle andate in onda ieri a Roma. Una su tutte. In piazza è stata portata anche una statua della Madonna che con un piede tiene ferma la testa del vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini. Insomma…

Il presidente del Circolo Mario Meli Sebastiano Secci ha detto: “Non possiamo prenderci il lusso di spegnere solo le candeline ma dobbiamo continuare a lottare in prima linea perché i tempi che abbiamo davanti sono sempre più scuri: il movimento Lgbt è sempre più bersaglio di odio e violenza. I nostri figli e le nostre figlie vengono dichiarati inesistenti e dunque c’è ancora tanto da fare. Prendere di mira una minoranza è un’arma di distrazione di massa per distrarre dai reali problemi del Paese. L’anno scorso un ministro della Lega ha detto che le famiglie arcobaleno non esistono, il vicepremier dei 5 Stelle ha detto che la famiglia è fatta solo da un padre e una madre. Se già un governo nega la nostra esistenza e quella dei nostri figli, che sono la parte più debole, vuol dire che c’è tanto da fare“. 

Mentre il presidente delle Famiglie Arcobaleno Gianfranco Goretti ha affermato:L’attacco alle famiglie arcobaleno è stato fin da subito, con il ministro Fontana, con il decreto sul ripristino di “’mamma e papà” sui documenti. Sicuramente c’è la volontà di cancellarci”. Noi non chiediamo diritti ma doveri: i nostri bambini non hanno riconoscimento, noi invece vogliamo essere inchiodati alle nostre responsabilità genitoriali“. 

La parata romana ha avuto come colonna sonora le note e le parole di canzoni come Pedro, Dolce Amaro, Barbie Girl e Bella Ciao. Fabrizio Marrazzo, portavoce Gay Center, ha attaccato la politica, accusata di essere indietro sulle leggi che danno “pari diritti alle persone lesbiche gay e trans” e chiedendo che vengano subito approvate misure contro l’omofobia e di riconoscimento delle adozioniper le coppie omosessuali.  In piazza a Roma c’era una bella fetta di Sinistra. E Laura Boldrini ha twittato per ringraziare tutti.

Ora, Nicola Ottaviani ha profonde convinzioni religiose, è cattolico osservante e praticante e ha della famiglia un concetto classico:mamma, papà e figli. Inoltre, adesso è sindaco e membro della direzione regionale della Lega. La manifestazione di Roma lo ha allarmato non poco. Il 22 giugno dovrà organizzare l’evento garantendo la sfilata. Ma certamente non potrà controllare immagini, cori e messaggi politici che verranno lanciati dai carri. Sarà una festa colorata, chiassosa e pluralista.

La sindaca di Roma Virginia Raggi non si è fatta vedere, incassando i fischi della piazza. Nicola Ottaviani probabilmente ci sarà e magari accoglierà i carri alla Villa Comunale o al Parco Matusa.

Potrebbe perfino ricevere qualche applauso…